1- FIATO ALLE TROMBE! DAGOSPIA ENTRA NEL SALOTTO BUONO DELLE BACCHETTATE SCALFARIANE: “SITO, PERALTRO PRECLARO PER CHI AMA IL GOSSIP CHE RECA DANNO NON ALLE PERSONE MA AL PAESE” (PRECLARO: ILLUSTRE, INSIGNE, DI TONO ELEVATO E SOLENNE!) 2- PERCHE’ IL GRUPPO L’ESPRESSO-REPUBBLICA HA DOVUTO SMENTIRE DI PROPUGNARE “PRESUNTI NUOVI PARTITI RICONDUCIBILI A SCALFARI E DE BENEDETTI” ATTRAVERSO UNA LISTA CIVICA GUIDATA DA ROBERTO SAVIANO, CONSIDERATA MENO DI UN PETTEGOLEZZO? E PERCHE’ EU-GENIO E’ TORNATO SULLA INDISCREZIONE CON IL SUO SERMONE DOMENICALE? 3- IL RUMOR DI UNA OPA OSTILE SUL PD AVREBBE FATTO INCAZZARE BERSANI E INSOSPETTO NAPOLETANO DA CUI DIPENDE L’AGENDA POLITICO-ELETTORALE DEI PROSSIMI MESI 4- A VOLTE LO ZELO (O L’AUTOCENSURA) SONO PEGGIO DEL GOSSIP. COME DIMOSTRA IL RIBALTONE ALLE GENERALI (ANTICIPATO DA DAGOSPIA) MENTRE NELLE AGIOGRAFIE SUL NUOVO CEO DI TRIESTE, EZIO MAURO OMETTE CHE MARIO GRECO SIEDE NEL CDA DI REPUBBLICA

1- "IL PARTITO DI REPUBBLICA FANTASIE PRIVE DI FONDAMENTO"
Da Repubblica
- «Le indiscrezioni circolate in questi giorni sulla stampa e riprese da alcuni telegiornali in merito a presunti nuovi partiti riconducibili a Eugenio Scalfari e Carlo De Benedetti o al gruppo Espresso-Repubblica sono solo fantasie totalmente prive di fondamento». Lo ha dichiarato un portavoce del gruppo editoriale L´Espresso.

2- DAGOSPIA PRECLARO!
Eugenio Scalfari per La Repubblica

PS. Alcuni giornali (Il Foglio, Il Fatto) e alcune trasmissioni televisive (il Tg di La7) hanno dato notizie che io, Carlo De Benedetti ed Ezio Mauro propugneremmo una lista civica di Repubblica che intraprenda una "scalata ostile" al Pd portando come personaggio di sfondamento Roberto Saviano. Saviano da un lato e noi dall´altro abbiamo smentito questa notizia degna soltanto del sito Dagospia, peraltro preclaro per chi ama il gossip.
Queste sono invece questioni molto serie e non gossippare e come tali dovrebbero esser trattate. Il giornalismo che usa il gossip fa molto male il suo mestiere e reca danno non alle persone ma al Paese.

DAGONOTA
Da oggi il sottotitolo di Dagospia sarà lo scioglilingua "peraltro preclaro"! Preclaro: (agg) illustre, insigne, di tono elevato e solenne, luminoso, sfolgorante di luce - Sinonimi: celebre, famoso, illustre, insigne, rinomato.

3- DAGOREPORT: LA REPUBBLICA DI SAVIANO
L'eccentrico e contraddittorio Michel de Montaigne sosteneva che menzogna e verità, alla fine "hanno volti conformi e portamento, gusto e andatura simili". Tant'è che il filosofo consigliava di guardare entrambe, verità e menzogna, con lo stesso occhio (benevolo).

Ora è "preclaro", che a Dagospia come ad altri cronisti parlamentari, era giunta all'orecchio la notiziola di una possibile scesa in campo politico di Roberto Saviano. E poiché lo scrittore-agitatore è una firma simbolo del quotidiano "la Repubblica", in molti è sorto il dubbio che la proprietà del quotidiano (De Benedetti), il suo fondatore (Scalfari) e la direzione (Mauro) fosse informata della possibile iniziativa dell'autore di Gomorra.

Difficile, del resto, immaginare il contrario data la natura stessa del quotidiano che, sin dalla nascita si è sempre mosso, è ha agito, sul piano politico-economico, come un vero e proprio contropotere. O come un giornale-partito. A seconda dei gusti (polemici). Un signor giornale, comunque, che ha cambiato l'informazione di carta.

A tanti osservatori, inoltre, è apparso altrettanto evidente che un'eventuale sortita elettorale di Saviano con una "sua" lista civica, sarebbe avvenuta nello schieramento di centro-sinistra. O quel che resta della vecchia alleanza dell'Ulivo. Qualche organo d'informazione (Il Fatto, il Foglio e il tiggì La7 di Enrico Mentana, ma anche la Meli sul Corriere) si sono spinti oltre il rumors iniziale, parlando di una "scalata ostile" al Pd portata da Saviano (e i suoi complici).

"Indiscreto" o "Riservato" che fossero le voci sulle intenzioni di Saviano - due definizioni di gossip forse più care al fondatore Scalfari -, alla fine la notiziola proveniente da Gomorra è giunta all'orecchio di Pierluigi Bersani. E il leader del Pd, a quanto si sa - e a quanto fatto sapere all'esterno -, non l'ha presa davvero bene. E' altrettanto "preclaro", a quanto è a conoscenza Dagospia, che anche il capo dello Stato ha cercato di capire se la "notiziola" avesse qualche briciola di fondamenta.

A Giorgio Napolitano, questo non è certo un altro pettegolezzo ignoto a Scalfari e Mauro, piacciono poco, pochissimo le liste civiche "alla Grillo". E sugli stessi exploit politico-editoriali di Saviano il Quirinale coltiva da sempre non poche riserve e perplessità. E da ex parlamentare comunista di Napoli non può essere sospettato di atteggiamenti lassisti nei confronti della camorra o della malavita organizzata in Campania (e altrove).

Dopo aver letto l'articolo di Scalfari, sorge spontanea una riflessione (e una domanda): ma se la "notiziola" era figlia soltanto dell'informazione gossippara, non si comprende perché, sabato scorso e attraverso l'agenzia Ansa, il gruppo dell'Espresso-Repubblica era costretto a scrivere una nota ufficiale di smentita? Per dire in via ufficiale (forse qualcuno l'ha sollecitata?) che "le indiscrezioni circolare in questi giorni" sui media "in merito a presunti nuovi partiti riconducibili a Eugenio Scalfari e Carlo De Benedetti (...) sono solo fantasie totalmente prive di fondamento". (Manca Ezio Mauro: si è "dissociato" dalla "lista Saviano"?).

E perché il giorno dopo, domenica, sulla questione tornava con un post scritto, Eugenio Scalfari?

E' impensabile, e "preclaro", che possa essere stata Dagospia a provocare prima il comunicato dell'azienda e poi l'infervorata finale (con tanto di richiamo ai media al senso di responsabilità) del suo fondatore.

Prima del durissimo post scritto sul presunto giornalismo trash, Scalfari ha sostenuto comunque che gli attuali partiti dovrebbero essere "invasi" dalla società civile "laddove si riconoscano nei loro valori". E che pure l'idea di formare liste civiche "collegate con quei partiti" in cui si identificano idealmente, è una strada possibile da perseguire da parte dei cittadini. E Scalfari si spinge (un po' troppo?) a paragonare questo processo politico alla stregua di "trasfusioni di sangue nuovo oppure circolazione extracorporea di sangue nuovo".

Un ragionamento (sanguinario) che non esclude, a priori, un ruolo da donatore Avis, da parte di Roberto Saviano. O di altri personaggi della società civile che non appartengano alle solite caste di sanguisughe.

"Il giornalismo che usa il gossip fa molto male il suo mestiere e reca danno non alle persone ma al Paese", termina la sua predica domenicale Scalfari. Ma forse, parafrasando un suo vecchio nemico, Giulio Andreotti, a gossipare spesso si fa peccato, ma a volte ci si azzecca.

E' capitato pure al Grande Maestro di giornalismo Eugenio, negli anni passati sentirsi accusare di mendacio e di mandare in rovina l'Italia. Erano i tempi del mancato golpe Borghese o del presunto scandalo delle tangenti Lockheed, che portarono alle dimissioni dell'allora capo dello Stato, Giovanni Leone(Nel1982, Camilla Cederna, autrice degli articoli e del libro contro Leone, venne condannata ad un risarcimento di trecento milioni; condannati anche L'Espresso e Feltrinelli).

Già. Nell'informare il Paese, però, a volte lo zelo - per non chiamarla autocensura -, provoca danni assai maggiori rispetto al gossip (che diventa realtà). Com'è accaduto a Dagospia, che a metà aprile pubblicava la "notiziola" di un possibile ribaltone alle Generali, con l'uscita di Giovanni Perissinotto e l'ingresso di Mario Greco.
Un passaggio traumatico che, sabato scorso, puntualmente si è verificato.

E Mario Greco, il nuovo ceo delle assicurazioni di Trieste, nipote dell'avvocato di Gianni Agnelli Franzo Stevens, da anni siede anche nel consiglio d'amministrazione del gruppo Espresso-Repubblica. Eppure fino a ieri, nel tracciare l'agiografia professionale del nuovo arrivato alla guida di Generali, il quotidiano diretto da Ezio Mauro ha sempre omesso questo particolare. Perché?
Forse si vergogna di avere "bucato" una notizia che teneva nascosta addirittura dentro casa?

 

 

EZIO MAURO ROBERTO SAVIANO EUGENIO SCALFARI MANFELLOTTO SCALFARI SERENA ROSSETTI E DAGO SCALFARI E NAPOLITANO ALLA FESTA DEL 2 GIUGNOEUGENIO SCALFARI ROBERTO SAVIANO Napolitano ha incontrato anche Bersani e Casinidebenedetti, caracciolo, ciarrapicoDe Benedetti di Benny per LiberoCarlo De Benedetti con mogliegreco mario ad ras lapresseGiovanni Perissinotto Camilla Cederna

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...