cristiana lauro

MANGIA, BEVI E GODI CON CRISTIANA LAURO: MILANO STA DIVENTANDO SEMPRE PIÙ LA CAPITALE DELLA COMUNICAZIONE E DEGLI EVENTI SUL VINO – LA DEGUSTAZIONE A “LA BOTTEGA DEL VINO” E L’ANNOSA QUESTIONE: IL VINO VECCHIO È DAVVERO PIÙ BUONO? – I GRANDI VINI DI BORGOGNA E IL MASSETO (BOLGHERI) QUOTATISSIMO IN TUTTE LE ASTE INTERNAZIONALI...

Cristiana Lauro per Dagospia

cristiana lauro

 

 

Milano sta diventando sempre più anche la capitale della comunicazione e degli eventi sul vino. Park Hyatt, Excelsior Hotel Gallia, La Bottega del Vino, L’ Alchimia, sono solo alcuni nomi di luoghi dove si svolgono frequentemente eventi intorno al mondo del vino. E poi congressi enogastronomici internazionali, come Identità Golose e altre realtà più recenti in forte crescita come Milano Wine Week - o Vivite per quanto riguarda il vino cooperativo - oltre a un giro crescente di collezionisti e appassionati. Insomma il vino italiano ha eletto Milano a sacro altare della comunicazione che divulga, promuove e vende. Fino a poco tempo fa tutto questo succedeva a Roma.

 

A La Bottega del Vino, che è uno dei punti di riferimento più noti in città per chi vuole bere bene, si è svolta nei giorni scorsi una delle degustazioni più interessanti degli ultimi tempi: grandi vini di Borgogna in annate piuttosto giovani. Anche per smontare il concetto di invecchiamento del vino che andrebbe spiegato un po’ meglio, visto che fin qui ha generato una serie di controversie e divergenze di opinioni, oltre a qualche cazzata sparata a vanvera.

 

cristiana lauro vini

Non è preciso affermare che il vino invecchiando migliori perché dipende molto dal vino e dalla sua corretta conservazione. Maturare aggiunge e arricchisce, invecchiare toglie qualcosa che non tornerà mai più e questo vale per tutti, non soltanto  per il vino. Un conto è la maturità, altro l’invecchiamento. Quindi levatevi dalla testa l’idea di far quotare le cantine di vostra nonna perché ai veri esperti non interessano più di tanto.

 

L’invecchiamento - come dicevo - dipende principalmente dal tipo di vino e di solito i vini di Borgogna - considerati il vertice della bevuta di alto livello - non sono i più longevi in circolazione. Molti grandi vini prodotti nel mondo - ma anche in Italia - vincono la maratona contro quelli provenienti dall’amata Borgogna. Per essere più chiari: mediamente entro quindici anni la maggior parte dei vini di Borgogna iniziano a perdere alcuni aspetti olfattivi capaci davvero di meravigliare.

cristiana lauro

 

Ai gerontofili del vino, quelli che manifestano un’inclinazione quasi erotica per l’invecchiamento e aspettano trent’anni per aprire un grande Borgogna (vale lo stesso per i grandi nebbiolo), potete rispondere a cuor leggero che l’eleganza e la grazia di certi profumi - prima floreali, poi fruttati e progressivamente più complessi - con trent’anni di invecchiamento si perdono per strada. Anzi, sono prossime a infilare un piede nella fossa.

 

A proposito di vini quotatissimi alle aste internazionali, sul finire della stessa degustazione è stato messo in mezzo un outsider toscano della zona di Bolgheri per la precisione: Masseto 2010. E’ un merlot battuto alle aste internazionali a prezzi da capogiro. Viene stappato con molta parsimonia proprio perché costoso e oggetto di importanti investimenti finanziari. Praticamente se lo comprano tutto i collezionisti dei mercati di Hong-Kong, Londra, Usa, Cina ecc, dove girano tanti soldi, per intenderci.

cristiana lauro

 

Tutto sommato penso che dovremmo andare fieri di essere produttori anche di questi vini preziosi e così quotati.

 

Invece fra i giovani palati italiani serpeggia un pesante pregiudizio, tanto per cambiare. Un po’ perchè Masseto è fatto con uve merlot - che da noi è come dire Belzebù - e un po’ perché siamo i più grandi lanciatori di palate di merda sul successo degli altri che la storia ricordi. Se solo fosse disciplina olimpica saremmo in fila sul podio a fare a gomitate con tutti gli altri zucconi come noi.

 

Un vino italiano molto quotato in tutto il mondo ci fa venire il nervoso, mentre se è francese (lo è quasi sempre, ahinoi) lo guardiamo ammirati e con un po’ di soggezione. Come se un altro fra i più grandi vini del mondo - che si chiama Chateau Petrus ed è francese, appunto - non fosse prodotto con lo stesso vitigno. Ma in Italia qualcuno - che le parole laico o flessibile non sa nemmeno dove stiano di casa - ha deciso che bisogna fare la guerra ai vitigni internazionali. E chi se ne frega se nel frattempo son passati treni, locomotive e convogli e noi siamo rimasti giù. Continuiamo a farci del male (Cit.) 

cristiana laurocristiana laurocristiana laurocristiana lauro vini

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...