
“PIPPO BAUDO CI HA INSEGNATO COME SI FA A ESSERE PASSABILMENTE FELICI” – NATALIA ASPESI RICORDA IL GIORNO DELLE SECONDE NOZZE DEL PRESENTATORE: “ERA IL 18 GENNAIO 1986, KATIA RICCIARELLI SPOSAVA NELL'ANTICO BEL COMUNE DI MILITELLO IL SUO CITTADINO PIÙ GLORIOSO IN QUEL MOMENTO. NE HO ANCORA UN RICORDO TERRORIZZATO, E SONO PASSATI QUASI 40 ANNI. PER ENTRARE NELLA SALA CONSILIARE, LA FELICE COPPIA IMPIEGÒ ALMENO 30 MINUTI DI LOTTA FRATRICIDA, FURIBONDA, PROTETTA DA UNA FOLLA DI CARABINIERI. POI, SI SA, IL GRANDE AMORE È FINITO: LA SEPARAZIONE NEL 2004, IL DIVORZIO NEL 2007. MA, IN FONDO, CHE CI IMPORTA. PENSO A QUANTO SIA STATA LUNGA LA LUNGA CARRIERA DI QUESTO UOMO, C'ERA SEMPRE..."
Natalia Aspesi per “la Repubblica” - Estratti
Pippo, anzi Pippo Baudo, perché il suo nome era sempre legato al cognome, è stato sempre tra di noi.
Veniva dall'antica e nobile Militello Val di Catania, era laureato in giurisprudenza e aveva una grande voglia di conquistare il piccolo, anzi piccolissimo mondo della televisione italiana.
Io appartenevo al modesto ruolo di quelli che sapevano chi era Pippo Baudo, e già mi sembrava abbastanza. Era uno che col bel sorriso sapeva presentare di tutto senza alcun accento meridionale, e noi mai vedevamo i suoi programmi: roba, allora, per quelli che erano già vecchi. Neppure il Festival di Sanremo (da lui presentato per ben 13 volte).
Cinquanta anni fa noi giornalisti credevamo di essere salvi, di aver rifiutato quelli che poi sarebbero diventati influencer o cose, per me, senza senso.
Pippo Baudo muore a 89 anni. E c'è chi l'ha visto in carrozzina, o forse no, perché è vero, i vecchi non sono più nessuno e si riscoprono, festosamente, ai funerali.
Così accade anche per Baudo, quando viene fuori anche la lunga e del tutto dimenticata, e ricca, vita sentimentale.
Io posso dire che c'ero il fausto giorno delle sue seconde nozze, dove mi ritrovai in mezzo a un intero paese in festa. Era il 18 gennaio 1986, Katia Ricciarelli sposava nell'antico bel comune di Militello il suo cittadino più glorioso in quel momento. Ne ho ancora un ricordo terrorizzato, e sono passati quasi 40 anni.
Il più popolare cinquantenne d'Italia prendeva in moglie l'allora la quarantenne, Katia.
Lei, di buoni sentimenti, nata a Rovigo, operaia a 13 anni, il conforto di una buona mamma al nome, ahimè, di Molara, e poi la fortuna di aver incontrato, con colpo di fulmine annesso, proprio lui, Pippo Baudo.
Vestita di beige, con pelliccia annessa. Mi ricordo ancora adesso che per entrare nella Sala consiliare, la felice coppia ci impiegò almeno 30 minuti di lotta fratricida, furibonda, protetta da una folla di carabinieri. Poi, si sa, il grande amore è finito: la separazione nel 2004, il divorzio nel 2007.
Ma, in fondo, che ci importa. Forse importa un'altra cosa: conducendo migliaia di trasmissioni e di interviste in televisione, sempre ridente, sempre felice, sempre entusiasta, ha insegnato come si fa a essere passabilmente felici.
Penso a quanto sia stata lunga la lunga carriera di questo uomo, sempre presente e mai di troppo. Ha attraversato la televisione dal 1959 a oggi, e lui proprio non voleva abbandonarla. C'era sempre qualcuno che gli ricordava di un Sanremo, di una Domenica in o di un Fantastico. Pippo Baudo, ancora presente, mai di troppo.
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