jan fabre teatro argentina

POSTA - CONTRO CORDELLI, CRITICONE DI JEAN FABRE - FRANCESCA ROMANELLI (SKY): “AL CONCORSONE RAI NON C’ERO IO MA UNA MIA OMONIMA” - SERVE UNA BELLA AMNISTIA PER LIBERARE LE CARCERI DA LADRI, ASSASSINI E SPACCIATORI: COSÌ SI POTRANNO RINCHIUDERE QUELLI CHE NON PAGANO IL CANONE RAI!

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Lettera 1

Gentile Signor Castoro,

FRANCESCA ROMANELLIFRANCESCA ROMANELLI

in merito al Suo articolo odierno "Concorso Rai" su “La Notizia giornale” preciso che non sono io. Si tratta di omonimia. Sarebbe bastata una verifica con la sottoscritta. Ma anche -più banalmente- un semplice controllo su Internet a dimostrarLe che la Francesca Romanelli che compare nella graduatoria è nata il 1/1/1988 (Perugia24.net). Io invece sono del 19 marzo 1978. Tutte informazioni liberamente, facilmente e velocemente reperibili in rete. Si rende quindi necessaria formale rettifica da parte Vostra e di Dagospia che mi legge in copia. Grazie, dott.ssa Francesca Romanelli Tg4.

 

Lettera 2

lorenzin lorenzin

Caro Dago, in polemica coi tagli alla Sanità previsti dalla manovra economica, il presidente della conferenza Stato-Regioni avrebbe minacciato di dimettersi. Non è bizzarro che Chiamparino minacci di dimettersi per dei tagli sempre negati dalla Lorenzin e da Renzi?

Ivan Skerl 

 

Lettera 3

Caro Dago, serve una bella amnistia per liberare le carceri da ladri, assassini, spacciatori e stupratori: così si potranno rinchiudere quelli che non pagano il canone Rai!

Maxi

 

Lettera 4

eleonora giorgieleonora giorgi

Caro Dago, ma la ministra Boschi non è contenta che la vignetta del "Mattinale" l'abbia ritratta solo fino alle gambe senza mostrare la cellulite? 

Berto

 

Lettera 5

Caro Dago, scrivere - come fanno i nostri giornali - che al primo giorno di quotazione a Wall Street la Ferrari con un +14% "vola", significa essere totalmente ignoranti di mercati borsistici americani.

D.H.

 

Lettera 6

Vorrei sapere chi è il chirurgo plastico di Eleonora Giorgi? L'ho vista ieri in tv e le rughe sono sparite, tutte??? per favore solo voi potete sapere chi è il mago che l'ha fatta tornare indietro di 30 anni!!

Modi

 

Lettera 7

Ignazio Marino è un Sindaco dimissionario. Ed è in carica solo per gestire gli affari correnti. E allora la domanda: nominare i Consiglieri della "Fondazione Musica per Roma“ è un atto di gestione degli affari correnti?

H.K.

 

Lettera 8

MARINO ORFINIMARINO ORFINI

Caro Dago. Se percorri una strada con il segnale “pericolo caduta massi” e cade un sasso, sono fatti tuoi. Se metti un cartello “attenti al cane” ed un ladro viene sbranato perché entra nella tua proprietà dovrebbero essere cavolacci suoi. Se ciò fosse vero allora basterebbe mettere fuori dalla propria proprietà cartelli tipo “attenzione, vigilanza armata”, come quelli usati legittimamente per le caserme.

 

Un ipotetico ladro, che prima di svaligiare una casa la sorveglia di giorno, saprebbe in anticipo il rischio che corre. Al proprietario basterebbe soltanto un “alto la fermo o sparo” prima di premere il grilletto. Il numero di cartelli distribuiti nelle città sarebbe un indicatore della percezione del pericolo che pervade i cittadini onesti.

Piero delle Nevi

 

Lettera 9

Caro Dago, si è dimessa da sottosegretario perché pare che coi soldi pubblici non avesse il Barracciu corto...

Pat O'Brian

 

VERDINI RENZIVERDINI RENZI

Lettera 10

Caro Dago, sull'innalzamento del contante Renzi si dice pronto a mettere la fiducia. Vediamo se Mattarella ha il coraggio di rimanere in silenzio anche stavolta.

Marino Pascolo

 

Lettera 11

Caro Dago, Renzi dice che Verdini per ora è fuori dalla maggioranza. Perché continua a tenerlo in castigo?

E.Crunch

 

Lettera 12

Caro Dago, Renzi è un premier non eletto che non deve rispondere a nessuno, così ha potuto varare una Finanziaria non scritta che può variare a piacimento a seconda dell'interlocutore.

Camillo Geronimus

 

Lettera 13

Paul SartrePaul Sartre

Caro Dago, il 22 ottobre 1964 l’Accademia di Stoccolma conferì il Nobel per la letteratura allo scrittore e filosofo francese Jean Paul Sartre, il quale rifiutò il riconoscimento per timore che tali onori alienassero la libertà di pensiero. In una lettera inviata all’Accademia Sartre scrisse: "il mio rifiuto non è un atto di improvvisazione. Lo scrittore deve rifiutare di lasciarsi trasformare in istituzione, anche se questo avviene nelle forme più onorevoli, come in questo caso". E noi qui a chiederci per quale mistero buffo, invece, ci Fo chi non ebbe remore a volare d'urgenza a Stoccolma per fare il giullare alla corte del Re.... facendo, per inciso, la figura del pirla.

Aldo Cavallini

 

JAN FABREJAN FABRE

Lettera 15

L'inutile stroncatura dell'evento Mont Olympus a Roma e del genio artistico di Ian Fabre è stata "pensata" dal Criticone del Corrierone di fronte a 7-800 persone che per più di mezzora hanno partecipato entusiasti al finale di una maratona teatrale durata 24 ore, ventiquattro.

 

Si dà il caso che il Criticone del Corrierone sia anche un omone d'età matura, di facile individuabilità, visto che si presenta persino immancabilmente elegante, con la divisa canonica dell'intellettuale di sinistra, ossia in giacca di velluto e perfetto insieme di colori autunnali, anche in mezzo a una platea giovane e internazionale decisamente ben più informale.

OPERA DI JAN FABREOPERA DI JAN FABRE

 

Ebbene, il Criticone del Corrierone s'è degnato di seguire l'Opera da Stroncare provando solo davvero vagamente l'esperienza binge-watching che in questo caso era alla base del patto di Fabre con lo spettatore. Nelle 24 ore il Criticone s'è intravisto in sala per un primo vago breve periodo, in apertura, alle 19 di sabato; è rientrato per un'altra manciata di minuti qua e là la mattina di domenica; infine è ricomparso per circa un'ora nel tardo pomeriggio di domenica, con un irrequieto andirivieni intorno alla fila L della platea. Comprensibile che potessero essere irritanti tutti quei sessi maschili e femminili, quegli odori forti di carne e sangue, quelle ridondanti ripetizioni di coreografie, quella musica techno sparata nella catarsi finale.

 

JAN FABRE JAN FABRE

A proposito, il Criticone è rimasto l'Unico seduto rigido e attonito su una poltroncina, durante un gran finale che è stato vissuto da tutti gli altri spettatori per quello che era, ossia un'esperienza teatrale, e prima di tutto fisica, davvero unica e superlativa.

 

E chissà che avrà mai pensato, il Criticone distratto, guardando l'entusiasmo che invece maturava anche nelle poltrone accanto, per esempio, le urla e gli applausi di un regista come Daniele Abbado, che pure sarebbe abituato, anche solo per estrazione famigliare, a palcoscenici e platee ben più istituzionali.

 

Ma, guarda caso, Abbado è stato uno dei pochi sempre presenti, nell'arco delle 24 ore, tra le due file di poltroncine degli addetti ai livori teatrali…Ah, peccato per quel FANCULO SIGMUND FREUD cui ci invita perentoriamente Jan Fabre (è il leitmotiv di "We need heroes now", uno dei sotto-testi anche dell'ultima parte di Mount Olympus, appena tradotto in "Residui", Editoria&Spettacolo), ma ci sarebbe di che sbizzarrirsi a proposito degli automatismi di Criticoni e Giornaloni e dell'intera nostra sfibrata borghesia, tutti fermi a prima del post-moderno, non in grado nemmeno di distinguere tra le provocazioni e un linguaggio che si sforzi d'essere contemporaneo, disposti a concedere la patente d'artista o di genio a qualunque conformista, anche ai mediocri, purché politicamente e culturalmente corretti. 

JAN FABRE   JAN FABRE

Uno Spettatore Attento    

 

Lettera 16

Avvisate i soldato-felpato Salvini che casa Mediaset non è che gli fa sconti o lo mette a suo agio. Anzi. Qui, come un tempo fu per mitraglietta Mentana vige la legge della grana, per cui anche se di sinistra o di simpatie sinistre, tutto fa brodo purchè si faccia audience (per la verità non so quanta,  per la trasmissione di cui trattiamo). Siamo a Matrix dove regna il conduttore telesenico (ricordo la definizione che fece di lui il pachidermico Giuliano Ferrara in una trasmissione di qualche anno fa), il quale si sta specializzando nelle imboscate.

 

SALVINI UN ROMA STORE eSALVINI UN ROMA STORE e

D'altra parte, vorrebbe imitare il defunto Che che di guerriglia se ne intendeva. Al dunque: anche ieri sera il nostro berlingueriano ha radunato intorno a sè un gruppetto di "celebrità" della stampa e della politica per fare la pelle al Salvini. Come avvenuto con Formigoni di recente - con la differenza che Formiga aveva saggiamente tirato fuori  le palle - il Salvini è stato messo in mezzo tra gli esponenti dei due maggiori quotidiani nazionali, ossia il Manifesto e il Fatto Quotidiano, i quali supportati da un piddino romano, in passato indossante ben altre casacche, hanno passato al loro serata per cercare di ridicolizzare il Salvi. Un pò neutro l'uomo del Foglio. 

 

Matteo II°,  che rappresenta a torto o a ragione, circa il 15% degli elettori italiani (stando ai sondaggi per quel che valgono) si è fatto insabbiare dal trio lescano. Di rilievo il ruolo sostenuto dalla giornalista del Manifesto che si divertiva proprio a prendere per i fondelli il capoleghista, schernendolo per aver indossato una tuta della polizia o qualcosa di simile. Salvi ha passato tutto il tempo a difendersi da questi attacchi concentrici  orchestrati dal bignettaro telesico che qui ci sguazza.

 

salvini a romasalvini a roma

Come sempre, ha trovato un punto di rieferimento "sacrale" - questa volta nell'ex-sessantottino Paolo Mieli, la volta scorsa nella suocera del pio Bova  - ed è andato a nozze. Salvini ha fatto la figura un pò del pirla, forse se ne è accorto, forse no, tanto è vero che ha cinguettato sul fatto che a Mediaset si viene in camicia bianca, ossia elegante per i canoni verdi delle Lega.

 

A questo punto vediamo cosa succede la prossima volta: ossia se qualche pollo di destra o di centro destra, insomma qualcuno che non è di sinistra cade nella rete telesica. Forse sarebbe il caso di aprire gli occhi e di verificare prima il parterre di fronte.

salvini inseguito dal maiale nel campo rom salvini inseguito dal maiale nel campo rom

PS: ho scritto i maggiori quotidiani nazionali? Scherzavo, infatti i tre giornali di cui sopra rappresentano, tutti tre insieme, circa il 4% dei quotidiani italiani quanto a tiratura.  Ma per il conduttore all'amatrixiana sono evidentemente molto più autorevoli degli altri.

Ranieri da Monaco di Baviera (ex Luciano)

Ultimi Dagoreport

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)