salvatore veca

IL MONDO DELLA CULTURA PIANGE IL FILOSOFO SALVATORE VECA, SCOMPARSO A 77 ANNI - SCOPRÌ E FECE PROPRIO IL PENSIERO DI JOHN RAWLS SULL'IDEA DI GIUSTIZIA COME EQUITA’ – PORTATORE DI UN CERTO ”RIFORMISMO AMBROSIANO”, È STATO UNO DEI PIÙ NOTI INTELLETTUALI PROGRESSISTI. DEL PD DISSE CHE AVREBBE DOVUTO SMETTERE DI ESSERE IL PARTITO DELLA ZTL…

PIERLUIGI PANZA per corriere.it

 

salvatore veca 29

Salvatore Veca, scomparso a 77 anni, si era laureato nel 1966 con Enzo Paci e Ludovico Geymonat, due dei grandi maestri di Filosofia che vantava allora l’Università di Milano. Da giovane assistente Veca si occupò per un decennio di studi teoretici e riflessioni su Marx e divenne condirettore della rivista «Aut Aut» con Enzo Paci e Pier Aldo Rovatti.

 

Dopo un breve passaggio a Bologna, diventando docente a Scienze Politiche a Milano scoprì e fece proprio il pensiero di John Rawls. In Una teoria della giustizia del 1971, che Veca fece tradurre da Feltrinelli nel 1982, il filosofo di Harvard aveva riattualizzato il contrattualismo di Locke, Hobbes e Rousseau.

 

 

salvatore veca 21

La politica non doveva aspirare a un astratto bene comune, ma ricercare procedure per rendere le istituzioni più giuste e i beni equamente distribuiti. Il giusto prendeva il sopravvento sul bene e ne conseguiva un liberalismo di stampo egalitario, in cui i vantaggi economici erano ammissibili solo se a beneficiarne erano i meno fortunati. È l’idea di giustizia come equità.

 

 

Veca, che dal 1990 al 2006 fu docente di Filosofia politica a Pavia (dove rivestì la carica di preside), portò in Italia questa riflessione declinandola, oltreché negli studi e nella didattica, in un’incessante attività di partecipazione alla vita sociale, culturale ed editoriale, che lo rese uno dei più noti intellettuali progressisti.

 

Anche se oggi, nella stagione della disintermediazione, profili come il suo non accendono più i giovani, Veca non si ritirò mai dalla vita attiva. A partire dalla direzione scientifica della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, assunta nel 1974, il filosofo promosse infaticabilmente lo sviluppo di un Centro di Scienza politica, gli Annali della Fondazione e un’ampia attività di ricerca, documentazione, dibattiti e pubblicazioni nell’ambito della teoria politica e sociale.

 

salvatore veca 4

Consulente di saggistica anche del Saggiatore, di cui aveva diretto (con Marco Mondadori) la collana «Theoria», Veca, persona disposta ad ascoltare, entrò a far parte di innumerevoli comitati scientifici e di riviste quali «Rassegna italiana di sociologia», «Teoria politica», «Biblioteca della libertà», «Politeia», «European Journal of Philosophy», «Reset», «Quaderni di Scienza politica», «Il Politico», «Rivista di filosofia», «Italianieuropei» e altre.

 

Aveva fatto parte anche del Consiglio nazionale della Società filosofica italiana, era stato componente del Consiglio nazionale del ministero dei Beni culturali, collaboratore della Fondazione Corriere della Sera e, dal 2005, componente del Comitato generale Premi della Fondazione Balzan.

 

Con generosità aveva promosso anche attività musicali, come la nascita dell’ensemble cameristico I solisti di Pavia, presentato mostre d’arte (anche contemporanea), era stato garante per il Fondo ambiente italiano, membro di istituti scientifici e accademie come quelli di Bologna e di Torino e vicino all’Anpi.

 

salvatore veca

Quest’ampia attività, che lo rese noto specialmente a Milano, dove fu presidente della Casa della cultura e portatore di un «riformismo ambrosiano» e intervenne anche in dibattiti sulle scelte dei sindaci, quasi distoglie da un accenno ai suoi libri. I volumi più legati a Rawls e a una teoria normativa sono La società giusta e Questioni di giustizia (declinati in forma divulgativa in L’altruismo e la morale con Francesco Alberoni).

 

I successivi sviluppi del suo pensiero, incentrati sulla difesa del pluralismo come valore per la società democratica e sulla cittadinanza, si trovano in Libertà e eguaglianza o divulgati in Progetto Ottantanove scritto con Alberto Martinelli e Michele Salvati. Nel 1997, con Sebastiano Maffettone, pubblicò l’antologia L’idea di giustizia da Platone a Rawls un po’ in controcanto a La società aperta e i suoi nemici (1945; Armando 1973-74) di Karl R. Popper, il cui primo volume si intitola Platone totalitario.

 

veca

Veca è stato una figura che, negli anni Settanta, i giovani avrebbero definito maître à penser. Se chi oggi lo piange sono le istituzioni culturali e la politica è forse perché non si sono affermate quelle pari opportunità di accesso egalitario e meritocratico a tutti i ruoli del Paese sostenute proprio da Veca.

 

La camera ardente e i funerali

La camera ardente di Salvatore Veca sarà allestita l’8 ottobre dalle 11 alle 19 presso la Casa della Cultura di Milano, in via Borgogna. I funerali si svolgeranno sabato 9 ottobre mattina alle 11 nella Chiesa degli Angeli Custodi, in via Pietro Colletta, a Milano.

salvatore veca 9veca

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI SERGIO MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA ALL'EUROPA E LONTANA DAL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, EVITANDO OGNI COLLISIONE CON LA FRANCIA E FACENDO ASSE CON GERMANIA E POLONIA - MA ''IO SONO GIORGIA" HA DAVANTI DUE OSTACOLI: L'ESTREMISMO "PATRIOTA" DI SALVINI E LO ZOCCOLO DURO DI FRATELLI D'ITALIA GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...