jovanotti messner

JOVA-MESSNER: SCAZZI D'ALTA QUOTA - "LA MONTAGNA NON HA PIÙ DIRITTI DELLA SPIAGGIA DI RIMINI", JOVANOTTI RISPONDE ALL'ALPINISTA CHE SI ERA SCHIERATO CONTRO IL CONCERTO A PLAN DE CORONES: "SARÀ UN EVENTO CHE UNISCE LA MUSICA ROCK E L'EQUILIBRIO AMBIENTALE. SE POI LUI PREFERISCE IL SILENZIO DELLE GRANDI ALTITUDINI IN SOLITARIA…” – E LO SCRITTORE PAOLO COGNETTI, PREMIO STREGA NEL 2017, SI SCHIERA CON MESSNER: “TROPPA FOLLA STA UCCIDENDO LE MONTAGNE”

Da repubblica.it

 

jovanotti

"Non discuto con Messner di montagna, non mi permetterei mai, ma sui concerti ho qualcosa da dire e il nostro progetto per l'estate è serio, accurato e soprattutto nuovo, realizzato con criteri ambientali che oggi non sono solo possibili ma anche importanti da mostrare al pubblico, soprattutto ad un pubblico come è il mio, sensibile ai temi chiave del presente". Inizia così il lungo post su Facebook con il quale Jovanotti replica a Reinhold Messner che ieri su Repubblica si è schierato contro il concerto che l'artista ha annunciato per l'estate sulla cima di Plan de Corones in Alto Adige, a 2.275 metri di altitudine. "Non posso vietarlo, ma lo farei se potessi" ha detto Messner.

 

messner

"Quando dico che stiamo tenendo insieme un evento rock con l'equilibrio ambientale non lo dico tanto per dire, si tratta di mettere in campo tutte le conoscenze in questo ambito ed è quello che stiamo facendo, per mostrare un modo nuovo di fare le cose, non quello solito che giustamente preoccupa Messner - scrive Jovanotti nel post - Il futuro non lo si affronta negandoci le esperienze ma immaginandone di nuove con nuovi mezzi".

 

 

 

jovanotti

L'artista assicura: "Faremo una cosa non solo bellissima ma unica nel suo approccio ambientale, nuova e antichissima allo stesso tempo, e per quanto riguarda me e la squadra coinvolta ci tengo a rassicurare Messner che ha preoccupazioni autorevolissime che per me e per il pubblico, d'accordo con tutti i partner del progetto anche quelli amministrativi, si tratta di realizzare non solo grandi giornate di goduria collettiva ma anche grandi aperture verso panorami di economia circolare, di comportamenti ecosostenibili e di equilibrio umanità/pianeta".

 

"Se poi lui preferisce il silenzio delle grandi altitudini in solitaria al battito dei piedi che ballano sulla terra nuda stimolati da una giusta potenza di watt rispondo che c'è un momento adatto a tutto, e a Plan de Corones la folla festosa non è una novità, è un luogo di tutti ed è bello per questo - si legge nel post - Sentirsi invasi da gente allegra che non ha nessuna intenzione di violare nessun tempio naturale ma casomai di celebrarlo suona semplicemente, ahimè, elitario, e siamo alle solite, e a me le solite non piacciono, i club esclusivi non fanno per me".

messner

 

Prosegue Jovanotti: "Io nella mia vita le uniche scalate che ho fatto sono di classifiche di canzoni ma ho esperienza di sognatore e anche quello può essere uno sport estremo che va praticato con tutta la cura possibile. Tra i miei sogni ce n'è uno che condivido con Messner, ovvero il sogno di un futuro in cui la presenza dell'uomo non sia distruttiva per la natura, e questo oggi è un sogno realizzabile anche su larga scala, partendo dai comportamenti dei singoli e di ognuno, coinvolgendo economia, politiche locali, aziende con questo tipi di obiettivo".

jovanotti

 

L'artista sottolinea: "Le cose si possono fare anche bene, e la montagna non ha più diritti di un bel prato a Woodstock o di una spiaggia a Rimini o del Circo Massimo, gli ambienti vanno rispettati sempre, non solo il giardino intorno a casa propria. Non è solo un sogno realizzabile, è anche opportunità di nuovi lavori e di trasformazioni, di prospettive di rinascita di un paese che pare imprigionato nei no, nei vedremo, nella difesa di piccoli personali privilegi e corsie preferenziali".

 

"Ce la faremo - conclude Jovanotti nel post - e spero di stringere la mano dell'uomo che ha scalato gli ottomila in arrampicata libera, consapevole che la grande impresa del nostro tempo sia quella di ripensare il nostro rapporto con l'ambiente. Il cammino è iniziato e reale, e le nostre feste saranno un nuovo campo base che a differenza di quello sull'Everest verrà lasciato meglio di come lo troveremo con la collaborazione di tutti quelli che vivranno una grande giornata insieme. Lorenzo".

 

paolo cognetti

LO SCRITTORE COGNETTI: “JOVANOTTI FACCIA UN PASSO INDIETRO, COSÌ SI TRADISCE LA MONTAGNA”

Maria Novella De Luca per “la Repubblica”

 

"Jovanotti dovrebbe fare un passo indietro, lasciare respirare la montagna e rispettare il silenzio. Pensate che impatto devastante potrebbero avere dieci, ventimila persone o ancora di più sul Plan de Corones. Stimo molto Lorenzo Jovanotti, sono sicuro che capirà il senso dell'appello di Reinhold Messner. Un appello che naturalmente condivido. La troppa folla sta uccidendo le montagne".

 

jovanotti

Sa di avere un pensiero "estremista" sulla salvaguardia delle nostre vette, Paolo Cognetti. Scrittore e camminatore, 41 anni, esploratore alla perenne ricerca di alture ancora intatte e di sempre più rari luoghi della quiete. Premio Strega nel 2017 per il romanzo "Le otto montagne"(Einaudi), delicata storia di un'amicizia tra ragazzi nei paesaggi del Monte Rosa, ha pubblicato nel 2018 "Senza mai arrivare in cima"(Einaudi), cronaca di un viaggio in Nepal e dell'incontro con l'Himalaya.

 

Cognetti, il Plan de Corones è già una montagna altamente "antropizzata". In che modo il concerto di Jovanotti potrebbe danneggiarla?

"È una questione di misura. La montagna si consuma. Ha un ecosistema fragile. E il fatto che sia già consumata dagli impianti sciistici, dai troppi alberghi, non è certo una giustificazione per portare lassù una fiumana di gente. Noi dobbiamo togliere, non aggiungere".

paolo cognetti helena janeczek

 

Lei quindi consiglia a Jovanotti di evitare il Plan de Corones.

"Certamente. Farebbe una cosa saggia".

 

Cosa vuol dire "togliere", parlando della montagna?

"Decostruire. Tornare indietro. Smantellare impianti pensati per far salire e scendere migliaia di persone".

 

jovanotti

Mica facile. Gran parte delle nostre montagne vive di turismo.

"Sì, ma oggi l'unica strada è il turismo sostenibile. Avete visto quanti impianti abbandonati, hotel chiusi e case sfitte ci sono in ex stazioni sciistiche dove non va più nessuno?".

 

Troppo costose?

paolo cognetti vinctore del premio strega (8)

"Non ci sono più soldi e non c'è più la neve. Viviamo una crisi economica e ambientale insieme. Tra qualche anno, su cime come il Plan de Corones, al di sotto dei 2.500 metri, di neve ce ne sarà pochissima, ci sarà soltanto pioggia. Abbiamo invaso la montagna in un momento in cui ci sembrava giusto, adesso dobbiamo smontarla".

 

E come? Mettendo il numero chiuso? Vietando nuovi impianti?

"Una funivia ha lo stesso impatto ambientale disastroso di un'autostrada. Certamente non servono nuovi impianti, ma soprattutto serve un altro modo di vivere la montagna".

 

Faccia qualche esempio.

jovanotti

"Non solo sci da discesa, che è il più devastante di tutti, ma lo sci alpinismo. Corsa o bici. Tutti sport che insieme al camminare passano per la montagna e la lasciano così com'è".

 

Insomma, ci vuole fatica.

"La montagna vera è selezione. Se chiunque può salire sui ghiacciai, grazie a seggiovie sempre più inquinanti, si snatura tutto".

jovanotti video chiaro di luna girato ad asmara in eritrea 2

 

Lei vive buona parte dell'anno in Val d'Ayas, dove organizza il festival "Il richiamo della foresta". Anche i partecipanti del suo festival, come per Jovanotti, lasceranno tracce.

"È vero, ma noi siamo al massimo in cinque o seicento ogni giorno. Se diventassimo troppi credo che tornerei indietro. E poi si alloggia in tenda, abbiamo eliminato la plastica, usiamo soltanto materali biodegradabili".

 

Nei suoi libri parla spesso dei luoghi del silenzio. Bisogna andare sull'Himalaya per trovarli?

"No, bastano le nostre meravigliose Alpi. Ma ci vuole tanta fatica per conquistare quella pace".

jovanotti video chiaro di luna girato ad asmara in eritrea 15jovanottiPAOLO COGNETTIjovanotti cassettapaolo cognetti vinctore del premio strega (4)COGNETTI 1paolo cognetti vinctore del premio strega (6)jovanottijovanotticelentano baudo jovanottiMESSNERjovanotti rubinjames senese ramazzotti jovanottijovanottirossi jovanottirossi jovanottijovanotti carboni cremoninijovanotti cremoninijovanottijovanottijovanottijovanotti 2jovanotti ramazzotti james senesejovanottifiorello jovanotti

Ultimi Dagoreport

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…