MAI DIRE RAITRE! - CE LA FARÀ MATTEUCCIO A RENZIZZARE TELEKABUL? ANCORA COMANDANO DIRETTORI, CONDUTTORI E CAPOSTRUTTURA DELL’ERA BERSANI-LETTA - PRIMO STEP: SOSTITUIRE GUBITOSI (MANDANDOLO ALL’ENEL?)

1 - «BALLARÒ» E TELEKABUL ROCCHEFORTI ANTI-MATTEO
Paolo Bracalini per "il Giornale"

Sotto osservazione renziana, da mesi, c'è Telekabul, la rete in quota Pd ancora guidata (struttura, tg, conduzioni) da professionisti più legati alla stagione Bersani-Letta che non a quella Renzi. La visione del Tg3 spesso provoca contorcimenti nel cerchio magico del premier, che tiene la pratica Rai ancora in un cassetto, impegnato con dossier più urgenti (riforma del Senato, Def, Jobs Act ...).

I pretoriani di Renzi in materia Rai sono i due deputati Michele Anzaldi, membro della Vigilanza Rai, e Lorenza Bonaccorsi, componente della commissione Telecomunicazioni. Saranno partite da lì le telefonate di fuoco, dirette a Viale Mazzini, di cui scrive Dagospia ?

«"Ieri è stato passato il segno,è una vergogna" sbraitava in Transatlantico un piddino della commissione di Vigilanza Rai, tenendo in mano i fogli della trascrizione della puntata di Ballarò », racconta il sito di D'Agostino. Il problema sarebbe il trattamento, giudicato troppo critico dai vertici del Nazareno, riservato da Floris alla riforma renziana del Senato, demolita in apertura di programma ( che, per la verità, esordiva con un'intervista proprio a Renzi) da Elisabetta Rubini, avvocato e componente di «Libertà e giustizia», l'associazione di intellettuali anti Renzi. «Renzi è un demagogo o uno che fa?

Voi siete demagogia o persone che fanno?» chiede il conduttore all'ospite Nunzia De Girolamo, di Ncd, alleati di governo. Domanda che lascia trasparire i dubbi di Floris sull'agenda renziana, poi chiariti da lui stesso: 'Io... al di là del fatto se sia giusto o no togliere il Senato, che dal mio punto di vista non è se non altro dannoso... ma se questo discorso lo avesse fatto Ponzio Pilato quando chiedeva " Barabba o Gesù"? Dice: "Beh, il popolo vuole Barabba...". Si può sbagliare anche se lo vuole il popolo? ». Bacchettate al segretario Pd che partono proprio dalla rete Rai in appalto al Pd, un problema su cui prima o poi Renzi metterà le mani.

Già ma quando? I tempi della «renzizzazione» di Viale Mazzini sono scanditi da due scadenze. La prima riguarda il destino di Luigi Gubitosi, direttore generale di epoca montiana, poi entrato in ottimi rapporti con Letta, e adesso rientrato nel totonomine per le controllate del Tesoro (si parla di Enel e Poste). Se Gubitosi nelle prossime settimane traslocherà, allora il governo avrà carta bianca per scegliere un nuovo dg di osservanza renziana.

Che però sarà ancora un direttore dimezzato, perché per le nomine editoriali dovrà passare dal Cda, composto da cinque consiglieri di area centrodestra e due di area centrosinistra- Pd ma non certo renziana. E qui si arriva alla seconda scadenza, l'aprile 2015, quando i vertici - presidente, dg e Cda - cesseranno il loro mandato. A quel punto Renzi potrà ridisegnarsi una Rai a sua immagine e somiglianza, e dunque i bookmaker di Viale Mazzini scommettono che per un annetto le poltrone ( e le conduzioni) non si muoveranno molto, per quanto poco amate dai renziani.

Prima, però, Renzi potrebbe svelare la sua idea sulla nuova Rai, accennata soltanto in alcune interviste. Si tratterebbe di riformare la legge Gasparri e di cambiare la governance della tv pubblica, sul modello della Bbc inglese. Non più un Cda nominato dalla Commissione parlamentare di Vigilanza ma un Comitato esecutivo composto da manager.

Non più un direttore generale ma un amministratore delegato, e una separazione societaria tra servizio pubblico (da finanziare col canone) e servizio commerciale (da pagare con gli spot). Questo farebbe della nuova Rai un soggetto non più dipendente dal Tesoro, cosa che permetterebbe di aggirare anche un problemino: trovare un manager che la guidi senza incorrere nei tetti di stipendio (massimo 311mila euro) imposti dalle nuove regole per le società del Tesoro. Uno stipendio troppo magro per molti top manager sul mercato.

2 - ANZALDI: "FLORIS, ATTENTO CON MATTEO"
Wa.Ma. per il "Fatto quotidiano"

‘'Lei non sa i messaggi che ci sono arrivati ieri sera. E la rete si è scatenata. Ecco, le faccio vedere un sms". Michele Anzaldi, renziano, membro della Commissione di Vigilanza racconta che martedì sera, mentre Giovanni Floris dava del "Ponzio Pilato" a Matteo Renzi durante ‘Ballarò' era riunito appunto in Commissione. Mostra il telefono Ansaldi. Ecco la domanda, la recriminazione: "In periodo di par condicio, è opportuno che un conduttore Rai esprima la sua opinione in merito ad una proposta del governo e di una parte politica?".

E voi che avete fatto?
Niente

Come niente? Si racconta di telefonate di fuoco a viale Mazzini
Che io sappia non ne sono partite.

Beh, ma magari qualcuno ha chiamato senza dirglielo, o qualcuno ha fatto arrivare un messaggio di non gradimento al Tg3.
Se l'ha fatto, l'ha fatto a mia insaputa. Perché noi abbiamo deciso di non agire. In genere, io sono considerato un Robespierre, e questa volta, pure se in Vigilanza siamo un plotone non abbiamo fatto nulla.

Perché?
Prima di tutto Renzi aveva dato un'intervista a Floris in esclusiva. E allora, non era il caso: è quello che ho risposto a quelli che mi scrivevano. Ma chissà se hanno capito.

Cioè?
La gente chiede il sangue, è arrabbiatissima . Poi con quello che guadagna Floris.

Ma insomma, non si può dare del "Ponzio Pilato" a Matteo Renzi?
Beh, beh. È il presidente del Consiglio. Siamo in par condicio. E a farlo è stato un conduttore di una rete di servizio pubblico.

Insomma, Rai Tre è nemica di Renzi, come qualcuno denuncia?
Che sia una rete vivace, che potrebbe essere concorrenziale al Fatto è evidente.

E allora, che cosa farete?
Matteo non è il tipo che interviene. Altrimenti, l'intervista esclusiva invece che a Floris l'avrebbe data a Vespa.

Quindi, niente cambio di direttori?
Renzi non ha cambiato neanche un dirigente o un funzionario. Ha altro a cui pensare, e altro da fare.

Neanche in prospettiva?
Diciamoci la verità: tutti questi attacchi non hanno fatto altro che aumentare la sua popolarità nei sondaggi. Floris lo definisce "Ponzio Pilato" e la gente si arrabbia. Se la ricorda la conferenza stampa, quella con le slide?

Sì.
Ecco, i suoi colleghi che la guardavano lo definivano ‘venditore di pentole'. Poi, hanno visto la reazione della gente e hanno corretto il tiro. Mica l'hanno scritto così. Quella comunicazione funziona.

Quindi, nessun problema con Rai 3?
Certo, tutto è migliorabile. Ma per ora questo problema non l'abbiamo neanche mai posto.

 

floris a palazzo chigi da renzi matteo renzi a ballaro da floris MICHELE ANZALDILuigi Gubitosi LUIGI GUBITOSI IN VERSIONE BLUES BROTHER ALLA FESTA DI DESIREE COLAPIETRO FOTO DA IL MESSAGGERO Andrea Vianello

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO