"APOCALYPSE MURDOCH”, 7° PUNTATA - IL PULCINO CHE DIVENNE UN CANE TERRIER - “L’AUSTRALIANISM” DI RUPERT, EROE IN PATRIA E BUCANIERE PER GLI INGLESI - 1991: “SONO AFFASCINATO DALLA POLITICA MA SONO COSCIENTE CHE ACCOSTARSI TROPPO NON È SALUTARE” - LA FEROCE CRITICA DELL’EX DIRETTORE DEL “TIMES”: “UN MANIPOLATORE DAGLI OCCHI FREDDI” - QUEL “FILIBUSTIERE” CHE LA TATCHER AMMIRAVA…

Videoblog di Glauco Benigni
http://www.youtube.com/user/glaucobenigni/featured

Il libro è acquistabile online
http://www.bandashop.it/product.php?id=18

Anche le Stelle, secondo Gabriele Bertani, che scrive "digilander.libero.it/astrologiaitaliana", hanno qualcosa da dire su Rupert Murdoch, il cui profilo è descritto insieme a quello di 46 leader di organizzazioni legali, o illegali, che hanno trattato grandi quantità di denaro o beni materiali. Co¬storo sono caratterizzati da un quadro astrale in cui si rinviene una forte congiunzione Giove-Plutone, nella quale Giove rappresenta l'indicatore di espansione, crescita e opportunità nei settori della politica e dell'economia, e Plutone rappresenta l'indicatore di carisma, magnetismo e potere personale.

Murdoch c'è dentro pienamente, insieme a George Bush sr, Winston Churchill, Charles De Gaulle, Henry Kissinger, Richard Nixon, Margareth Thatcher, François Mitterand, Jimmy Carter, Jacques Chirac, Bill Gates, Ronald Reagan, Bill Clinton, Bettino Craxi, Giulio Andreotti e Gianni Agnelli. Purtroppo tra coloro che «godono» della congiunzione Giove-Plutone, si rinvengono anche i peggiori dittatori del secolo XX: Hitler, Mussolini, Franco, Saddam Hussein, Milosevicˇ.

Il dibattito sulla figura di Murdoch esplode nel 1981. Chi è l'uomo che tenta di acquistare «The Times», ci si chiede. Uno dei primi a intervenire è Max Harris, anziano editorialista dell'«Australian» che lo conosce sin da quando aveva i calzoni corti. Scrive Harris in un lungo portrait su «Now!»:

"Il quarantanovenne Murdoch, in privato, è complicato e reticente, perfino un po' timido e perso in sogni culturali ereditati dal padre. [...] Possiede l'insicurezza tipica di coloro altamente sensibili. A Melbourne lo chiamavamo the chick (‘il pulcino'), ma presto sviluppò una tenacia da cane terrier nello scovare giornali da comprare. [...] Ci sono un paio di possibili spiegazioni: Murdoch è mosso dall'aspirazione del parvenu alla patetica ricerca di uno status culturale, oppure, semplicemente, è innamorato pazzo della frenesia dei giornali. [...]

La sua compulsione a lavorare nel suo impero, piuttosto che sul suo impero, contiene (però) sia un aspetto costruttivo che distruttivo. [...] La sua durezza, il suo australianismo e la sua inaspettata flessibilità lo rendono trasversale alle classi sociali, così come sono stati tutti i grandi tycoon australiani. Murdoch non ha né i modi, né l'aspetto delle élite sociali o economiche, [...] la sua tecnica è quella di assumere una posizione propria, su qualsiasi situazione politica in essere, e propagandarla largamente.

Il suo essere australiano, il suo australianism, come dicono i suoi esegeti, è un tema ricorrente e molto caratterizzante. Murdoch per trentasette anni, cioè fino al 1968 quando ritorna a Londra, a parte la breve stagione a Oxford, ha visto il mon¬do dagli antipodi. Qualcosa vorrà pur dire. Gli inglesi infatti non gli perdoneranno mai le sue origini: per molti sarà sem¬pre il «bucaniere australiano». I suoi compatrioti invece gli perdoneranno sempre tutto. «Sta assumendo la folkloristica dimensione di un eroe nazionale», conclude infatti Max Harris, «del calibro di Dennis Lillee» (Dennis Lillee negli anni Settanta fu, per diverse stagioni, il capitano della nazionale di cricket australiana, che inflisse sonore batoste a quella inglese... n.d.A).

Nel 1991 Murdoch rilascia una lunga intervista a un giornalista italiano, Marco Panara, de «La Repubblica». È un'occasione abbastanza eccezionale: i due stanno passeggiando attorno al Castello di Osaka (Giappone), dove si è svolto un vertice internazionale. L'uomo, che viene descritto in maniche di camicia e molto rilassato, è l'editore di carta stampata più grande del mondo. Tv, ancora poca. Si parla molto di giornali dunque, e di politica e di banche. «Nei miei direttori cerco "un approccio cristiano, non ecclesiastico"», dice Murdoch, «ma attenzione alla gente, ai valori della persona.».

Con gli uomini politici? «Ho relazioni, le più ridotte possibili. Sono affascinato dalla politica ma sono perfettamente cosciente che accostarsi troppo non è salutare... si diceva che ero molto vicino alla Thatcher, ma in realtà la vedevo forse una volta l'anno, l'ammiravo e l'appoggiavo, ma non avevo relazioni particolari con lei». Silvio Berlusconi? «L'ho incontrato ma non abbiamo affari insieme, lui non ha bisogno di me e noi operiamo su altri territori».

Campagne contro i politici? «Quando mi disgustano con il loro comportamento, certo. Ma in verità fare campagne è il massimo del divertimento». Politici e media? «In certi Paesi ci sono relazioni molto strette, in altri meno [...]. Dai miei direttori mi aspetto che sappiano stare al gioco: evitare di farsi influenzare ma mantenere i rapporti». E i banchieri? «[...] non hanno poi tutto questo potere, in realtà nessuno oggi ha troppo potere [...]. Il mio «Sunday Times» la scorsa settimana ha pubblicato cinque articoli in prima pagina contro le banche inglesi [...]. Le assicuro che non si sognano neanche di chiederci coperture o silenzi in cambio di prestiti». Se lo dice lui.

Nel 1994 uno dei suoi nemici più famosi, Harold Evans, scrive Good Times, Bad Times, un libro sul decennio 1984-1994 trascorso alla direzione del «Times», dalla quale Murdoch lo ha rimosso in malo modo. È una delle critiche più acute e serrate che mai siano state scritte contro Murdoch. Anche una delle più documentate e ineccepibili. Vi si legge, tra tanto altro: «Lui è stato sempre costante nel suo metodo e nel suo stile, nella sua energia e nella sua visione, nel suo corteggiare i politici e nella sua gioiosa impudenza, con la quale pone i suoi interessi commerciali al di sopra dei principi convenzionali del giornalismo e degli affari pubblici. [...]

L'allargamento della sua base in Inghilterra è stato possibile solo grazie alla complicità di Margareth Thatcher». Secondo Evans, la Thatcher considerava Murdoch un interloper, uno che si intrufola, un mercante dedito a traffici illeciti, e lo agevolava per progredire nella deregulation. «Murdoch è il tipo di freebooter (‘filibustiere') che lei ammira. È sedotta dal suo impeto [...]. Il segreto del potere di Murdoch sui politici è, naturalmente, che egli è pronto a usare i suoi giornali per sostenerli in cambio dei favori concessi e per distruggerli se i favori gli vengono negati [...]».

Evans continua la sua narrazione per pagine e pagine. Non lo ama, anzi, lo definisce uno «stiletto», un «manipolatore dagli occhi freddi» e comunque a un certo punto riesce a darne una delle migliori definizioni che siano mai state formulate: «Murdoch è l'Houdini degli accordi, si lega a qualsiasi impegno, a qualsiasi debito, a qualsiasi partner, poi in un attimo si divincola e se ne libera con un balzo».

Il paragone con il più famoso mago d'America, ma di origine ungherese (1874-1926) apparirà estremamente appropriato specialmente nel biennio 1990-91, quando Murdoch (vedi capitolo La grande crisi,) aggrovigliato in miliardi di dollari di debiti, riuscirà quasi magicamente a liberarsi dalla morsa, proprio come faceva Houdini che si liberava dalle funi che lo annodavano e usciva dalle gabbie nelle quali si era infilato per dimostrare la sua abilità e poter affermare: «Anche questa è fatta e verrà dimenticata».

7/Continua...

APOCALYPSE MURDOCH - PRIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-ogni-settimana-due-miliardi-di-persone-leggono-38253.htm

APOCALYPSE MURDOCH - SECONDA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-2-puntata-chi-ha-finanziato-lo-squalo-38304.htm

APOCALYPSE MURDOCH - TERZA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-3-puntata-il-clan-dei-murdoch-attraversa-38422.htm

APOCALYPSE MURDOCH - QUARTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-4-puntata-squalo-sul-lavoro-pesce-lesso-38486.htm

APOCALYPSE MURDOCH - QUINTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-5-puntata-la-terza-moglie-wendi-deng-che-ha-38535.htm

APOCALYPSE MURDOCH - SESTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-6-puntata-lo-squalo-compare-in-116-mln-di-38596.htm

 

LA COPERTINA DEL LIBRO DI GLAUCO BENIGNI #22APOCALYPSE MURDOCHRUPERT MURDOCH CON IL SUN A TRENTATRE ANNI DI DISTANZAreganMURDOCH CON I SUOI GIORNALI MURDOCH CON IL SUN E IL TIMES John Major Margareth Thatcher e William Hague RUPERT E WENDI DENG MURDOCH

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…