
“GLI ASCOLTI? NON SONO UN TELEVISIONARO DI QUELLI CHE PENSANO CHE IL MONDO SI FERMI IN VIRTÙ DEGLI ASCOLTI” – TOMMASO LABATE, CHE DEBUTTERÀ IL 17 SETTEMBRE SU RETEQUATTRO CON IL PROGRAMMA “REALPOLITIK”, METTE LE MANI AVANTI TEMENDO LA SCOPPOLA NELLO SHARE – “NON PENSO CHE TUTTI I POLITICI FACCIANO SCHIFO. SERVE SERIETÀ AL POSTO DELLE TELERISSE. ANCHE PERCHÉ, UN TEMPO LE FACEVANO SGARBI E D’AGOSTINO ED ERA UNA COSA SUBLIME, MA OGGI I PROTAGONISTI SONO LE SECONDE FILE DEI PARTITI” – UN TOCCO DI EGO-DELIRIO: “SE C’È UNA COSA DI CUI POSSO VANTARMI È AVERE IN OGNI CONTESTO IN CUI LAVORO UNA MIA RICONOSCIBILITÀ PERSONALE” (SI RIFERISCE AL SUO ACCENTO CALABRO-LESO?)
Estratto dell’articolo di Chiara Maffioletti per www.corriere.it
Per debuttare con un nuovo programma («non lo chiamerei talk») che si occupa di politica, servono le idee chiare. Tommaso Labate le ha: «La mia cifra stilistica è andare oltre la logica delle tifoserie, per cui se si parla di Trump — come di Meloni o di Schlein, per dire — spesso in tv si vede da una parte chi lo considera il prossimo Nobel per la pace e dall’altra chi lo giudica come Hitler: attorno ci costruiscono la trasmissione».
«Realpolitik», al via il 17 settembre in prima serata su Rete4, non lo farà: «Io vorrei che la visione passasse dagli spalti — dove si inquadrano le zuffe tra i tifosi — alla partita vera e propria, per capire quello che sta succedendo in campo».
[…] «[…] non sono un ammiratore dell’antipolitica, non penso che tutti i politici facciano schifo. Serve serietà e rispetto e un'analisi approfondita al posto delle telerisse... anche perché, un tempo le facevano Sgarbi e D’Agostino da Ferrara ed era una cosa sublime, ma oggi i protagonisti sono spesso le seconde file dei partiti... non fa lo stesso effetto».
Il giornalista è emozionato all’idea del suo approdo a una trasmissione in prima serata, che condurrà da solo: «[…] Se c’è una sola cosa di cui posso vantarmi è avere in ogni contesto in cui lavoro una mia riconoscibilità personale, che è poi la stessa che avevo quando frequentavo il liceo classico di Locri, dove ho studiato. […]».
[…] «[…] Si tratta di raccontare le cose con il giusto approccio e il giusto tono, anche in termini di decibel: il mio impegno notarile sarà mantenerlo adeguato, scansando l’ossessione del ritmo e restituendo a ciascun evento la voce che si merita».
TOMMASO LABATE E DAVID PARENZO
[…] «Il senso è coinvolgere il più possibile i protagonisti della scena politica, ma anche gli osservatori e gli analisti più acuti, cercando persone che magari non si vedono spesso o che ripeschiamo da panchine in cui si erano auto-confinati».
L’ansia da ascolti c’è? «In una tv commerciale è un pensiero di tutti, so di non essermi aperto un mio canale social... anche se perfino con i post di Facebook nel 2014 si finiva a fare il conto di quante visualizzazioni avessero raccolto. Detto questo, non sono un televisionaro di quelli che pensano che il mondo possa fermarsi in virtù degli ascolti. […] ».