IL LIBRO “COSA CI IRRITA E PERCHÉ” FINALMENTE SPIEGA LE RAGIONI PER CUI ALCUNE COSE INFASTIDISCONO - AL PRIMO POSTO CI SONO I RUMORI COME LE UNGHIE SULLA LAVAGNA E LO SFREGAMENTO DI DUE PEZZI DI POLISTIROLO

FASTIDIO - COSA CI IRRITA E PERCHEFASTIDIO - COSA CI IRRITA E PERCHE

Daniela Ranieri per il “Fatto Quotidiano”

 

Non si è mai al sicuro: mosche che ronzano, rubinetti che gocciolano, sirene di ambulanze, ticchettii misteriosi, ingorghi stradali. La gamma dei modi in cui il mondo può irritarci è sterminata. Fanno ordine Joe Palca e Flora Lichtman in Fastidio. Cosa ci irrita e perché (Frassinelli), campionario di stimoli molesti e spiegazione del perché riescono a logorarci i nervi.

 

Al primo posto sono i rumori: dal brivido di raccapriccio che provoca il suono delle unghie su una lavagna (seguono lo sfregamento di due pezzi di polistirolo e la smerigliatura di una superficie metallica), si arriva facilmente al fastidio sociale, quello provocato da sconosciuti che parlano, vicini di casa che tossiscono, coniugi che respirano.

 

E siccome passando un rastrello su una lastra di ardesia gli scienziati hanno capito che ciò che è davvero insopportabile per chi ascolta è la componente stridula del rumore, hanno supposto che togliendo le frequenze alte dal suono sintetizzato quello smettesse di avere “artigli”. E invece no: perché inopinatamente le frequenze che lo rendono lancinante sono quelle medie, e il suono che in natura più si avvicina a quelle frequenze è l’urlo umano. Insomma, il raschio delle unghie sulla lavagna ci ferisce perché ci “contiene”.

 

UNGHIE SULLA LAVAGNAUNGHIE SULLA LAVAGNA

Ma fosse solo quello. Il vicino che parla ad alta voce al cellulare ci irrita non perché ci disturba, ma perché mette in atto un halfalogue, un mezzo dialogo, e sentire solo metà della conversazione ci secca più che se ne conoscessimo l’intero contenuto (l’aveva già capito Mark Twain nel 1880, quattro anni dopo che Bell portò il telefono all’Esposizione Internazionale di Filadelfia, che scrisse sull’Atlantic Magazine: “Una conversazione al telefono, quando siete seduti nei paraggi senza prenderne parte, diventa una delle curiosità più enormi di questa vita moderna... Si sentono le domande, ma non le risposte”).

 

POLISTIROLOPOLISTIROLO

E da allora, dal telefono come oggetto del demonio incarnato dal prossimo, è iniziato il Grande Reich del Fastidio, nel quale ci troviamo oggi, coi nervi mezzo divorati dall’abbondanza di impulsi e mezzo sfibrati dai tentativi di isolarci.

 

Nella metropoli moderna, scioccante e attraente come la videro Walter Benjamin e Baudelaire, il fastidio acustico si staccò su uno sfondo di comune nausea di vivere, riproducendosi illimitatamente. Così oggi le sirene di New York sono progettate per infastidire e quindi provocare una reazione nel guidatore (spostarsi) per mezzo dell’emissione di diverse tonalità di suono: una che ricorda il pianto di un neonato e una che somiglia allo stridere delle unghie su una lavagna.

2 profumo sigmund freud2 profumo sigmund freud

 

Ma il progresso morde se stesso: l’uso di automobili insonorizzate e auricolari ha costretto le aziende a inventarsi nuovi modi per fendere il traffico facendo leva sulla psico-fisiologia. È nato così il rumbler: “Da sotto la griglia di ventilazione spara fuori un suono a bassa frequenza, apposta per essere sentito sulla pelle più che sull’udito”.

 

KAFKAKAFKA

È quanto previsto da Freud nel Disagio della civiltà: dobbiamo rinunciare a quote sempre crescenti di felicità in cambio di un po’ di sicurezza. E se è vero anche il resto di quel che diceva, e cioè che quello che ci accomuna è il nostro essere più o meno nevrotici, ne consegue che “il grande problema dell’esistenza consiste nel superare la nevrosi”.

 

Basta sfuggire alla fonte del fastidio, dunque? No, dicono Palca-Lichtman: “La più ampia categoria” di assilli, infatti, è costituita da “quelli che ci creiamo da soli”. Il fastidio è “un’esperienza edonica”, cioè una reazione a uno stimolo che si avverte come molesto, ma che, come dimostra il caso paradossale del peperoncino, può essere anche gratificante.

 

“Non c’è dubbio che mangiare peperoncino sia un’esperienza di per sé negativa”, dicono gli autori (lo sapeva Giorgio Manganelli, che ne mangiava a chili e ne diceva: “Nel mio grafismo il peperoncino occupa lo spazio del peyote”). La capsaicina del peperoncino non solo infiamma esofago e stomaco ma per essere sopportata provoca un piccolo danno alle fibre nervose; ma questa desensibilizzazione “spiega solo perché si riesce a sopportare il peperoncino e non perché ci piace mangiarlo”.

 

ambulanza taxiambulanza taxi

Parimenti sconosciuto e contiguo al masochismo è il principio in base al quale ci esponiamo alle più tremende situazioni sociali, sotto una pioggia di fastidi d’ogni natura. Perciò “a volte non riusciamo a stabilire se una cosa è insopportabile o irresistibile”, e può accadere che “se il modo in cui vostra moglie maneggiava un coltello poteva essere grazioso quando vi siete conosciuti, dopo vent’anni di matrimonio vi potrà apparire orrendo”.

 

E qui entra in gioco la legge della reiterazione: qualunque comportamento ripetuto allo spasimo viene tradotto dal nostro cervello in termini di fastidio. Questo perché sappiamo che si ripeterà, lo aspettiamo, e questa distrazione ci frustra e ci umilia (il libro riporta un articolo del 2009 del New York Times secondo cui durante un incontro di governo Barack Obama, esasperato, intimò al capo di gabinetto di smetterla di far schioccare le nocche). E però in assenza di alterazioni genetiche il fastidio quotidiano può essere un istinto di sopravvivenza che si accompagna al genio.

rumore 2rumore 2

 

Nella sua estenuante lotta contro il rumore, Franz Kafka usava i tappi auricolari Ohropax avvolti nell’ovatta, ma non bastavano: c’erano sempre i colpi di tosse che laceravano la quiete, i bisbigli dei padroni della pensione, i cigolii dei letti, il ticchettio degli orologi e, in soffitta, il misterioso, incessante rotolio di una palla. Così Carlo Emilio Gadda ogni notte tribolava col rumore di un bottone del vicino del piano di sopra che cadeva a mezzanotte in punto: “Una pallina di legno secco: o di osso. M’ero appena assopito”.

 

spegni il rumore accendi il divertimentospegni il rumore accendi il divertimento

Ma non è il nostro caso: al massimo, possiamo aspirare a nutrire quella nuova classe di fastidi che gli autori, e forse anche l’evoluzione, ancora ignorano: dalle notifiche sullo smartphone allo snervante lavoro di chiudere finestre pop-up, bloccare video, rispondere ai messaggi, correggere errori di digitazione. Insomma, il fastidio ha ancora un avvenire radioso davanti a sé.

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI, BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...