franco venturini

IL MONDO DEL GIORNALISMO PIANGE FRANCO VENTURINI, STORICA FIRMA DEL "CORRIERE DELLA SERA", SCOMPARSO IERI A 75 ANNI A ROMA - IL RICORDO DI PAOLO CONTI: FIGLIO DI UN DIPLOMATICO DI CARRIERA, "AL 'TEMPO' DURANTE LA DIREZIONE DI GIANNI LETTA, DIVENTÒ CAPO DEGLI ESTERI. NEL 1986 VENNE CHIAMATO AL 'CORRIERE' DOVE FU NOMINATO CORRISPONDENTE DA MOSCA. IL SUO ULTIMO ARTICOLO (“IL PERICOLO PIÙ GRANDE”) È DEL 7 MARZO E RIGUARDAVA L’INVASIONE RUSSA DELL’UCRAINA. NESSUNO DI NOI RICORDA DI..."

Il ricordo di Paolo Conti pubblicato da odg.roma.it

 

franco venturini

Franco Venturini apparteneva a quella schiera di giornalisti del Corriere della Sera della cosiddetta “vecchia generazione” che hanno sempre assicurato al lettore un’informazione approfondita, e intrinsecamente libera, per una preparazione professionale particolarmente solida. Nel caso di Venturini, raffinato analista di avvenimenti internazionali, c’era di mezzo anche una nascita che era già un destino.

 

Era nato a Venezia il 26 luglio 1946,  figlio di un diplomatico di carriera. Ha dunque avuto, sin dall’inizio, un’esistenza cosmopolita che lo ha visto crescere in giro per il mondo e gli ha consentito di parlare correntemente cinque lingue, conoscendo subito la vita e la storia di tanti Paesi. Si laureò in Scienze Politiche a Roma con una tesi di Politica economica pubblicata dal ministero del Tesoro. Poi i primi passi professionali al “Gazzettino di Venezia”, quindi a “Il Tempo” di Roma, durante la direzione di Gianni Letta, dove diventò capo degli Esteri.

 

franco venturini

Seguì la caduta del regime dei Colonnelli in Grecia nel 1974, la Rivoluzione dei Garofani in Portogallo nello stesso anno, la nascita del sindacato Solidarnosc in Polonia. Nel 1986 venne chiamato al Corriere della Sera dove fu subito nominato corrispondente da Mosca. Rientrato in Italia nel 1988 diventò commentatore ed editorialista. E lo è rimasto fino all’ultimo ultimo con passione, orgoglio, cura del dettaglio, capacità di spiegare anche gli aspetti più complessi della politica e delle crisi internazionali. Fino all’ultimo non è un’espressione retorica: il suo ultimo articolo (“Il pericolo più grande”) è appena del 7 marzo, riguardava ovviamente l’invasione russa dell’Ucraina. Venturini parlava di “guerra che invade le nostre coscienze, che ci assale con le immagini dei morti e dei profughi, soprattutto dei bambini”.

 

Negli ultimi anni aveva focalizzato la sua attenzione professionale sulle complesse evoluzioni dell’integrazione europea. Venturini aveva ricevuto la Legion d’Onore in Francia, nel 1992 aveva vinto il Premio Hemingway. Aveva collaborato a lungo con la Bbc e con France Culture, pubblicando molti saggi non solo in Italia. Tra le interviste più famose della sua carriera quella a George Bush senior, Boris Eltsin, Kofi Hannan, Hosni Mubarak, Jacques Chirac.

franco venturini

Venturini era non solo un prestigioso, autentico giornalista. Era anche, intrinsecamente, un gentiluomo nato, un uomo elegante, colto e  ironico, capace di mantenere il distacco durante molti momenti complessi della sua vita senza però rinunciare all’immediatezza, all’affetto per i colleghi e le colleghe del Corriere della Sera: era legatissimo al nostro giornale, sentiva sinceramente il vincolo di appartenenza. Nessuno di noi ricorda di aver ascoltato da lui giudizi sommari o sbrigativi su persone qualsiasi come su Grandi della Terra. Era un Signor Giornalista, e un Giornalista Signore.  Lo rimpiangeremo in tanti, lettori e colleghi.

 

 

IL RICORDO DI GUIDO D’UBALDO

franco venturini

Un altro grande giornalista che se ne va. Franco Venturini, collega preparatissimo, ironico e raffinato, avrebbe dovuto ritirare la targa per i 50 anni di iscrizione all’albo dei Giornalisti del Lazio. Lo abbiamo ricordato nel corso dell’assemblea per l’approvazione del bilancio. Purtroppo non abbiamo fatto in tempo. Presto organizzeremo un incontro per consegnarla ai figli. Pubblichiamo uno straordinario ricordo di Paolo Conti, altra grande firma del Corriere della Sera, compagno di banco per anni di Franco Venturini.

Guido D’Ubaldo

Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio

franco venturinifranco venturini

 

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…