RENZI: “NEL PATTO DEL NAZARENO NON CI SONO SCAMBI”. HANNO BUTTATO VIA LA SINISTRA GRATIS, INSOMMA – LA STRISCIA DI GARZA

Riceviamo e pubblichiamo:

MATTEO RENZIMATTEO RENZI

 

Lettera 1

Ciao Dago,

La Nacion, il primo giornale argentino, ci fa notare che sulle 10 guerre più sanguinarie al mondo 9 sono causate da eserciti dell'Islam. 9 guerre su 10 sono di matrice islamica. Secondo te è una pura coincidenza? 

Giulia

 

Lettera 2

E li chiamano tecnici...

CARO DAGO, Chi avrebbe dovuto spiegarlo allora a Monti & co.  che gli insegnanti,  a differenza degli altri lavoratori, calcolano i loro contributi pensionistici con la cadenza dell'anno scolastico ( primo settembre) e non in base all'anno solare? Il quesito, caro Dago torna di attualità trattandosi dei fatidici "quota 96" insegnanti che  non hanno potuto andare in pensione entro il mese di agosto del 2012 e che rischiano ancora grosso vista la figura  barbina collezionata dallo Smart Esecutivo Renzi e dalla svenevole ministra Madia che prima assicurano la certezze delle coperture e poi fanno il "parola torna indietro" ... Ora mentre Ponzio-Boccia se ne lava le mani (cinguettando:" Devi chiederlo al Governo") si attende magari Smart Decreto  pezza...

Madia mariannaMadia marianna

Lucia insegnanti in attesa...

 

Lettera 3

Dago darling, quando si dice la solidarietà tra i fratelli musulmani! Pare che i tunisini non lascino entrare in Tunisia i lavoratori egiziani che fuggono dalla guerra civile che divampa, "one more time", in Libia. Meno male che alla fine della fiera ci sono sempre gli "Italiani brava gente" di Mare Nostrum. Scusa, Dago caro, ma l'Italia ha ministri dell'Interno, degli Esteri e della Salute o tutto é allegramente gestito unicamente da Rienzi con sottofondo musicale dell'omonima opera di Wagner?

Natalie Paav

 

Lettera 4

Renzie: “Nel patto del Nazareno non ci sono scambi”. Hanno buttato via la sinistra gratis, insomma.

Tiziano Longhi

 

Lettera 5

Ciao Dago,

un dubbio: da uomo della strada mi aspettavo che i dati sul PIL - indicatore che incide su una serie di ulteriori grandezze macro e microeconomiche, nonchè sulle nostre aspettative -  fossero dati dalla ragioneria dello Stato o qualcosa del genere. E invece a quanto leggo ce li da' l'Istat, l'amico di Trilussa.

Berlusconi SILVIOBerlusconi SILVIO

Ciao, tuo devotissimo

Nega Tivo.

 

Lettera 6

Caro Dago,

c'era una volta un giornale chiamato "La Repubblica"... poi arrivò Renzi e lestamente si prostrò, cambiando nome in "La Monarchia"...

Recondite Armonie

 

Lettera 7

Ha ragione il Corriere, non c'è storia tra il Louvre e il Museo di Reggio Calabria. I bronzi non sono la Gioconda. Infatti Bruneau, se avesse solo toccato con le mani o ricoperto di veli una qualsiasi delle opere esposte, a Parigi sarebbe quantomeno fermato per vandalismo, in Itaia viene invece celebrato come un artista. Mah.

Lampadarios

 

Sandro Veronesi e Michele Serra Sandro Veronesi e Michele Serra

Lettera 8

Caro Dago,

lo scrittore Giovanni Arpino scrisse, riferendosi ai personaggi pubblici e in particolare ai politici, che in Italia mancano "facce". Nel senso che manca qualcuno che già dall'aspetto trasmetta fiducia e senso di sicurezza. Un po' quello che i francesi chiamano physique du role.

 

Le parole di Arpino mi sono venute in mente guardando le facce dei capi della Federazione calcistica. Mi sono convinto che dovrebbero starsene a casa non tanto per le banane e per l'incapacità di esprimere un concetto compiuto, ma perché sono proprio impresentabili dal punto di vista fisico.

 

Tavecchio ha la faccia di un nonno un po' ubriaco, Lotito sembra Gambadilegno e poi oggi è comparsa anche la foto di questo Macalli, presidente della Lega pro, uno con una faccia tagliata con l'accetta che se lo incontri di notte implori pietà non mi faccia del male. Con queste facce l'Italia dovrebbe presentarsi a livello internazionale ai prossimi impegni degli Azzurri. Annamo bene.

UNITA GIORNALEUNITA GIORNALE

Andrea Del Giudice 

 

Lettera 9

caro Dago,

Beata ingenuità quella di Travaglio, nell’elenco degli orrori perpetrati da Fabrizio Corona, cioè effettivamente quisquilie se appunto diamo fede a Marcolino, peccato che l’Alzheimer a comando non gli permetta di ricordare che Fabrizietto oltre che calciatori di palla ha ricattato pure la Fiat e più nello specifico gli Agnelli. Insomma, mettiamola giù chiara: rovinare la carriera dell’erede al trono del gruppo FCA non è una cosa che si aggiusta con un’alzata di spalle o una pacca sulla schiena. La deve pagare, la pagherà tutta la vita. Non gliela perdoneranno mai, Sono Agnelli di nome, Lupi di cognome. Povero Fabrizio, non te l’aspettavi?

Larry

 

Lettera 10

Egregio Direttore, ma non è che il fallimento dell'Unità è tutta una manfrina per permettere così ad una futura coperativina di papparsi la testata a gratis in forza di una leggina (vedi Il Manifesto) alla faccina dei creditori (soprattutto fornitori di carta, stampatori ed enti previdenziali, ovvero noi contribuenti)? Con modesta lungimiranza. Cesare Ferrari

SCALFARISCALFARI

 

Lettera 11

Caro Dago, gli 80 euro dati da Renzi sono l'ennesima prova che il politico italiano non riflette prima di operare scelte ad effetto tipo questa. Esempio: moglie di generale in pensione (5000 euro) con lavoro part-time da 1000 euro mese bonus 80 euro sì. Padre di famiglia con moglie e 3 figli a carico con stipendio di 1600 euro nessun bonus! W l'Italia!

Carlo

 

Lettera 12

Caro Dago,

Michele Serra, nell'immancabile articolo di competenza sulla "ennesima" chiusura annunciata de l'Unità scrive, parafrasando Carlo Conti, "noi, che appena svegli si andava all’edicola per avere sottobraccio o in tasca il “nostro giornale”. Anche se di soldi ne avevamo pochissimi, qualunque prezzo ci sembrava insignificante rispetto alla fortuna di sentirci parte di una comunità". Ma non  sarebbe stato meglio spendere quei soldi per un buon panino col salame o, meglio ancora, con la mortadella? Avremmo avuto così una comunità con meno meno intellighenzia e molta più sostanza.

BEPPE GRILLO BEPPE GRILLO

Francesco       

 

Lettera 13

Ah Da’

come se fa a nun piagne vedendo un film americano qualsiasi, fosse pure na commedia? Nun parlo der fatto che quelli cianno i plot origginali, a bravura dell’attori, sceneggiatori gajardissimi, grip fantasmagoriche e quant’altro. No parlo proprio der fatto che li’ da loro, se ciai inventiva e ‘no straccio de talento lavori, mentre da noi più s’abbassa o spred e più annamo pe’ stracci.Ecco, prendemo quer filme der cuoco, o chef, che incazzato der fatto che nun je fanno cucina’ come je pare, decide de piasse un camioncino e girà pe’ l’America a venne li panini.

 

mario monti intervistato da alan friedmanmario monti intervistato da alan friedman

Nessuno, dico nessuno che nel viaggio alla solita maniera loro, che quelli alla faccia de tutti li trattati Schengen ponno davero anna’ in giro come je pare, manco fossero ancora li tempi de Kerouac, nessuno aripeto, a parte un polizziottello che je chiede a licenza, je rompe li cojoni.

 

Nun je chiedeno certificati, occupazzioni de suolo pubblico,partiteiva, anticoleriche, durc, inps, iso 9000,tabbel le de li prezzi e manco er pizzo,no, quello bello bello, ce mette pure er fijo a cucina’..un regazzinetto che tuitta a rotta de collo e je fa trovà ar padre, artrimenti disoccupato, li clienti che lo aspetteno già in fila, in ogni città indove vanno.

 

FORNERO si tappa le orecchieFORNERO si tappa le orecchie

Te pare possibile qui da noi? Maddeché, pure si volessi fa’ un giretto on the road pe’ anna’ a venne i mejo panini al Rockascalegna festival, te fermerebbero subbito li carabbinieri all’uscita Vicovaro-Mandela, te sequestrerebbero er camioncino, te sfonnerebbero de contravvenzioni e subbito er giudice de li minori consegnerebbe tu’ fijo a na’ casa famiglia.Qui, o magni co’ lo Stato o niente e pure si voi fa magna’ la gente nun è possibbile, da noi in Italia lavorando onestamente ciai solo che da mori’ de fame.

So’ un po’ paninizzato

Il Borgataro

 

Lettera 14

Mi sono letto l'articolo su Letta e ho capito la natura delle critiche che possono essere anche giuste tranne l'accusa di frequentare Parigi e Bruxelles perche' sappiamo benissimo (mi scuso dell'espressione un po' volgare) che il primo cojone che passa per l'Europa diventa subito "sto cazzo" come si dice a Roma!!!

amandolfo ( StC)

 

gerald bruneau e la performance con i bronzi di riace 6gerald bruneau e la performance con i bronzi di riace 6

Lettera 15

Gentile Dago, mi aiuti a capire se sono vittima di uno o più colpi di sole. Eventualmente mi aiuti indicandomi una psicoterapia, anche per via farmacologica. Non condivido una virgola del pensiero di Marco Travaglio, ma su Corona, qualsiasi sia la ragione che lo spinge, ha ragione, in una scala da uno a 100, diciamo 210. Non condivido una virgola del modo di esprimersi di Vittorio Sgarbi, ma sui bronzi di Riace, fosse anche solo provocazione e simbolismo, ha ragione.

 

Aborro gli occhiali di Giampiero Mughini, ancorché siano opera d'arte, ma sul Medioriente si esprime in modo il più assennato possibile. Fui già sottoposto a tso per aver provato in ripetuti tentativi a far convivere Marx (Karl) con Voltaire. Temo che, sia pure nei tempi supplementari della mia vita, la follia di assemblare, apprezzandolo, il pensiero di cervelli (come volessi rimettere il dentifricio uscito nel tubetto o ricomporre la colonnina rotta d'un termometro a mercurio) così divergenti, mi si riaffacci devastante. La consideri una richiesta d'aiuto.

tavecchiotavecchio

santi urso

 

Lettera 16

Il Presidente coatto ci comunica che è "difficile estendere gli 80 euro......"!!

Si impone la domanda sul perchè per cotanto sussidio siano state preferite certe categorie e non per esempio i pensionati di fascia bassa, ormai allo stremo?

La risposta è semplice, il termine c'è: "voto di scambio". Il "nuovo che avanza" ha favorito nell'imminenza delle elezioni europee il bacino di voti più utile e copioso, e poco importa se si elargivano somme in barba al deficit dei conti pubblici record.

Poi ci indignamo per il cinismo degli umani a Gaza..........

SDM

 

Lettera 17

Caro non conforme Roberto,

Pantani assassinato? Sicuramente è vittima dello strabismo sanzionatorio. Ciclisti ed altri sportivi sono sistematicamente sottoposti all'antidoping, cosicché bastano poche tracce di un farmaco antinfluenzale per rovinare un campione e distruggerlo moralmente. E' successo a Pantani, massacrato e demonizzato. Viva la lealtà nello sport, dunque, ma perché soltanto nello sport?

 

giovanni malagogiovanni malago

Nessun controllo e nessuna sanzione, infatti, per le performances di showmen, attori, pontificatori, finanzieri, cantanti, potenti istituzionali, i quali s'impongono sugli altri, anche grazie alla "neve" od altro "aiuto" utile a battere i concorrenti.

 

Due pesi e due misure anche per gli incidenti stradali: due autisti romani dell'Atac, protagonisti di uno scontro fra mezzi pubblici sono stati subito sottoposti ai controlli di rito, alcool e/o droghe, mentre non risultano, o non sono state pubblicizzate, tali procedure per un investitore, personaggio famoso, di un anziano pedone, che attraversava sulle strisce pedonali.

 

Fra l'altro, quanti si euforizzano con certe sostanze dovrebbero almeno dimettersi da professionisti dell'antimafia, da moralizzatori o da Catoni a tutto campo, visto che il loro doping legalizzato alimenta le fortune illegali della criminalità organizzata.

Insomma, per riequilibrare la bilancia e battere le mafie, o si liberalizza la droga per tutti o si sanziona, oltre lo spacciatore, anche il consumatore sportivo o non.

Lo dobbiamo al grande e povero Pantani.

Giancarlo Lehner

 

Lettera 18

Daghissimo,

demetrio albertinidemetrio albertini

in questa estate di torpore causato dal maltempo e dalla noia dei soliti teatrini di coloro che dicono di essere favorevoli al nuovo, ma che poi -more solito- fanno di tutto per impedire qualsiasi cambiamento,  meno male che in questo clima è in arrivo il nuovo film  di quel poeta del cinema italico che è la Guzzanti che, da quel poco che ho potuto leggere, ci surriscalderà i marroni con il solito teatrino dei noti mafiosi, simpatizzanti, collusi, e fiancheggiatori esterni che da oltre 40 anni ci tediano con le loro  sceneggiate dando di tanto in tanto notorietà a qualche P.M. che poi tanta di utilizzarla per gettarsi nella mischia politica con risultati invero deludenti.

 

Alla luce di quanto assai malamente ho riassunto si può concludere che in Italia la magistratura non funzioni proprio bene basta vedere la lungaggine di tante istruttorie che alla fine non hanno mai la prova provata, non faccio nomi ma ritengo che tutti rivadano ai processi degli ultimi decenni che, molto spesso, cosa che sta accadendo proprio in queste ore, vengano riaperti per nuovi indizi o nuove prove. Ma tanto tutti hanno fiducia della magistratura, o perlomeno così pubblicamente tutti dicono.

marco travagliomarco travaglio

Buon torpore   PIC

 

Lettera 19

Don Carlo Tavecchio, intervistato da Radio1: "Mi hanno trattato peggio dell'assassino di Kennedy". Ma di cosa straparla il candidato alla successione di Abete ? Insufficiente anche in storia : l'assassino di J.F.Kennedy, Lee H. Oswald, fu ucciso, 2 giorni dopo l'attentato di Dallas, da Jack Ruby, mentre gli agenti lo stavano portando in prigione...

 

Il premier, Matteino Renzi, come la maggioranza degli sportivi, diversi club e molti giornali, cartacei e on line, non vuole che il signor Tavecchio diventi il nuovo ( si fa per dire....) Capo della federcalcio, dopo il disastro della Nazionale di Prandelli in Brasile e le dimissioni di Abete.

 

Bene. Renzi lo dica a Megalò, Presidente del Coni, e a Delrio, sottosegretario, renziano, con delega allo Sport, assumendosi la responsabilità, politica, della indicazione, chiara e motivata, da Capo del governo e non da tifoso della Fiorentina.

 

7fc7978d55df39e004a2c77f99adece87fc7978d55df39e004a2c77f99adece8

E Tavecchio ? Si accomodi sulla poltrona di Presidente della Casa di riposo-ospizio di Cesano Boscone, dove svolge i servizi sociali il Presidente del Milan, Berlusconi, o al Pio Albergo Trivulzio di Milano, dove, 22 anni fa, Di Pietro ammanettò il mariuolo craxiano Mario Chiesa.

 

I tweet ? Efficaci, dottor Renzi, ma non sempre risolutivi, come le battute, a ruota libera, su questioni delicate, come la guida della federazione sportiva più importante e più ricca del Paese.

Pietro Mancini

 

Lettera 20

Caro Dago,

ho letto l’articolo  “Tutti contro Renzi” e francamente non lo condivido. Il fatto che Eugenio Scalfari scriva contro Renzi non mi meraviglia né potrebbe far cambiare opinione ai suoi lettori, in quanto ultimamente i suoi scritti ci hanno lasciato indifferenti e molto spesso li abbiamo sorvolati, giustificando e perdonando il contenuto degli stessi tenendo presente i 90 anni del giornalista.

enrico letta x enrico letta x

 

Il livore di Grillo verso Renzi è ben noto sia per come il premier ha saputo reagire ai suoi incontri, sia per la sconfitta subita alle lezioni europee. Se non vi fosse stato Renzi , Beppe contro Bersani avrebbe avuto una vittoria sicurissima,  la riduzione dei consensi gli ha lasciato l’amaro in bocca. Non ho beneficiato degli 80 euro mensili dati da Renzi, ne potrò beneficiarne in seguito.

 

Anzi sono stato penalizzato da Prodi che ha bloccato l’indicizzazione della mia pensione ed anche dai governi successivi che non hanno abolito questa norma. Sono stato penalizzato anche da Franceschini, ministro del governo Renzi, che non mi permette più di accedere gratuitamente nei musei, nonostante ciò non mi sono pentito di averlo votarlo all’europee ed ho ancora fiducia nel giovane fiorentino che vuole,

enrico franceschinienrico franceschini

realmente, cambiare l’andazzo italiano.

 

Quando si calpestano i calli a molti,  non possiamo pensare che tutti ci siano favorevoli. Le critiche si hanno anche senza toccare i privilegi altrui, figuriamoci dopo quello che sta mettendo in cantiere Renzi. Gli italiani hanno avuto fiducia in questo giovane rampante,  perché no anche ambizioso, e ritengono che sia la nostra ultima spiaggia, dopo dovremmo sperare, per far cambiare l’andazzo italiano, solo in una dittatura tedesca.

 

Anch’io ho votato Grillo, dopo la delusione avuta dal patonza, ma ritengo che abbia sprecato i nostri voti, comunque la  presenza dei grillini, in parlamento, è un male necessario, perché condiziona ed evidenzia storture e privilegi occulti.

Distinti saluti.

Annibale Antonelli     

Ultimi Dagoreport

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER?