GUERRA ALLA PATATINA FRITTA - MICHELLE OBAMA IMPONE ALLE SCUOLE UN MENU’ SALUTISTA: STUDENTI IN FUGA DALLA MENSE - SI ACCENDE LO SCONTRO POLITICO: I REPUBBLICANI IN SOCCORSO DI QUELLE SCUOLE CHE FATICANO A PAGARE LE SPESE DEI PRANZI ‘DIETETICI’ DELLA FIRST LADY


Rolla Scolari per ‘Il Giornale'
Michelle Obama si intromette raramente nei flussi della politica di Washington. In questi giorni, però, un inatteso attacco alle sue battaglie salutiste l'ha spinta a una strutturata controffensiva tra le mura della Casa Bianca. Negli anni, la First Lady è stata fotografata mentre fa sport, mentre si occupa del suo orto alla Casa Bianca, i cui prodotti organici finiscono anche in tavola alle cene di Stato.
Dal 2010 a oggi, ha ideato una campagna contro l'obesità infantile, Let's Move. Le sue idee su un sano modo di vivere sono condivise dal marito che, in un evento sull'alimentazione equilibrata nel 2013 rivelò - sollevando la divertita sorpresa della stampa - che il suo cibo preferito sono i broccoli (verdura che un altro presidente, George Bush padre, bandì addirittura dall'Air Force One).
L'ultima battaglia di Michelle - da noi qualcuno avrebbe già parlato di guerra della schiscetta - ha avuto il suo culmine martedì, quando la First Lady ha invitato alla Casa Bianca rappresentanti dell'Associazione dei Nutrizionisti della Scuola, che raccoglie esperti d'alimentazione e compagnie che riforniscono le mense degli istituti. Da diversi giorni, infatti, un progetto ideato dalla signora Obama e attivo nel 90% delle scuole degli Stati Uniti è sotto attacco. I vassoi del pranzo di milioni di bambini e ragazzi sono stati rivoluzionati nel 2012.
Al posto dei panini al burro d'arachidi, delle patatine fritte e delle fette di pizza ci sono frutta, verdura, pane e prodotti integrali. Le nuove regole imposte dal governo e studiate scientificamente dal dipartimento dell'Agricoltura prevedono un limite alle quantità di zuccheri, sodio e grassi.
Cambiare però le abitudini alimentari di un'intera popolazione non è facile nemmeno per la popolare First Lady e nemmeno dopo una dichiarazione d'amore di un presidente per i broccoli. Così, i dati di uno studio del Government Accountability Office - sezione investigativa del Congresso - rivelano che un crescente numero di studenti diserterebbe la mensa per il più attraente cibo spazzatura delle «macchinette» o di fast-food fuori dai campus.
Per l'Associazione dei Nutrizionisti, inoltre, le regole troppo restrittive e i costi alti dell'operazione voluta da Michelle non sarebbero sostenibili per le amministrazioni di molte scuole che fanno notare anche come parecchi bambini scartino o buttino via frutta e verdura.
Se gli attivisti di un vivere equilibrato accusano l'associazione d'essere formata da società di alimenti trasformati che mirano a riprendersi le mense conquistate da Michelle, i repubblicani che controllano la Camera ne appoggiano le rivendicazioni e hanno dato inizio allo scontro politico. Hanno preparato una proposta di legge per permettere a quegli istituti che faticano a pagare le spese dei pranzi salutisti di richiedere esenzioni e tornare, in parte, ai vecchi vassoi d'insalata di patate e maionese.

Michelle Obama, messi in pericolo l'annosa battaglia e l'equilibrio integrale del pranzo, è andata al contrattacco: «É inaccettabile - ha detto all'incontro alla Casa Bianca - L'ultima cosa che possiamo permetterci ora è fare politica sulla salute dei nostri figli». Appoggiata dall'Associazione nazionale dei Genitori e degli Insegnanti, ha scritto giovedì un raro editoriale sul New York Times. Ha parlato di «barlumi di progresso» sul fronte dell'obesità e ha ricordato come l'America spenda dieci miliardi di dollari l'anno in pranzi scolastici: sono soldi «guadagnati con fatica dal contribuente» che «non dovremmo spendere in cibo spazzatura».

 

 

FRANKIE KNUCKLES CON MICHELLE E BARACK OBAMA Michelle Obama vestita da L Wren Scott

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