nabokov 9

DIFETTO E CASTIGO - NABOKOV BOCCIA IL “MEDIOCRE” DOSTOEVSKIJ: ''I SUOI GRANDI LIBRI SEMBRANO SCRITTI IN FRETTA E IN UNA SITUAZIONE DI STRESS” - IL MIGLIORE? TOLSTOJ (“GUERRA E PACE È IMMENSO E ANNA KARENINA IMMORTALE”) - LODI A GOGOL E A CECHOV

NABOKOVNABOKOV

Raffaele La Capria per il “Corriere della Sera”

 

Prima del successo mondiale di Lolita, che gli diede l’indipendenza economica, il grande scrittore Vladimir Nabokov, emigrato in America nel 1940, insegnò letteratura russa nelle università americane. Quelle lezioni non compiutamente elaborate e spesso in forma di appunti, furono raccolte in un volume che poi Garzanti nel 1987 ha pubblicato nella sua collezione di Saggi Blu col titolo appunto di Lezioni di letteratura russa.

 

9fr57 alberto arbasino raffaele lacapria c fendi9fr57 alberto arbasino raffaele lacapria c fendi

Rivolte com’erano a studenti americani che avevano poca familiarità con gli autori in questione e li conoscevano soltanto in traduzioni non sempre perfette, queste lezioni sono accompagnate da lunghe citazioni di brani tratti dalle opere per dare direttamente agli studenti un’idea dei testi originali.

 

La forte personalità di Nabokov dà alle sue lezioni un tono particolare che, più che a teorie critiche, si affida a quello che lo scrittore riteneva il «principio delle qualità artistiche». Cercando cioè di dare informazioni esatte su quei «particolari e combinazioni di particolari che fanno scoccare la scintilla senza la quale un libro è inerte».

 

NabokovNabokov

Con questo criterio vengono analizzate da Nabokov le opere di sei scrittori: Gogol’, Turgenev, Dostoevskij, Tolstoj, Cechov, Gor’kij, che fanno parte del meraviglioso canone russo. Di loro parla Nabokov con ammirazione ma senza soggezione alcuna, li tratta alla pari, ma senza presunzione.

 

Partecipa del loro travaglio artistico, si introduce nel loro processo creativo, a volte con garbo li riprende, altre volte senza garbo (come fa con Dostoevskij e con Gor’kij) ne sottolinea qualche errore oppure li applaude entusiasta. Sembra quasi che la sua vecchia passione di cacciatore di farfalle si rinnovi mentre legge i suoi autori e ne sceglie le pagine per lui più significative, ne scopre la bellezza nascosta in una frase, in un’osservazione, in un dettaglio. 
 

Nabokov e figlio Nabokov e figlio

Altrettanto decise, e a volte incomprensibilmente aspre, le sue idiosincrasie. La vittima più nobile delle sue insofferenze è Dostoevskij. Tra lui e Dostoevskij c’è proprio una totale incompatibilità, che arriva fino a fargli considerare l’autore de I fratelli Karamazov , di Delitto e castigo , de I demoni , lui e i suoi personaggi, dei nevropatici prigionieri delle proprie idee sballate e delle proprie confuse ossessioni.

 

Io credo che Nabokov riconoscesse la grandezza di Dostoevskij, ma non l’amasse, perché non solo in Dostoevskij, ma in ogni scrittore, la predica ideologica lo disgustava. Lui preferiva «l’estro artistico» anche se folle di Gogol’, la pacata ma artisticamente rivoluzionaria naturalezza di Cechov, l’adesione alla profonda verità della vita che Tolstoj trasfonde nei propri personaggi, e Anna Karenina gli sembra una delle migliori storie d’amore della letteratura mondiale. 
 

Ma percorriamo adesso i vari saggi da Nabokov dedicati a quella mezza dozzina di grandi maestri della prosa che quando arrivarono in blocco negli altri Paesi europei provocarono insieme sconcerto e ammirazione. 
 

DOSTOEVSKIJDOSTOEVSKIJ

Virginia Woolf parla di «tumulto del pensiero» e scopre che il personaggio principale di questa letteratura è l’anima, quell’anima che avendo poco senso dell’umorismo e nessuno della commedia è solo una vaga connessione con l’intelletto, informe, confusa, ma è chiaro che in lei la sorpresa e l’ammirazione prevalgono. Henry James deplorava la mancanza di forma, Joseph Conrad scrisse di non avere una grande opinione di Anna Karenina , e Nabokov scrive: «Non perdonerò mai a Conrad questa battuta». Insomma «il punto di vista russo» sconvolse la compassata mentalità inglese e anche la sua idea di letteratura, ma le rivelò «un nuovo panorama della mente umana». 
 

fedor dostoevskij 9fedor dostoevskij 9

Ora, tornando a quella «mezza dozzina di maestri della prosa» Nabokov afferma: «Lasciando da parte Puškin e Lermontov, possiamo elencare i grandi prosatori messi in quest’ordine di grandezza: primo Tolstoj, secondo Gogol’, terzo Cechov, quarto Turgenev». E aggiunge ironico che è come dare i voti ai compiti in classe, e che certo Dostoevskij sta aspettando per chiedergli ragione dei suoi bassi voti. Ricordo che Nabokov diceva questo negli anni ’50, anni della guerra fredda, quando l’ideologia inquinava non solo le anime ma anche la letteratura, e questo spiega l’atteggiamento a volte troppo severo di Nabokov verso gli autori dove il tratto ideologico gli appariva più forte. 
 

Per questo lui ama tanto Gogol’ e gli dedica un saggio entusiasta: «Se vi interessano le idee, i fatti, i messaggi, state lontani da Gogol’». E poi: «La sua opera, come tutte le grandi imprese letterarie, è un fenomeno di linguaggio, non di idee». Solo il sano scrittore di second’ordine appare al grato lettore un amico vecchio e saggio che gli tiene compagnia. Gogol’ era invece una strana creatura, quando si lasciava andare allegramente sul bordo del proprio abisso personale diventava «il più grande artista che la Russia abbia prodotto».

dostoevskij memorie dal sottosuolodostoevskij memorie dal sottosuolo

 

Il suo libro sulle anime morte è «un incubo caleidoscopico», il meraviglioso racconto Il cappotto è un incubo grottesco e sinistro che scava buchi neri nello scialbo tessuto della vita. Datemi il lettore creativo, questo è un racconto per lui. Con Le anime morte Gogol’ ha scritto uno straordinario poema epico. Poema, si badi bene. Sono queste le opinioni di Nabokov. 
 

saviano legge dostoevskijsaviano legge dostoevskij

Quando passa da Gogol’ a Turgenev, Nabokov è più tiepido. Riconosce in lui i segni della grande letteratura russa, ma Turgenev più che grande è «piacevole». Comunque Padri e figli è uno dei più brillanti romanzi dell’Ottocento, e non è un riconoscimento da poco. Per Nabokov Turgenev è un artista di prim’ordine, ma quel «piacevole» resta impresso come una limitazione gentile ma non trascurabile. 
 

E arriviamo a Dostoevskij: «La mia posizione su Dostoevskij è curiosa e difficile», questo è l’inizio, e subito dopo, tanto per esser preciso, Nabokov osa scrivere: «Dal punto di vista dell’estro artistico Dostoevskij non è un grande scrittore, ma è piuttosto mediocre». Non è un po’ troppo definire Dostoevskij mediocre? Nabokov se lo può permettere? A lui sembra «incredibilmente banale» in Delitto e castigo la storia della prostituta virtuosa che redime Raskolnikov.

 

emma marrone selfie con le notti bianche di dostoevskijemma marrone selfie con le notti bianche di dostoevskij

Lo stesso Raskolnikov gli sembra l’autore di un delitto «stupido e inumano», commesso da un nevrotico dalle idee curiosamente fasciste che ha esposte in un articolo di giornale. Da queste idee è stato spinto a uccidere? Per quanto riguarda la sua redenzione, a Nabokov non piace «il vezzo di arrivare peccando a Gesù», e nemmeno la morbosità spirituale o «la gongolante pietà per la gente, per gli umiliati e offesi». 
 

Insomma lui riconosce di non aver orecchio per la musica e similmente non aver orecchio per Dostoevskij, e non lo considera un grande scrittore nel senso in cui lo sono Puškin, Tolstoj e Cechov. Questo lo avevamo capito, si capisce meno il fatto che per Nabokov il miglior libro di Dostoevskij sia Il sosia , mentre L’idiota , I demoni , I fratelli Karamazov gli sembrano grandi libri «scritti in fretta e in una situazione di stress», pieni di difetti strutturali, i cui personaggi sono singolari e affascinanti fantocci immersi nel flusso del movimento delle idee dell’autore.

loredana berte con dostoevskijloredana berte con dostoevskij

 

E poi si sentono in questi romanzi le influenze della narrativa sentimentale e «gotico occidentale (Richardson, Rousseau, Sue, Dickens) associate a una religione della compassione che sconfina nel sentimentalismo melodrammatico». E ci fermiamo qui, convinti che l’aristocratico Nabokov e il povero Dostoevskij siano assolutamente inconciliabili. 
 

È il conte Leone, Tolstoj, il più grande di tutti e il più amato, lo scrittore dall’arte potente e «furiosamente luminosa». Tra l’altro il mondo di Tolstoj era quello cui apparteneva la famiglia di Nabokov, un mondo scomparso, di cui, esule in America, egli sente ancora forte la nostalgia. Ed è Tolstoj che scrive «l’immenso Guerra e pace e l’immortale Anna Karenina» . L’asceta che era in lui desiderava seguire con lo stesso ardore con cui il libertino anch’esso in lui desiderava i piaceri urbani della carne. Nabokov si domanda: «Che importanza hanno le sue opinioni etiche di fronte a questo o quel brano immaginativo di uno qualsiasi dei suoi romanzi?».

 

GOGOLGOGOL

E tuttavia quando inizia a raccontare Anna Karenina , ci avverte che la sua trama è un «intreccio morale» dove le storie parallele di Anna e Vronskij e di Kitty e Levin si riferiscono la prima a un amore carnale, condannato perciò a finire tragicamente col suicidio di Anna, la seconda a un amore che si fonda su una concezione metafisica e non soltanto fisica, che corrisponde all’ideale religioso di Tolstoj.

 

Un elemento importante della narrazione tolstojana è il tempo, perché la sua scrittura procede di pari passo con le nostre pulsazioni. C’è il tempo di Proust o il tempo di Joyce che procedono più lenti o più veloci del tempo del lettore; quello di Tolstoj è il tempo medio comune, quello che corrisponde al pendolo di ognuno, il tempo normale di ogni vita.

 

Inoltre il flusso di coscienza o monologo interiore è un metodo espressivo inventato da Tolstoj molto tempo prima di Joyce, e di Anna Karenina seguiamo i pensieri, il flusso della sua coscienza attraverso il suo silenzioso monologo interiore. La prosa di Tolstoj non è semplice e diretta come può apparire per la sua somiglianza con la vita, è invece complessa e attentissima ai dettagli, ai gesti, alla presenza di un oggetto, è una prosa che cerca non la verità, ma la luce interiore della verità, e a Tolstoj «accadeva di trovarla in sé, nello splendore della propria immaginazione creativa».

 

TOLSTOJTOLSTOJ

Anna Karenina non è Emma Bovary, una sognatrice di provincia, il bello di Anna è che lei dona a Vronskij l’intera vita, per amore lei sfida le convenzioni sociali e «sostiene l’urto della collera della società». Vronskij «è un uomo mondano», è diverso da lei anche se l’ama intensamente. 
 

Tutto questo e altro ci dice Nabokov, facendo l’analisi di questo romanzo per far capire agli studenti americani la grandezza e l’unicità della narrativa tolstojana. Non si sofferma sugli altri romanzi di Tolstoj perché non previsti nel suo programma, fa però un’eccezione per La morte di Ivan Il’ic , che secondo Nabokov non è il racconto della sua morte, ma della sua vita rivisitata al momento della fine. La morte determina uno straordinario cambiamento del suo punto di vista: «E se la mia vita fosse stata tutta sbagliata?», si domanda Ivan Il’ic. Ed è questo il vero tema del racconto. 
 

Prokudin Gorsky ritrae Leo Tolstoj Prokudin Gorsky ritrae Leo Tolstoj

Segue la lezione su Cechov, che secondo Nabokov «è stato ingiustamente paragonato a quello scrittore francese di secondo piano che è Maupassant». I due hanno in comune una sola cosa, «non potevano permettersi di tirare in lungo», ma la scrittura di Cechov ha in più una gentilezza che permea tutti i suoi racconti.

 

Dopo una breve introduzione biografica, Nabokov avverte: «Ci sono libri per persone spiritose, vale a dire che solo un lettore con il senso dell’umorismo può realmente coglierne la tristezza». Per Cechov le cose sono insieme buffe e tristi, «ma non potete accorgervi della loro tristezza se non cogliendone la buffoneria». Cechov riesce a trasmettere una sensazione di bellezza artistica assai più di molti scrittori convinti di sapere che cosa sia una prosa ricca e bella.

 

LEV TOLSTOJLEV TOLSTOJ

Nonostante il grigiore delle vite da lui create nei suoi racconti «il semplice fatto che questi uomini siano vissuti e probabilmente continuino in qualche modo a vivere in qualche angolo della sordida e spietata Russia di oggi, è una promessa di cose migliori per il futuro del mondo», dice Nabokov, e allude alla Russia ancora in quegli anni sotto il regime staliniano.

 

E dopo un’analisi del racconto La signora col cagnolino , che colloca Cechov al livello più alto tra i narratori russi, quello di Gogol’ e di Tolstoj, Nabokov conclude: «Io raccomando con tutto il cuore di prendere in mano il più spesso possibile i libri di Cechov e di sognare su di essi come chiedono di essere sognati». 
 

CECHOVCECHOV

Le Lezioni di letteratura russa di Nabokov terminano con un capitoletto su Gor’kij, scrittore non molto apprezzato se non per la commedia I bassifondi , mentre tutto il resto, inficiato com’è dalla predica politica secondo il severo Nabokov, trascurabile e di non alto livello . 

cechov 1cechov 1NABOKOV 9NABOKOV 9markevitch vladimir nabokov61markevitch vladimir nabokov61

 

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”