
LA RAI SI STA STACCANDO DA SANREMO? - LA MANIFESTAZIONE CANORA DI DICEMBRE, UNA SORTA DI ANTEPRIMA DEL FESTIVAL, SI CHIAMERA’ “FESTIVAL GIOVANI” E NON PIU’ “SARÀ SANREMO”: UN CAMBIO DI NOME CHE E' UNA STOCCATA AL COMUNE LIGURE E SEMBRA IL PRIMO SEGNALE DELL'ADDIO DI VIALE MAZZINI A SANREMO – L’AD RAI, GIAMPAOLO ROSSI, ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI HA PARLATO CHIARO: “IL FESTIVAL SI FARA’ ANCHE SENZA SANREMO” - IL CONSIGLIO DI STATO HA RIGETTATO IL RICORSO DELLA TV PUBBLICA, CONTRO LA SENTENZA DEL TAR DI GENOVA CHE HA OBBLIGATO IL COMUNE DI SANREMO A PROPORRE LA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER ASSEGNARE I PROSSIMI FESTIVAL – VIDEO
‘Festival Giovani’ e non più ‘Sarà Sanremo’ o ‘Sanremo Giovani’. Cambia il titolo della prima serata prevista ormai da anni a dicembre, per quella che è diventata ormai una succosa anteprima della kermesse canora di febbraio, con le nuove proposte che si esibivano al Teatro dell’Opera del Casinò matuziano, insieme a quelle provenienti da ‘Area Sanremo’.
Che i rapporti tra Rai e Comune di Sanremo si fossero raffreddati era chiaro a tutti ma, le affermazioni dell’Amministratore Delegato di viale Mazzini, a margine della presentazione dei palinsesti della tv di Stato, rende tutto ancora più glaciale. E il cambio del nome della trasmissione di dicembre sembra una stoccata diretta all’Amministrazione comunale sanremese.
Per quale motivo la Rai ha deciso così? Per ora non è stato detto nulla sulla sede del futuro ‘Festival Giovani’ e non è da escludere che si possa normalmente svolgere a Sanremo ma, a pochi giorni dall’inizio della fase negoziale tra la tv di Stato e palazzo Bellevue, cambiare il nome della manifestazione non è certo un bel segnale.
Ma potrebbe anche essere un modo per spingere sull’acceleratore e fare una prova di forza contro Sanremo. Come la prenderà l’Amministrazione? Difficile a dirsi anche perché è in attesa di un ok dalla Commissione che sta esaminando con attenzione l’offerta della Rai. Di certo le trattative, che dovrebbero scattare a breve, potrebbero essere scoppiettanti e ci si deve aspettare di tutto. Tra l’altro, un aspetto da non sottovalutare è anche la durata dell’accordo che verrà trovato.
Da Roma fanno sapere che la Rai è pronta ad organizzare il Festival 2026, con Carlo Conti già al lavoro per preparare lo show, ma l’accordo sulla base della manifestazione di interesse durerà veramente tre anni oppure potrebbe stopparsi dopo il 2026? Potrebbe essere inserita una clausola del genere e cosa accadrebbe dopo?
Il sindaco di Sanremo Alessandro Mager con il vincitore del Festival olly
Interrogativi a cui si potrà trovare una risposta solo dopo i primi contatti tra palazzo Bellevue e la Rai, che potranno renderci quello che sarà il clima tra le due parti. Le dichiarazioni da viale Mazzini preannunciano una vera e propria ‘guerra’ economica, ma non è escluso che alla fine l’accordo si possa trovare e che la parti tornino a più miti consigli. C’è però un terzo incomodo, quello dei discografici che hanno puntato l’indice contro Sanremo e i suoi costi elevati.
Intanto il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso della Rai, contro la sentenza del Tar di Genova che ha, di fatto, obbligato il Comune di Sanremo a proporre la manifestazione di interesse per assegnare i prossimi Festival. Il tribunale romano ha praticamente affermato che, quanto sentenziato da quello ligure è corretto e che la richiesta della Je di Sergio Cerruti era assolutamente legittima.
Il Comune di Sanremo, quindi, ha agitato perfettamente proponendo il bando, al quale tra l’altro ha partecipato solo la Rai e che è ancora al vaglio della Commissione di palazzo Bellevue. Una sorta di ‘pietra tombale’ su quella che sarà la procedura di assegnazione per l’organizzazione delle prossime edizioni della kermesse canora matuziana.
Insomma, una matassa particolarmente ingarbugliata, quella che dovranno dipanare i ‘due Alessandri’, il Sindaco Mager e l’Assessore al Turismo Sindoni quando saranno chiamati a sedersi allo stesso tavolo con la dirigenza Rai. Da Sanremo ci si augura che il Festival possa rimanere nella città dei fiori e per lungo tempo ma, intanto, la mossa del ‘Festival Giovane’ dovrà essere analizzata e in fretta, per capire dove vuole arrivare viale Mazzini.