marco giusti cortellesi favino roma santa e dannata

“A FAVINO HANNO FATTO FARE DI TUTTO, MA SE LA GENTE VEDE LE SOLITE FACCE SI STUFA” – MARCO GIUSTI E LO STATO COMATOSO DEL CINEMA ITALIANO: “UN TEMPO C’ERANO DELLE VERE STAR, ADESSO NO. FAVINO È ABBASTANZA DECADUTO. E C’È DA CHIEDERSI SE ANCHE ZALONE POSSA FARE ANCORA QUALCOSA” – “LE SALE SONO TROPPO POCHE O GESTITE MALE. ‘ROMA, SANTA E DANNATA’ È USCITO IN NOVE CINEMA SELEZIONATI A CASO. EPPURE È PIACIUTO A TUTTI, È STATO BEN ACCOLTO ANCHE DALLA CRITICA. PER FORTUNA, LO VEDREMO IN TELEVISIONE” – L'ULTIMO TRAGICO MORETTI E IL CASO CORTELLESI - VIDEO

 

 

ROMA SANTA E DANNATA - TRAILER

 

 

 

Estratto dell'articolo di Ilaria Ferretti per www.mowmag.com

 

marco giusti sul set di roma santa e dannata

Marco Giusti, il grande critico cinematografico che di recente ha presentato il suo Roma, santa e dannata con Roberto D’Agostino e Daniele Ciprì alla Festa del Cinema di Roma, ci ha spiegato un grave problema dell’industria del cinema in Italia: la distribuzione sbagliata. Troppo spesso infatti è fatta male.

 

Ad alcuni film vengono date poche sale e buttate a casaccio per di più con proiezioni a orari assurdi. E poi ci stupiamo che nessuno vada al cinema?

 

la chimera alice rohrwacher 2

[…] Giusti si è anche schierato con la fazione “Il sol dell’avvenire No”, l’ultimo Nanni Moretti che ha diviso in due il pubblico e la critica.

 

[…] E sulla notizia del possibile sfratto di Officina Pasolini, il laboratorio di alta formazione artistica sovvenzionato dai fondi della regione Lazio, Gusti non ha tergiversato sostenendo che per trovare una risposta a tutto questo basta alzare lo sguardo e vedere chi c’è al potere, la Destra: “Non stupisce che siano poco interessati alla cultura”.

 

josh o connor e alice rohrwacher sul set di la chimera

Di recente sia Emma Dante che Alice Rohrwacher hanno detto che i loro film (Misericordia e La Chimera) sono stati distribuiti per pochissimo tempo in pochissime sale d’Italia, c’è chi parla di “cannibalizzazione” dei film più mainstream e con grandi produzioni rispetto a tutto il resto. Lei cosa ne pensa?

La chimera è stato sostenuto con una distribuzione in poche sale ma giuste, cosa che purtroppo non accade con tutti i film italiani. Infatti, spesso le sale che vengono affidate a un film sono troppo poche o vengono gestite male e offrono proiezioni soltanto a determinati orari, penso anche a Limoni d’inverno con Christian De Sica programmato a orari folli, come le 15.30 di venerdì pomeriggio per capirci.

 

emma dante 4

E poi ci stupiamo se nessuno va a vederlo? Sicuramente anche il boom di C’è ancora domani, che ha preso quasi cinquecento sale, ha reso la visibilità più difficile per alcuni film, specie quelli d'autore, del resto un esercente è anche più portato ad acquistare un titolo […] che ha registrato tantissimi incassi piuttosto che uno considerato di nicchia.

 

dago marco giusti al festival del cinema di roma 1

La gente tornerà nelle sale? Stiamo assistendo a un trend positivo per il cinema?

Per quanto mi riguarda il trend positivo riguarda solo il film della Cortellesi. Un lavoro costato circa otto milioni che ne ha fatti più del doppio. È un fatto spettacolare per il nostro cinema abituato a un massimo di quattro milioni di biglietti venduti.

 

Però dovrebbe uscirne un altro capace di registrare simili incassi magari poco dopo le feste, per poter parlare di trend positivo. Oggi è chiaro che un film come Wonka con Timothée Chalamet prenda più spazio rispetto ad Adagio di Stefano Sollima e Santocielo di Ficarra e Picone che invece non stanno andando benissimo.

 

pierfrancesco favino venezia 2023

Anche Io capitano di Matteo Garrone ha avuto una grande promozione e una bella partecipazione al festival di Venezia però è stato complicato farlo muovere nelle sale. Poi tornando a Emma Dante e Alice Rohrwacher se c’è da puntare su uno dei due è facile che l’esercente (ma anche lo spettatore) scelga il secondo per più motivi, primo su tutti perché è decisamente più bello.

 

Qual è il ruolo delle piattaforme?

pierfrancesco favino e toni servillo in adagio

Non so bene come funzioni il rapporto tra cinema e piattaforme streaming, credo che ci siano dei film perfetti per le piattaforme come Cambio Tutto di Valentina Lodovini che è andato molto bene su Netflix. […]  Prime, Disney+ ognuno ha il suo specifico target. C’è anche Mubi, amatissimo dai cinefili che però ha una distribuzione nettamente inferiore e limitata, legata soprattutto ai film d'autore o ai titoli del passato, ma da quel che so paga anche poco.

 

matteo garrone io capitano

Serve un cast stellare per confezionare un prodotto stellare?

Diciamo di sì […]. Però c’è anche da dire una cosa, ossia che gli attori sono sempre gli stessi. Favino, Giallini sono stati troppo sfruttati nei film, gli hanno fatto fare di tutto perché sì, hanno portato pubblico al cinema, però la gente a forza di vedere sempre le stesse facce sullo schermo si stufa.

 

pierfrancesco favino comandante

Si spera sempre che la presenza di Favino in un film possa trascinare gli spettatori nelle sale e che sia fondamentale come in L’ultima notte di Amore. Ma Adagio di Sollima smentisce questa logica.

 

A tal proposito, noi critici abbiamo discusso molto sull’ultimo di Bellocchio, Rapito, percepito come sprovvisto di qualcosa, in questa storia abbiamo avuto l'impressione che mancasse un attore grosso come Favino che avrebbe fatto la differenza. Il punto è che un tempo c’erano delle vere e proprie star, adesso no. Non abbiamo attori o attrici di questo livello a parte la Cortellesi […] o Favino, anche se oramai è abbastanza decaduto... C’è da chiedersi se Checco Zalone possa ancora fare qualcosa visti i successi del passato. Forse non più.

 

marco giusti paolo sorrentino roberto d agostino foto di bacco (2)

In un'intervista ha detto che “In Italia tutti si sentono critici di cinema” qual è il commento di un non addetto ai lavori che l’ha particolarmente infastidito?

Ricordo quando uscì l’ultimo film di Tarantino, C’è ancora una volta a Hollywood, qualcuno tra i critici lo bollò come una vera e propria schifezza. E io mi sono detto ma come è possibile? A me era piaciuto tanto, poi tutto è soggettivo, anche io a volte sbaglio, mi addormento o non reputo interessante un film che magari poi si rivela un successo come Le otto montagne, che io inizialmente non avevo capito.

rapito di marco bellocchio

 

Però quando hanno presentato alla Festa del cinema di Roma C’è ancora domani ho capito subito dagli applausi in sala che sarebbe piaciuto a tutti. Diciamo che i tempi degli scontri e dei dibattiti […] sono finiti, quando si era giovani critici c’era quello scambio continuo e prolifico, ora ho l’impressione che questo non esista più.

 

Ma a proposito di film divisi, che ne pensa di Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti?

Io lo trovo completamente sbagliato, non mi è piaciuto granché, anche se molti miei amici mi hanno detto che si trattava di un grande ritorno di Moretti, del suo cinema del passato. […] Devo dire che tra questo e Tre piani non so quale sia peggio. Eppure Il sol dell’avvenire è piaciuto molto in Francia, ma secondo me quelli che l'hanno apprezzato meno sono i giovani, solo i vecchi fan di Nanni saranno usciti contenti dalle sale.

nanni moretti il sol dell'avvenire 2

 

Poi pensiamo anche a un'altra cosa, il cinema è tremendamente invecchiato. In programmazione qualche settimana fa avevamo Napoleon, Killers of the flower moon e Un colpo di fortuna, tre film vecchi di tre ottantenni. Questo dovrebbe far riflettere e anche far intuire il perché i giovani preferiscano titoli come Barbie.

 

Alla Festa del Cinema di Roma presentato il suo Roma, santa e dannata. Ci descrive la Capitale con una immagine?

marco giusti e dago roma santa e dannata.

Per me Roma è racchiusa nella scena in cui io e D'Agostino usciamo dal Pantheon. Sì, quella lì è Roma. Poi chiaro mi viene da citare Rossellini, oppure  Ladri di Biciclette, Roma città aperta, La ciociara, si è sempre parlato di Lei al cinema.

 

Il nostro lavoro voleva mostrare la città sotto altri profili, più oscuri, santi e dannati insomma. Tornando alla domanda iniziale sulla distribuzione, il nostro riconferma la tesi secondo cui una distribuzione sbagliata incide inevitabilmente sulle sorti del film, Roma, santa e dannata è uscito in nove sale praticamente selezionate a caso, buttate lì.

 

dago e marco giusti roma santa e dannata 1

Non l'hanno visto in molti. Eppure quando lo abbiamo presentato in tour e al Festival è piaciuto a tutti, è stato ben accolto anche dalla critica. Questo è l’ennesimo esempio per cui bisogna scegliere bene le sale. Comunque, per fortuna, lo vedremo a breve in televisione. […]

alice rohrwacher MEME SU PIERFRANCESCO FAVINO CHE CRITICA GLI ATTORI STRANIERI CHE INTERPRETANO ITALIANOELEFANTI AI FORI IMPERIALI PER IL FILM IL SOLE DELL'AVVENIRE DI NANNI MORETTInanni moretti il sol dell'avvenire 3

marco giusti e dago al festival del cinema di romamarco giusti e dago roma santa e dannata marco giusti e dago roma santa e dannata. 1dago e marco giusti 9marco giusti red carpet di roma santa e dannatamarco giusti e dago roma santa e dannata. roberto d agostino marco giusti carlo verdone roma santa e dannatadago e marco giusti NEL DOCU-FILM ROMA SANTA E DANNATAdago e marco giusti in roma santa e dannata 2marco giusti intervista luca guadagnino dago e marco giusti 14roberto d agostino marco giusti vera gemma roma santa e dannataMARCO GIUSTI E PAOLO RUFFINI

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)