IL MORTO CHE SCRIVE - TRE ANNI DOPO LA SUA MORTE, CINQUE “NUOVI LIBRI” DI SALINGER, L’AUTORE DI UN SOLO LIBRO

1. IL MORTO CHE SCRIVE
Paolo Mastrolilli per La Stampa

Sarebbe una beffa, ma in fondo non dovrebbe sorprendere più di tanto. J.D. Salinger, l'autore più riservato e misterioso nella storia della letteratura contemporanea, starebbe tornando a pubblicare dopo la sua morte. Lui stesso aveva preparato l'uscita di cinque libri, in parte nuovi e in parte riscritti, per quando non sarebbe più stato qui a vedere come venivano accolti.

La rivelazione sta in un libro e un documentario, in uscita a settembre, intitolati entrambi Salinger e anticipati dal New York Times. L'autore del documentario è Shane Salerno, sceneggiatore di film come Avatar e Le belve, che nel tempo libero ha trovato il modo di dedicare nove anni della sua vita a scoprire i segreti dell'autore di The Catcher in the Rye, noto in Italia come Il giovane Holden. Quindi, insieme con David Shields, ha scritto il tutto in un libro di 698 pagine.

All'inizio gli eredi di Salinger, cioè il figlio Matthew e la terza moglie Colleen O'Neill, avevano dato la loro collaborazione al progetto, ma poi l'hanno ritirata. E si capisce, dalle notizie che stanno uscendo alla vigilia della pubblicazione dei due progetti.

J.D. aveva avuto un successo immenso con The Catcher in the Rye, che raccontava le disavventure del giovane Holden Caulfied. Era il 1951, e in pratica la carriera letteraria dell'autore era finita là. Salinger aveva ancora pubblicato, ma poca roba, fino a quando aveva chiuso completamente il rubinetto della comunicazione, dopo l'uscita del racconto Hapworth 16, 1924 sul New Yorker, nel 1965. Si era ritirato con la famiglia a Cornish, nel New Hampshire, e laggiù era rimasto in silenzio fino alla morte, avvenuta nel 2010 a 91 anni.

Molti sospettavano che avesse continuato a scrivere, senza pubblicare, ma questo era un segreto noto solo ai famigliari e ai pochi amici stretti, con cui aveva continuato a dialogare. Un incendio poi aveva distrutto una parte della sua casa, facendo temere che i manoscritti rimasti fossero andati distrutti.

Ora arriva la rivelazione di Salerno, che ha ricevuto la conferma da due fonti anonime, molto vicine allo scrittore. Una prima collezione inedita si intitola The Family Glass, e aggiunge cinque storie nuove alle vicende della famiglia già protagonista di Franny and Zooey. Un'altra si basa sulla versione rivista di The Last and Best of the Peter Pans, un racconto noto ma non pubblicato, a cui si sommano altre avventure della famiglia Caulfield, quella al centro di Catcher.

Poi ci sono un manuale pieno di storie della filosofia religiosa Vedanta, a cui Salinger era devoto; un romanzo ambientato durante la seconda guerra mondiale e basato sul suo primo matrimonio con la ragazza tedesca Sylvia Welter; e un romanzo modellato invece sulle sue esperienze personali durante il conflitto.

La campagna contro Hitler fu uno degli episodi centrali della vita di Salinger, raccontata con dettagli inediti nel libro e nel documentario. J.D. era partito per l'Europa come soldato, membro del servizio di controspionaggio, e aveva partecipato allo sbarco in Normandia. Era stato tra i primi a entrare nel campo di concentramento di Kaufering IV, con l'incarico poi di condurre la caccia ai nazisti in fuga. Tre compagni del servizio militare sono rimasti tra i suoi amici più stretti, e Salinger aveva patito anche un crollo nervoso durante quel periodo.

Quando si era rimesso era tornato a New York con la moglie, appunto Sylvia Welter, che qualcuno sospettava essere una informatrice della Gestapo. Il matrimonio comunque non aveva funzionato, e pochi giorni dopo il rientro in America Sylvia aveva trovato sul piatto della colazione un biglietto aereo di sola andata per la Germania.

Salerno racconta anche la relazione che J.D. ebbe con Jean Miller, intervistata per le due opere. Jean era una ragazzina di 14 anni, quando Salinger l'aveva incontrata in un resort al mare della Florida. Per anni si erano scritti lettere, e alla fine si erano incontrati a New York. Il giorno dopo il loro primo rapporto sessuale, J.D. l'aveva mollata. Non senza conservare un ricordo importante, però.

La storia For Esmé - With Love and Squalor, infatti, era stata ispirata da uno sbadiglio scappato a Jean mentre parlava con un'anziana signora: «Mi disse - ha raccontato la Miller - che non avrebbe mai scritto Esmé, se non mi avesse incontrata».

L'editore del libro, Simon & Schuster, e il produttore del documentario, Weinstein, dicono che hanno parlato con Salerno delle fonti anonime da cui viene la notizia dei nuovi libri in uscita, e sono sicuri della loro rivelazione. Del resto le altre fonti dirette citate da Shane sono così autorevoli e vicine all'autore, da dare credibilità anche al resto. Adesso si tratta di vedere se le due opere riusciranno nell'impresa con cui vengono pubblicizzate: «Svelare il mistero, senza rovinare i segreti».

2. IL FANTASMA DELLO SCRITTORE CHE TACE
Masolino D'Amico per La Stampa

Nell'età moderna lo Scrittore, alle cui vicende private prima ben pochi si interessavano, è diventato Personaggio, al punto di rovesciare il rapporto tra Vita e Opera: una volta ci si domandava come fosse in realtà l'autore di libri o poemi appassionanti, oggi si cercano gli scritti di qualcuno che, avendolo visto, ci piace. Manifestatevi in tv, e un editore vi pubblicherà un libro.

Nel passaggio dall'anonimato alla presenza fisica, lo Scrittore ha anche dovuto scegliere il tipo da incarnare, estraendolo da una gamma degna della commedia dell'arte: il combattente, l'amatore, il delinquente, il gay militante... Audacemente, persino lo Scrittore Che Tace: l'autore di un solo libro, che tiene il pubblico nella vana attesa di un altro. J.D.Salinger ha dato la più celebre, anzi leggendaria interpretazione di questo ruolo, e morendo quasi sessant'anni dopo la pubblicazione del suo unico capolavoro ha stabilito un record difficilmente superabile.

Un suo dichiarato ammiratore, John Updike, ha descritto in vari spassosi racconti le peripezie di un analogo famoso autore di un libro solo. Costui accetta volentieri di mostrarsi, a differenza di Salinger, che è sempre stato quasi maniacalmente alieno da qualsiasi pubblicità o apparizione. Ma il blocco dello scrittore lo hanno entrambi.

Oddio, Salinger avrebbe fatto capire più volte, nei 45 anni passati dalla sua ultima pubblicazione, di continuare a riempire fogli in segreto; e l'arrivo dei sospirati inediti chiarirà come stavano le cose. D'altro canto la grande originalità di quasi tutta la sua narrativa è la voce dei teenager che sempre vi viene adottata, fosse quella del sedicenne Holden Caulfiel, o di uno dei bambini della famiglia Glass. Non sarà qui nell'allontanarsi del ricordo della propria preadolescenza, e nel progressivo distacco da quella voce - la spiegazione della crescente mancanza di fiducia di Salinger in se stesso, e in definitiva del suo silenzio?

 

 

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