1. MONTI UNO. MONTI BIS. MONTI TRILATERAL. TUTTO IL RESTO SONO MONTI DI SUPPOSTE 2. ORMAI CHIARO CHE SI ANDRÀ A VOTARE CON UNA LEGGE ELETTORALE CHE ASSICURI IL MONTI BIS COME UNICA ALTERNATIVA AL GRANDE BAUBAU: L’INGOVERNABILITÀ. ADESSO SI TRATTA SOLO DI METTERSI D’ACCORDO SU CHI DEVE TORNARE A SCALDARE IL SEGGIO IN PARLAMENTO E DI RICOMINCIARE A GOVERNARE CON IL TERRORE FINANZIARIO 3. PROSEGUE LA TRAGICOMMEDIA DELL’UNICA OPPOSIZIONE CHE NON VINCERÀ MAI, NONOSTANTE IL SUICIDIO POLITICO DEL BANANA. “BERSANI TENTATO DAL RITORNO ALL’UNIONE”. QUESTI NON ERANO PRONTI QUANDO CADDE IL BANANA E NON LO SARANNO MAI

a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS

1- MONTI UNO. MONTI BIS. MONTI TRILATERAL. TUTTO IL RESTO E' NOIA (E SUPPOSTE)...
Potranno cambiare i dettagli, ma è ormai chiaro che si andrà a votare con una legge elettorale che assicuri il Monti Bis come unica alternativa al Grande Baubau: l'ingovernabilità. Adesso si tratta solo di mettersi d'accordo su chi deve materialmente tornare a scaldare il seggio in Parlamento e di ricominciare a governare con il terrore finanziario.

La Repubblica degli Illuminati, come sempre è un più avanti: "Cresce la paura per Eurolandia. Draghi: a rischio anche la Germania. Le Borse bruciano 100 miliardi. Ue: disoccupati italiani verso il 12%" (p. 14). Idem sulla Stampa: "L'Europa gela l'Italia. ‘E' recessione profonda'. Conti pubblici in pareggio nel 2013, ma il 2014 preoccupa" (p. 14).

Intanto prosegue la tragicommedia dell'unica opposizione che non vincerà mai, nonostante il suicidio politico del Banana. "Il Pd ripensa alla grande ammucchiata. Legge elettorale, si tratta per il premio al 40% ma l'esame slitta a martedì. Bersani tentato dal ritorno all'Unione" (Giornale, p. 9). Questi non erano pronti quando cadde il Banana e non lo saranno mai.

2- LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE (T'ADORIAM, MONTI DIVINO)...
"C'è molto più di una soddisfazione formale, nel messaggio di congratulazioni indirizzato da Mario Monti a Barack Obama dopo la sua rielezione a presidente degli Stati Uniti. Le parole del capo del governo italiano lasciano indovinare un sollievo finalmente esplicito per l'esito della campagna presidenziale americana: qualcosa che il premier ha tenuto per sé durante gli ultimi mesi, deciso a mantenere un profilo istituzionale.

Per questo, quando nei mesi scorsi alcuni emissari di Mitt Romney hanno sondato con discrezione Palazzo Chigi per sapere se era possibile immaginare un incontro negli Usa con il candidato repubblicano, la risposta è stata garbatamente negativa". Scoop mondiale di Massimo Franco sul Corriere della Sera, che però viene titolato come fosse una misera velina: "Il sollievo di Roma e quei ‘no' a Mitt. Monti e la ‘particolare sintonia' con Obama" (p. 15).

S'illustrano anche al Messaggero: "La lettera di Monti: ‘Bello lavorare insieme"" (p. 11). Perché Obama e Goldman, da qualche parte, sono colleghi.

3- NESSUNA CRICCA AL VIMINALE, MA QUANTI GUAI...
Nicola Izzo "è complessivamente una bella persona", aveva detto Grande Capo Manganello nei giorni scorsi. Ed era scattata la manfrina delle famose "inchieste interne" e delle nobili dimissioni per finta. Poi, una chiacchierata con la procura di Napoli e un paio di messaggi a mezzo stampa recapitati a Grande Capo Manganello da Grande Grande Capo Deg hanno fatto cambiare idee ai piani alti del Viminale. Dove una squadra che ha lavorato compatta per cinque anni, aiutandosi nella buona e nella cattiva sorte e sfidando spesso la magistratura, ora mostra di essere composta di personaggi che tra loro si conoscono e si frequentano giusto un po'. Quando si dice il famoso fiuto del bravo sbirro.

Se siete amanti del genere "Polizia corrotta", tre pezzi interessanti. Sul Cetriolo Quotidiano (p. 14): "Izzo lascia i vertici della Polizia. Indagini su appalti e fondi neri. Seconda lettera di dimissioni per il numero due di Manganelli" (se fosse stato il numero 3 ne scriveva tre, e così via). Sulla Stampa: "Izzo abbandona la Polizia. Dimissioni confermate. Una decisione presa per mettersi al riparo da possibili provvedimenti di custodia cautelare" (p. 21). Sul Sole, "Polizia, Izzo lascia l'incarico. Cancellieri: decisione in tempi brevi. Avvicendamento già al prossimo Cdm" (p. 20).

4- ANGELO BALDUCCI, CHI ERA COSTUI?...
Diego Anemone non esiste. E' semplicemente l'avatar per le fatture di Angelo Balducci, il potentissimo ex provveditore alle Opere pubbliche travolto per caso, quando le grandi aziende private decisero di opporsi al progetto "Protezione Civile Spa" del suo protetto Guido Bertolaso. A quasi tre anni dagli scandali giudiziari, la vera certezza è che l'ebanista Anemone ha tenuto duro e Balducci non ha parlato.

Non è un caso che sulla scena della Cricca abbiano fatto ingresso subito avvocati "vicini ai servizi", o comunque specializzati nel non far collaborare i clienti con i pm. Pezzi grossi dei servizi segreti, generali, politici e monsignori potenzialmente sotto ricatto la stanno sostanzialmente facendo franca, anche grazie alla lentezza della magistratura. Giusto qualche mini condanna qua e là, in attesa dell'indulto. L'unica variabile sono le prime confessioni del costruttore De Vito Piscicelli, che ieri hanno portato all'arresto (a scoppio ritardato) del mandarino Antonello Colosimo.

Sul Cetriolo Quotidiano potete leggere un buon pezzo di giornata (p. 8), ma è la fotografia complessiva che manca. E forse mancherà sempre. Anche su Sciaboletta Scajola e la sua casa al Colosseo. Insomma, a tre anni dalla Cricca, sono volati solo gli stracci. Anzi, gli straccetti.

5- MORIRE DI INTERVISTE...
Finalmente qualcuno intervista Tiziano Renzi, paparino del Rottamatore e imprenditore di notevole interesse. Lo fa Sara Frangini, per il Cetriolo Quotidiano (p. 12). Si dimentica soltanto di chiedergli se è vero che è massone, "accusa" che impazza online.

6- FREE MARCHETT...
Rubrica sospesa per solidarietà ai giornalisti "costretti" a propagandare in ogni modo il nuovo libro di Bruno Vespa. Minzione d'onore a Giornale (p. 1), al Corriere (p. 23) e alla Stampa (p. 19).

7- LINGOTTI IN FUGA...
Sul Giornale, le sempre nuove gioie che gli investitori ricavano dalla famosa cura Marchionne: "Fiat, il piano ‘premium' non convince i mercati. Crolla il titolo a Milano: -6,65%. Dopo Goldman, anche Deutsche Bank boccia il Lingotto. Pesano anche le difficoltà a raggiungere il 100% di Chrysler" (p. 26). Ma su Repubblica arriva la nuova pubblicità di Fiat: "Pomigliano. Escono auto italiane, entrano premi internazionali" (p. 35). Tutta da leggere e gustare.

8- ULTIME DA UN POST-PAESE...
Che la crisi sia solo un problema di "ordine pubblico" ce lo ricorda anche Mister Ikea, un altro che in Italia fa il cavolo che vuole tra i tappeti rossi di decine di amministrazioni locali e politicanti vari. Pezzo istruttivo su Repubblica: "Dagli scontri ai licenziamenti, la rivolta degli operai che imbarazza il gigante Ikea. Piacenza: attività ridotte, il consorzio taglia 107 posti" (p. 27). Consorzio? C'è chi vota ogni cinque anni nelle urne e chi vota tutti i giorni con il carrello della spesa. Ricordarlo è cosa buona e giusta.

Per liberarvi di noi, ma anche no: colinward@autistici.org

 

 

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