QUANTO MI COSTE-RAI? - IL CONTRATTO DI GUBITOSI HA SUBITO INCAGLIATO IL CDA: SI PARLA DI UN FISSO DI 400MILA € E GLI ALTRI 250MILA VARIABILI - ORFINI (PD) ATTACCA IL CDA, PER NON ATTACCARE IL VERO AUTORE (MONTI) - CODACONS: CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO È INCOSTITUZIONALE - OPUS LEI, DALL’ALTO DEI SUOI 650MILA ANNUI FINO ALLA PENSIONE, SALUTA I DIPENDENTI - TARANTOLA AUSTERA (A PAROLE: QUANTO PRENDE COME PRESIDENTE?): “FAREMO UN PRODOTTO DI ECCELLENZA SENZA SPRECHI, CONTENENDO COSTI E RISCHI”…

1 - RAI: MALUMORI IN CDA SU IPOTESI SUPER POTERI A PRESIDENTE
(AGI) - Malumori all'interno del Cda Rai in merito all'ipotesi di attribuire super poteri o deleghe in piu' al presidente, da condividere in parte con il direttore generale. E' questo il clima - stando ad indiscrezioni - tra i consiglieri che oggi sono chiamati appunto a valutare questa ipotesi ed eventualmente votare in merito. I lavori del Cda sono cominciati questa mattina con all'ordine del giorno questo argomento ma, a quanto pare, ben presto e' stata registrata l'obiezione da parte di alcuni che a prevalere debba essere la legge e non la norma statutaria Rai.

Viene infatti sottolineato che le modifiche e di conseguenza l'attribuzione di nuovi poteri al vertice aziendale sono materia parlamentare, visto che il servizio pubblico radiotelevisivo e' regolato dalla legge Gasparri. E' seguita poi una breve pausa dei lavori consiliari, ed adesso di nuovo in riunione per cercare di trovare un punto di mediazione. Le indiscrezioni parlano di due fronti nettamente distinti all'interno del Consiglio di amministrazione. Altro argomento che aleggia sul Cda e' quello relativo al tipo di contratto ed al compenso per il nuovo direttore generale Gubitosi. A quanto si sa, la cifra finale sara' di 650 mila euro annui, tra parte fissa, quella variabile e l'indennita' di carica. L'ipotesi piu' probabile e' quella di stabilire in 400 mila euro il compenso annuo fisso e nei restanti 250 mila quelli per la parte variabile e indennita'.

Ma in ambienti del Cda di Viale Mazzini si fa rilevare non solo il fatto che si parli di cifre al di fuori del contesto complessivo del Paese, in una situazione di spending review che richiederebbe cifre inferiori, ma ancor piu' viene sottolineato il fatto che si proponga per Gubitosi un contratto di lavoro a tempo indeterminato, ovvero comunque vada a finire resterebbe, se volesse, in Rai con una retribuzione annua almeno di 400 mila euro. La tipologia di contratto sembra essere l'ostacolo piu' serio all'interno del Cda. Al presidente Anna Maria Tarantola e' stato dato mandato di negoziare, e si attendono quindi le determinazioni finali.

2 - ORFINI (PD), DAL CDA PASSO FALSO SU CONTRATTO TOP MANAGER
(AGI) - "Dal nuovo Cda delle Rai ci aspettiamo molto. Proprio per questo ci dispiace che il suo primo passo sia stato un passo falso". Lo sottolinea Matteo Orfini, responsabile Cultura e informazione del Pd, che aggiunge: "da mesi segnaliamo l'assurdita' delle retribuzioni dei top manager della Rai e della fascia piu' alta dei profili giornalistici a fronte dei continui sacrifici richiesti a lavoratori e precari per risanare l'azienda".

"Avevamo chiesto al precedente Cda, a Lorenza Lei, all'Adrai - prosegue Orfini - se non ritenessero opportuno valutare un gesto di responsabilita' intervenendo sugli squilibri delle retribuzioni. Non abbiamo ottenuto risposte. Ci saremmo aspettati che i nuovi vertici ripartissero da qui. Invece, a quanto si apprende, la retribuzione del nuovo direttore generale e la modalita' contrattuale prescelta per la figura al top del management appaiono ancor piu' incredibili in una fase in cui al Paese si chiedono sacrifici. Speriamo davvero, nell'interesse dell'azienda e della sua credibilita', che queste scelte si possano cambiare" conclude Orfini.

3 - CODACONS, CONTRATTO GUBITOSI E' INCOSTITUZIONALE
(AGI) - Un contratto per il Dg Rai a tempo indeterminato e con un compenso di 650mila euro annui, sarebbe incostituzionale e contrario allo stesso statuto dell'azienda, e per tale motivo impugnabile dinanzi alle competenti autorita'. Lo afferma il Codacons, commentando il caso del contratto di Luigi Gubitosi all'attenzione del Cda. "Un contratto di tale portata per il Dg Rai appare inaccettabile sotto due profili. Il primo - spiega il presidente Carlo Rienzi - e' quello morale: in un periodo di crisi e di tagli come quello che sta vivendo il nostro paese, un compenso di 650mila euro all'anno appare come uno schiaffo ai cittadini costretti a sacrifici enormi".

"Per questo - continua - vogliamo sapere con precisione quanto percepira' Gubitosi per il suo incarico, tra retribuzione fissa e indennita'. Il secondo aspetto e' quello prettamente legale - prosegue Rienzi -. E' ammissibile assumere a tempo indeterminato un dirigente di un'azienda di Stato in assenza di concorso pubblico? Cosa fara' Gubitosi una volta scaduto il Cda, dal momento che in base allo statuto Rai 'Il mandato del direttore generale ha la stessa durata di quello del consiglio di amministrazione?'". Il Codacons, qualora venga confermato il contratto di Gubitosi con le predette caratteristiche, inoltrera' una denuncia alla Corte dei Conti e alla Procura di Roma, e presentera' motivi aggiunti al Tar del Lazio dove gia' pende un ricorso dell'associazione contro la nomina irrituale di Presidente e Dg Rai.


4 - RAI: LEI, VISSUTO ANNO DIFFICILE MA INTRAPRESA VIA RISANAMENTO
(AGI) - Quello trascorso dal maggio 2011 ad oggi e' stato per la Rai "un anno difficile", eppure "abbiamo prontamente reagito agli impatti che la gravissima crisi finanziaria internazionale ha determinato sull'azienda" cosi' da riuscire a "far fronte a tutti i nostri impegni", mantenendo la leadership e avviando il risanamento. Lo ha scritto Lorenza Lei, direttore generale uscente Rai, in una lettera di ringraziamento indirizzata a tutti i dipendenti.

"Voglio ringraziare ognuno di voi - e' detto, a quanto si apprende - per il contributo, la dedizione l'impegno profuso con passione verso la nostra azienda in questa fase congiunturale cosi' delicata". Una Rai - sottolinea la Lei - che "come dimostrano i numeri e le performance editoriali, ha intrapreso la via del risanamento. Dopo cinque anni di bilancio in perdita volevamo mettere in sicurezza i conti dell'azienda".

Un obiettivo che il dg uscente ammette essere stato molto impegnativo, "confesso che io stessa ho vissuto momenti in cui le difficolta' sembravano piu' forti della volonta' di superarle", sono state affrontate "sfide importanti che in alcuni frangenti sono sembrate addirittura troppo ambiziose, troppo difficili". Eppure, "con il contributo di tutti, siamo riusciti a chiudere il 2011 con segno positivo". Il dg uscente parla di interventi ed azioni sui costi esterni che "non senza sacrifici" ci hanno permesso di procedere, e tra gli impegni "va sottolineato, un consistente investimento sul digitale terrestre e la salvaguardia dell'intangibilita' di tutti gli asset aziendali", oltre ad appunto il mantenimento della leadership sulle diverse piattaforme radiotv.

Nella lettera ai dipendenti, Lorenza Lei si dice quindi "orgogliosa di aver realizzato con voi questi risultati, frutto soprattutto della vostra professionalita' e competenza che non sono venute meno neanche nei momenti di maggior emergenza nei quali tutti hanno saputo dimostrare uno straoprdinario senso di appartenenza all'azienda". E' stato un anno in cui "abbiamo creduto, ogni giorno, nella nostra missione di servizio pubblico perche' la Rai e' fatta di donnee uomini che lavorano con la passione, con la dedizione di chi sente l'orgolgio di far parte della piu' grande azienda culturale del Paese". Infine, un "augurio sincero di buon lavoro" ai nuovi vertici aziendali, oltre che agli stessi dipendenti.


5 - RAI: IL DISCORSO DI INSEDIAMENTO DI ANNA MARIA TARANTOLA
Da www.davidemaggio.it

In apertura dei lavori desidero ringraziare il Presidente Monti, in qualità di azionista, questo Consiglio e la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi per la fiducia che mi hanno accordato affidandomi questo delicato incarico.

Questo CDA nasce dopo un iter complesso, ha un compito impegnativo e sfidante; la sua composizione, eterogenea per storie personali, professionalità, esperienze, può essere vista come un handicap ma è invece un punto di forza, può essere di aiuto alla realizzazione di un programma di riequilibrio economico e di rilancio della RAI quale servizio pubblico. A me è stata affidata la Presidenza; sono consapevole che si tratta di un incarico di grande responsabilità. La RAI è un'azienda strategica per il Paese, per le importanti funzioni di pubblico interesse che è chiamata a svolgere. Intendo esercitare il mio mandato con equilibrio e indipendenza di giudizio.

L'azienda RAI è ricca di uomini e donne di valore, di grande professionalità, competenza e passione sulla cui collaborazione sono certa di poter contare. Senza di loro non potrei, non potremmo, raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo. Da parte mia porterò il bagaglio di oltre 40 anni di lavoro in una Istituzione che mi ha insegnato molto: il rispetto della cosa pubblica, il rigore nel perseguimento dei fini istituzionali, l'attitudine a valutare il merito e la qualità del lavoro, un metodo orientato al risultato e all'efficienza, a lavorare in squadra.

Nell'affrontare questo compito ho ben presente la speciale natura dell'azienda RAI che le viene dall'essere anche Servizio pubblico (art. 4 dello Statuto - art. 4 Testo Unico della Radiotelevisione 31/7/2005 n. 177). E' questa una condizione che richiede una particolare cura alla qualità complessiva (art. 3 L. 3/5/2004 n. 112) del prodotto, cui improntare tutta la gestione, la programmazione, l'identità stessa dell'azienda. Come tutte le aziende anche la RAI deve avere una progetto e una missione.

Auspico che la RAI diventi un'azienda competitiva orientata all'eccellenza nell'informazione, [autorevole e indipendente,] nell'intrattenimento, [capace di coniugare divertimento, rispetto e correttezza,] nella capacità di elevare il livello culturale del Paese. Vorrei che questa "visione" fosse da voi condivisa. Può sembrare una utopia ma non è così, è un progetto perseguibile con l'impegno di tutti perché l'obiettivo finale è quello di essere un'azienda al servizio dei cittadini che offre un prodotto di eccellenza senza sprechi, nel rispetto del vincolo di bilancio, contenendo costi e rischi, con un forte orientamento all'innovazione. Il futuro della RAI passa anche per il rilancio tecnologico dell'azienda.

La radiotelevisione è uno dei canali, insieme alla famiglia e alla scuola, attraverso cui si determina il livello del capitale umano (il patrimonio di abilità, conoscenze e capacità degli individui) e del capitale sociale (l'insieme di regole e prassi che governano la società civile nei suoi processi decisionali, partecipativi e cooperativi) di un Paese, contribuendo così alla stessa crescita economica di cui noi, in Italia, abbiamo tanto bisogno.

Essere il più grande produttore di cultura di un Paese è una grande responsabilità; è anche un'opportunità che non va sprecata e che richiede di avere chiara l'idea di cultura che la RAI deve trasmettere. Non una cultura elitaria, o accademica e specialistica e neppure una cultura casuale e superficiale ma una cultura inclusiva, attenta ai valori civili, agli ideali. Una cultura laicamente aperta e rispettosa delle tradizioni, dei costumi, dei diritti religiosi e spirituali, delle proprietà intellettuali, capace di percepire, sentire e vivere la realtà nei suoi aspetti più creativi.

Questo progetto si basa su alcuni pilastri di natura economico-gestionale e culturale, tutti ugualmente rilevanti:

Una buona governance che si fondi su una chiara distinzione di ruoli e di responsabilità, senza sovrapposizioni, aree grigie, interferenze;
Una situazione economico-finanziaria-patrimoniale in equilibrio e sostenibile nel tempo, che consenta di conseguire anche un nuovo e profittevole posizionamento sul mercato;
Una gestione aziendale basata sull'autonomia e sul merito, che sappia valorizzare, stimolare e premiare le professionalità e i talenti, attenta ai giovani e alle donne.

Una linea editoriale rispettosa del pluralismo, dell'eticità, della responsabilità, sempre attenta alla finalità pubblica; una linea editoriale che ridia forza e ulteriore significato alla dignità e alla presenza della donna;
Una forte condivisione di obiettivi da parte di tutti noi: del Consiglio, della direzione, dei dirigenti, dei giornalisti, dei colleghi tutti. Fare squadra, una squadra coesa e determinata.
Abbiamo davanti a noi uno scenario impegnativo e un progetto complesso. Se saremo uniti potremo raggiungere significativi risultati.

Nell'immediato il nostro compito è quello di individuare con chiarezza e tempestività le azioni da intraprendere, di risolvere in modo strutturale e duraturo i problemi economico/finanziari dell'azienda mettendo ordine nei conti, dal lato dei costi e dei ricavi perché senza risorse la RAI non ha futuro.

Il Paese ha bisogno di crescere, di guardare avanti, di avere prospettive. La RAI può contribuire in modo significativo a realizzare l'obiettivo di una crescita sociale e culturale di ampio respiro e di lunga durata. Ha in sé capacità e risorse per farlo.

 

 

TARANTOLA GUBITOSILUIGI GUBITOSI ANNA MARIA TARANTOLA DAVANTI AL CAVALLO DI VIALE MAZZINI MARIO MONTI antonio verroMatteo Orfinilorenza lei FOGLIO CONTRO LORENZA LEI NELLA BACHECA RAIPAOLO GARIMBERTI Carlo Rienzi del Codacons

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