1. MENTRE UN’INTERA NAZIONE È OSTAGGIO DEI CARICHI PENDENTI DEL CITTADINO BERLUSCONI, CONDANNATO IN VIA DEFINITIVA PER UNA MAXI FRODE FISCALE, OVVIAMENTE NESSUNO FA POLITICA ECONOMICA. E GLI ALTRI SI PREPARANO A FARCI CIAO CIAO CON LA MANO: “PIL IN CALO DELL’1,8%. L’ITALIA È L’UNICO PAESE DEL G7 IN RECESSIONE” 2. CANCELLIERI LA SA LUNGA: “RIFLETTERE SULLA COSTITUZIONALITÀ DELLA LEGGE SEVERINO” 3. RENZI SFRACELLI: PAGHERA’ CARO NON AVER LASCIATO IL PD A D’ALEMA E BERSANI? 4. DIGIUNARE CON BERGOGLIO CONTRO LA GUERRA E’ FINE E NON IMPEGNA IL MISSO DOMINICO DI COMUNIONE & FATTURAZIONE PRESSO IL GOVERNO, MARIO MAURO: AUMENTARE GLI ARMAMENTI (F35) È UNA DEGNA PREPARAZIONE AL DIGIUNO PER LA PACE

a cura di Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota)

1. QUEL CHE RESTA DEL SEDICENTE ORDINE COSTITUITO
Il preclaro evasore di Palazzo Grazioli, ormai più ciclotimico di un Kossiga (ma con molto meno senso dell'onore e della dignità personale) cambia idea ogni due giorni e lancia il diciottesimo avvertimento mafioso a Re Giorgio e a Lettanipote. O gli salvano le chiappe con quel che resta dell'immunità parlamentare, oppure lui fa cadere il governino inciucista.

Non farà cadere un bel nulla, perché i tre Savi di Hardcore (Lettazio, Confalonieri e Doris) gli hanno già spiegato che ne va della "roba" di famiglia e le minacce continue servono solo a portare avanti i commerci di indulgenze con Re Giorgio.

I giornaloni di Lor signori assistono all'orrenda Trattativa senza battere ciglio. Anzi, si prestano volentieri a recapitare i vari messaggi in codice per conto delle parrocchie di appartenenza. E una volta di più portano la responsabilità di aver cancellato fatti semplici e chiari: un senatore della Repubblica è stato condannato in via definitiva per una maxi frode fiscale e in forza di una legge chiarissima e appena promulgata deve lasciare il laticlavio. Tutto il resto non è fumisteria: è eversione. Il problema è che in Italia spesso il potere stesso è eversione.

2. NANO DECADENCE
La Repubblica degli illuminati drammatizza alla sua maniera: "L'ultimatum di Alfano al Pd. ‘Dica se farà decadere Berlusconi'. E Schifani: ‘La giunta va cambiata'. Il no di Grasso. Il premier: il mio governa barcolla ma non cade". "Ma il Cavaliere è deciso a rompere. ‘Ormai va staccata la spina a Letta'. Summit con Verdini e Santanchè. Ipotesi crisi prima del 9. La data che il Pdl avrebbe individuato per le elezioni è quella del prossimo 24 e 25 novembre. L'ex presidente del consiglio si è convinto che una volta caduto il governo, il Pd vorrà andare dritto alle urne" (pp. 2-3).

Con pochi dubbi anche la Stampa dei Lingotti in fuga: "Ira Berlusconi. Il governo verso la crisi. Convinto che non otterrà un atto di clemenza. Ministri Pdl pronti a lasciare. " (p. 1-6). Il Giornale (serve a quello) minaccia: "A un passo dalla crisi. La svolta del Pdl. Alfano e Schifani danno l'ultimatum al Pd sulla decadenza di Berlusconi. Senatori a vita (col trucco): gli italiani bocciano Napolitano" (p. 1).

3. CAPO, MA QUESTI SONO DEI GENI!
Con sincero sprezzo del ridicolo, vi partecipiamo anche la gioia di questo scoop del Giornale: "Marmi, affreschi e design. Ecco la sede di Forza Italia. Il battesimo ufficiale in piazza San Lorenzo in Lucina è atteso a giorni. Sveliamo i segreti e il risiko degli uffici dei dirigenti. Al Cavaliere una suite da cento metri" (p. 4). E' il minimo, con quello che gli costa. Anche se non è chiaro quando potrà metterci piede.

4. HAI CAPITO NONNA PINA...
Il pregiato ministro di Giustizia, già ministro di Polizia nel governo Monti, signora prefettessa Annamaria Cancellieri Peluso, ha finalmente detto la sua: "Occorre riflettere sulla costituzionalità della legge Severino" (Corriere, p. 8). Ministra oggi, ministra ieri e ministra domani. Qualunque sia il governo e qualunque sia il dicastero. Questa sì che la sa lunga.

5. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Mentre un'intera nazione è ostaggio dei carichi pendenti del cittadino Berlusconi, ovviamente nessuno fa politica economica. E gli altri si preparano a farci per l'ennesima volta ciao ciao con la mano. "Pil in calo dell'1,8%. ‘L'Italia è l'unico Paese del G7 in recessione'. L'Ocse: incentivi per le assunzioni" (Corriere, p. 6). Un po' patetica questa apertura della Stampa: "Crescita, il piano in 5 punti di Letta. A ottobre interventi su cuneo fiscale, giovani, competitività, innovazione e internazionalizzazione" (p. 11).

Intanto ecco altri effetti collaterali del pressapochismo classista della Frignero: "E spuntano altri 1.500 esodati. Sono i dipendenti di Comuni e Regioni ‘esonerati' in base alla legge Brunetta del 2008" (Repubblica, p. 20).

6. MI CHIAMO RENZI E PROMETTO SFRACELLI
Si eleva il livello del famoso "dibattito" interno nel Piddimenoelle. "Era spompo". "Fa solo battute". Renzi-Bersani, battaglia nel Pd. L'ex segretario: non ha contenuti, per lui il partito è solo un taxi" (Corriere, p. 10). Sulla Stampa, analisi di quel che resta del partitone rosso: "L'eredità comunista. ‘Tenere il partito'.

Ma l'ultimo totem sta per cadere. Per mesi D'Alema ha fatto di tutto per convincere Renzi: tu sei il nostro candidato a Palazzo Chigi ma a noi lascia il partito. La contromossa degli ex Ds: da Fassina a Misiani, ora tutti puntano su Cuperlo. Esulta Orfini: ‘Siamo in battaglia e sarebbe auspicabile una sfida a due, senza controfigure" (p. 8). E ovviamente volano gli stracci, con Epifanio Epifani beccato dal Cetriolo Quotidiano con i piedi a mollo nel penosissimo circolo dell'Antico Tiro al Volo di Roma (p. 5).

7. UN, DUE, TRE, GRILLINO
In perenne lite con se stessi, e per la gioia dei loro molti elettori, i "cittadini" pentastellati continuano a darsele di santa ragione senza alcun vero, intellegibile motivo. "Dopo Crimi e Lombardi i capi diventano anonimi. Gli effetti del turnover trimestrale nei gruppi parlamentari. La rotazione è stata decisa proprio per limitare la visibilità dei singoli. A tutto vantaggio del fondatore" (Corriere, p. 13).

Gode la Repubblica dei renziani: "Grillo stronca i dissidenti: ‘Siamo in guerra'. ‘Via chi si guarda l'ombelico'. Ma i senatori si spaccano sulle alleanze" (p. 7). Il problema è che quando Grillomao si guarda l'ombelico ormai vede SOLO l'ombelico. #GrillodigiunaanchetuconBergoglio

8. DIGIUNARE CON BERGOGLIO E' FINE E NON IMPEGNA
Un po' più concreta di quella berlusconiana, la minaccia di Obama terrorizza mezzo mondo, Israele in testa. Però a Tel Aviv hanno sempre le palle, fanno le prove tecniche di guerra e Netanyahu firma l'avvertimento: "E' sconsigliabile farci del male" (Repubblica, p. 11).

Di fronte a cotanto incipiente dramma, un grandissimo "Mastikazzi!" si leva di fronte agli articoli sugli Svippati che digiuneranno con Bergoglio: Mario Mauro, Umberto Veronesi, Federica Pellegrini, Pieffe Casini, Claudia Mori, Maurizio Lupi, Gianpiero D'Alia. Ancora in dubbio Flavia Vento, Ciccio Graziani ,Ciriaco De Mita e il Mago Otelma.

Due parole soltanto sul misso dominico di Comunione & Fatturazione presso il governo, sua eccellenza il ministro della Difesa, Professor Mario Mauro: in effetti aumentare gli investimenti in armamenti (F35 e altro) è proprio una degna preparazione al digiuno per la pace. Si vis digiunum para bellum

Poi apri la Stampa e scopri che il povero Papone pacifista finisce come sottopezzo di una storiona su quelli che "digiunano per emulare i vip" (p. 21). Cioè, per dirvi l'effetto scenico: in alto ci sono Beyoncè e Gwyneth Paltrow con le loro diete, sotto arriva Bergoglio. Si vede che Mariopio Calabresi era in vacanza negli Usa. E per la serie "La bava separata dalle notizie", ecco anche un sapido riquadrino così titolato: "Letta, la dieta spartana del premier".

Vi si legge che "A tavola Enrico Letta osserva una dieta spartana (e ti credo, guarda com'è ingrassata la mogliera). ‘Tutto è all'insegna del low profile - dice il direttore della residenza del presidente del Consiglio -. Un menu minimal di tipo mediterraneo di tre portate senza antipasto" (p. 21).

9. "SIRE, I CITTADINI CHIEDONO SICUREZZA". "DATEGLI IL QUESTORE PREZIOSA".
Iddio non paga il sabato, dice un vecchio proverbio, e dopo anni di smarronamento di massa sulla cosiddetta "Emergenza sicurezza", con corredo di ronde e assessori alla "Sicurezza", ecco una notizia che ci apre il cuore. "Bologna, arrestato per corruzione Preziosa, il superpoliziotto che inventò i vigili rambo. Fu assessore alla sicurezza della giunta Guazzaloca. ‘Asservito a un gruppo economico-criminale'.

‘Ha prestato anche la paletta a un imprenditore per effettuare delle intimidazioni. La caccia alla Uno bianca fu una delle sue missioni, ma senza successo. Preziosa, secondo l'accusa avrebbe ricevuto 162 mila euro e una promessa di assunzione" (Repubblica, p. 16). Ormai le patrie galere sono piene di questori e prefetti. Tanto i mariuoli e i violenti - come insegna il G8 - sanno che in qualche modo le alte sfere ti salvano sempre. Mentre la bassa forza se sbaglia paga.

10. DERIVATI, MAGO TREMONTINO VS MI-JENA GABANELLI
Secondo round del combattimento tra la conduttrice di Report e l'ex consigliori fiscale dello statista di Arcore, arbitrato sul Corriere dal fischietto d'oro Flebuccio de Bortoli. Oggi tocca a Fiscolo (p. 21), che si difende con grazia e simpatia dalle accuse di Mi-jena di voler far sparire dai bilanci i derivati-carogna.

Lo aveva già fatto ieri su questo sito, con maggior pregnanza, l'inimitabile Superbonus. Domani tocca alla giornalista che passa il tempo libero a coltivare insalata sull'Appennino bolognese. Visto che anche Fiscolo, in questo periodo, ha parecchio tempo da perdere, perché non si vedono in un posto tipo Monzuno e se la suonano e se la cantano tra loro?

11. LINGOTTI IN FUGA
Notizie che aprono il cuore sul Sole 24 Ore: "Sapaz, alla famiglia Agnelli dividendi per 24 milioni. Prospettive favorevoli grazie al boom dell'utile Exor" (p. 19). Certo, Mirafiori e i suoi operai restano in mezzo al guado, ma in compenso ora anche Lapo può pianificare con serenità le sue vacanze invernali.

12. FREE MARCHETT
Qui basta il titolo: "Eni, nuovo successo in Mozambico". Così si danno le notizie sul Sole 24 Ore di Speedy Pizza Napoletano (p. 19).

colinward@autistici.org

 

 

LETTA E BERLUENRICO LETTA E SILVIO BERLUSCONIENRICO LETTA E BERLUSCONI GIORGIO NAPOLITANO Silvio Berlusconi con Alfano e SchifaniQATIPM x Renato Schifani MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO DENIS VERDINI DANIELA SANTANCHE AnnaMaria Cancellieri matteo renzi in barca su diva e donna Massimo Dalema Gianni Cuperlo MATTEO ORFINI Beppe Grillo BERGOGLIO CON SCIARPA GAYMARIO MAUROGABANELLIJOHN JAKI ELKANN A BAGNAIA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)