FRANCESCO PINNA (MORTO SUL PALCO DI JOVANOTTI) AVEVA TUTTO PER OFFRIRE UN MASSAGGIO RICOSTITUENTE A QUESTO PAESE INTORPIDITO DAL RANCORE. ERA UN SIGNORE. IL SIGNORE DELLA PROPRIA VITA - IL BACIO TRA LE DUE LESBO-MARINE VALE PIÙ DI MILLE PAROLE. E SERVE A SANCIRE, IN MANIERA GIOIOSA E TENERA, CHE LA STORIA NON RESTA UGUALE A SE STESSA, SOPRATTUTTO QUELLA DEI DIRITTI UMANI - L’UDC HA IL SUO CANDIDATO AL FESTIVAL DI SANREMO VISTO CHE CON IL GOVERNO TECNICO CHISSÀ SE E QUANDO SI POTRÀ DI NUOVO CORRERE UNA CAMPAGNA ELETTORALE NORMALE…
1 - SIGNORI E SCIACALLI
Massimo Gramellini per "La Stampa"
Sarebbe una consolazione se con i funerali di Francesco Pinna, lo studente lavoratore caduto a Trieste nel crollo di un palco, ieri avessimo sepolto anche lo sciacallaggio, che è il vero differenziale, il vero «spread» fra l'Italia e il resto del mondo, la ragione profonda per cui il mondo non si fida di noi. Sto parlando di quell'impasto di invidia, spirito di clan e voluttà nel denigrare il prossimo che ciascuno sperimenta in ufficio, in famiglia, sui social network.
Francesco aveva tutto per offrire un massaggio ricostituente a questo Paese intorpidito dal rancore. Era un ventenne lontano dagli stereotipi del figlio di papà . Uno che studiava ingegneria e intanto si guadagnava i primi soldi montando i palchi dei concerti per una cooperativa che gli dava 13 euro e mezzo lordi l'ora, la paga di un giovane laureato (come mi hanno confermato tanti di loro). Se fosse caduto sotto l'impalcatura di una sagra paesana, la sua morte non avrebbe sfondato la trincea dell'abulia contro cui rimbalza ogni giorno il plotoncino delle notizie.
Ma il palco era quello di Jovanotti, cioè di un famoso, e di un famoso che sorride (quindi doppiamente detestabile). Così gli sciacalli sono entrati in azione. Sul web e in tv hanno detto che Francesco era uno schiavo del rock. Veramente gli schiavi sono altri. I precari illusi e sfruttati. I lamentosi, arrabbiati fuori ma arresi dentro, che si limitano a far tintinnare le loro catene. Francesco non era uno schiavo. Era un signore. Il signore della propria vita, che stava portando dove voleva. Poi la vita gli si è chiusa addosso. Mi auguro che lo conduca in un altrove senza sciacalli né schiavi.
2 - L'UDC Ã IN CAMPAGNA ELETTORALE. VUOLE VINCERE IL FESTIVAL DI SANREMO
Franco Bechis per http://fbechis.blogspot.com
Si chiama Vincenzo Capua, ha 22 anni, è romano e fa il cantautore e in questo momento è in gara per il prossimo festival di Sanremo. Una gara particolare, nella categoria "Sanremo social", con decine di concorrenti che si affrontano in video postati su Facebook (social sta appunto per "social network"). Capua ha una carta segreta più di tanti suoi concorrenti: nella gara è appoggiato quasi ufficialmente dall'Udc.
Non solo perché ha appena cantato davanti al leader Udc, Pierferdinando Casini, una settimana fa al "Natale di solidarietà 2011", organizzato dal proconsole laziale dell'Udc, Luciano Ciocchetti, vicepresidente e assessore all'Urbanistica della Regione Lazio. Ma perché è lo stesso Ciocchetti a organizzare per il giovane Capua la "campagna elettorale per Sanremo".
Giovedì 22 dicembre, poco dopo le 19, Ciocchetti ha mandato un sms a tutti i suoi elettori e militanti: "Sostieni l'artista Vincenzo Capua. Portalo a Sanremo 2012. Vota tutti i giorni fino all'8 gennaio sulla pagina Facebook âSanremo Social' la canzone AMORE ILLOGICO". Il titolo è in maiuscolo nel messaggio di Ciocchetti.
La canzone non sembra travolgente. Il testo ondeggia fra un "Perché la vita è un vortice/ e non puoi solo correre/ se non finisci per volare via" e un "ti guardo mentre dormi/coloro i nostri sogni" che nel secondo ritornello diventa "ti guardo mentre dormi/coloro i tuoi capelli", che sembra sì amore assai più illogico, tanto da giustificare l'ira della beneamata. La base musicale sembra pressoché identica a quella di "Wherever you will go" dei The Calling.
Misterioso sulla base di queste informazioni il legame di Capua con l'Udc. Anche se si comprende il partito di Casini e Ciocchetti: con il governo tecnico chissà se e quando si potrà di nuovo correre una campagna elettorale! Quella per Sanremo social è meglio di nulla. Serve a ricordare la vecchia Dc con i suoi cantanti di riferimento e a non arrugginirsi troppo...
IL LINK A "SANREMO SOCIAL": www.facebook.com/SanremoSocial?sk=app_249204351810575
THE CALLING "Wherever you will go": http://www.youtube.com/watch?v=iAP9AF6DCu4
3 - IL PRIMO BACIO UFFICIALMENTE GAY DEI MILITARI AMERICANI
Da "Il Fatto Quotidiano"
Un bacio vale più di mille parole. E serve a sancire, in maniera gioiosa e tenera, che la storia non resta uguale a se stessa, soprattutto quella dei diritti umani. Così, dopo l'abolizione del "don't ask, don't tell", fortemente voluta dal presidente Barack Obama, che ha riconosciuto la libertà ai gay e alle lesbiche di servire nelle forze armate senza nascondere le proprie preferenze sessuali, è arrivato il primo bacio, immortalato in una foto che ha fatto, rapidamente, il giro di tutto il mondo.
Protagoniste del gesto affettuoso, due sottufficiali della Marina americana: la 23enne Marissa Gaeta e la 22enne Citlalic Snell, compagne di vita da circa due anni. A dare tanta rilevanza al bacio è stato il fatto che, Marissa, grazie a una tradizione della Marina, è stata scelta come primo membro della flotta della Oak Hill a poter scendere sulla banchina della base di Little Creek, in Virginia, e salutare l'amore della sua vita.
Per quelli che erano a terra, intanto, gli sguardi erano posati su Citlalic che, evidentemente emozionata, guardava fissa la nave che, lentamente procedeva con le manovre di attracco. Nessuno, o pochi, sapevano che i suoi occhi cercavano una compagna e non un compagno, tuttavia la sorpresa è stata immediatamente cancellata dall'entusiasmo del gesto, molto breve ma non certo meno affettuoso.
Marissa e Citlalic si erano conosciute proprio durante il corso di addestramento militare, dove erano compagne di stanza, e da allora avevano, naturalmente, tenuta nascosta la loro relazione. "Oggi per la prima volta - hanno detto sorridenti - possiamo mostrare in piena libertà chi siamo e l'amore che proviamo l'una per l'altra". La nave con a bordo Marissa aveva preso il largo 80 giorni fa quando, dunque, un saluto con un bacio, all'imbarco, avrebbe ancora avuto tristi conseguenze.





