gianluca giannelli cinema fiamma fabia bettini

RITORNO DI “FIAMMA”! A ROMA, LO STORICO CINEMA DI VIA BISSOLATI, CHIUSO DAL 2017, RIAPRIRÀ E TORNERÀ AD ESSERE “UN POLO CULTURALE” PER LA CAPITALE – LA GESTIONE DEL MULTISALA, ACQUISTATO DAL GRUPPO CAROLI, SARÀ AFFIDATA A GIANLUCA GIANNELLI E FABIA BETTINI (DIRETTORI ARTISTICI DELLA RASSEGNA “ALICE NELLA CITTA’”) UNA DECISIONE IN CONTROTENDENZA RISPETTO ALLE SCELTE DEL GOVERNATORE DEL LAZIO FRANCESCO ROCCA CHE HA CANCELLATO 44 CINEMA STORICI TRASFORMANDOLI IN SUPERMARKET E SALE SCOMMESSE - CARLO VERDONE SI INFURIA: “È UN ATTENTATO ALLA CULTURA”

Comunicato

 

Immagine storica del Cinema Fiamma - Archivio Luce Cinecittà

Il Fiamma di Via Bissolati a Roma riaprirà e sarà ancora un cinemaLa gestione della storica multisala sarà curata e gestita da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini dell’Associazione Culturale PlaytownRoma che da oltre vent’anni si occupa di promuovere il cinema e l’audiovisivo.

 

La sala, chiusa dal 2017, è stata acquisita dal gruppo Caroli dell’imprenditore Floriano Caroli, già promotore in passato di iniziative legate al mondo dell’arte e della cultura, che l’ha rilevata dal Centro Sperimentale con l’obiettivo di riaprirla e farla tornare ad essere un punto di riferimento non solo per il quartiere ma per tutto il pubblico romano, con spazi di aggregazione culturale e sociale.

 

Il Fiamma sarà non solo un cinema ma un polo multifunzionale che terrà conto sia dell’importanza storica del primo multisala della Capitale (ospitò le anteprime di capolavori come “La dolce vita” il 4 febbraio del 1960 e "8 ½" il 13 febbraio del 1963 ma anche la prima edizione dei David di Donatello nel 1956) che di un progetto innovativo legato al cinema di qualità, alla scoperta di nuovi talenti, alle nuove forme di espressione cinematografica e alla valorizzazione del patrimonio di oggi e di ieri.

gianluca giannelli fabia bettini foto di bacco

L'iter che porterà alla riapertura del cinema di via Bissolati e la presentazione del progetto della nuova struttura saranno comunicati nei prossimi mesi.

 

Dichiarano Fabia Bettini e Gianluca Giannelli: “Il Fiamma riapre e sarà un cinema per tutti. Lo sarà grazie ad un gruppo di imprenditori illuminati che con noi ha creduto nell’importanza di irradiare la città attraverso la cultura considerandola un volano imprescindibile per la rinascita e il rilancio del centro storico e della Capitale. Siamo pronti a entrare in dialogo con tutte le istituzioni, il Comune di Roma Capitale, la Regione Lazio e il Ministero della Cultura, che stanno lavorando sul rilancio e sull’importanza delle sale cinematografiche in città, sia come presidio culturale che come industria creativa.  Al Fiamma torneranno i giovani che da anni sono la nostra energia e il nostro lavoro e il pubblico che ama il cinema e che abbiamo incontrato nei quartieri più difficili e lontani dal centro storico. 

Fabia Bettini e Gianluca Giannelli - alice nella citta

 

Sarà un polo culturale audace, in cui aggregare umanità, idee e gli amici della comunità del cinema. Un luogo di formazione, incontro, studio e di scoperta del talento e delle nuove forme di espressione cinematografica oltre che di valorizzazione del patrimonio presente e passato”.

 

Il Gruppo Caroli: “Il Fiamma è stato un simbolo dell’epoca d’oro del cinema italiano oltre che per tanti romani che ancora lo ricordano. Riaprirlo, trasformando lo spazio in un polo culturale che guarda ai giovani, dandogli nuova vita con investimenti adeguati, rappresenta per noi una mission strategica. Pensiamo che la partecipazione culturale possa essere un importante veicolo per la rigenerazione urbana oltre che un volano formidabile per l’inclusione sociale e per lo sviluppo economico del centro storico”.

cinema fiamma roma

 

 

VIA I CINEMA STORICI AVANTI I SUPERMARKET

Gian Antonio Stella per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

(...) la Regione Lazio sta ormai per chiudere i giochi intorno all’eliminazione definitiva di decine di sale capitoline che fecero la storia del cinema. Ma c’è qualcosa di culturalmente indecoroso nella scelta di Francesco Rocca di andare fino in fondo con la legge regionale 171 che consentirà lo stravolgimento di altri 44 cinema (55 via via han già fatto quella fine) da riconvertire in supermarket, sale scommesse, spazi commerciali di ogni tipo a dispetto della vocazione dei rispettivi quartieri.

francesco rocca (2)

 

Dicono tutto poche righe della nuova normativa già passata in commissione: «Per le sale cinematografiche e i centri culturali polifunzionali chiusi o dismessi alla data del 31 dicembre 2023 sono consentiti, in modalità diretta e dopo il decimo anno dalla data di chiusura o dismissione interventi di ristrutturazione edilizia o di demolizione e ricostruzione, senza incremento della superficie lorda esistente, per l’introduzione di cambi di destinazione d’uso finalizzati alla completa riconversione funzionale, verso le destinazioni consentite dalle norme dello strumento urbanistico».

 

«È un attentato alla cultura», si è sfogato Carlo Verdone con Vania Colasanti, «Di questo passo, nel 2040 non ci saranno più sale aperte

 

(...)

CINEMA FIAMMA CHIUSOanna foglietta gianluca giannelli fabia bettini foto di bacco

 

carlo verdone - vita da carlo 4

Avviso di manifestazione di interesse per l acquisto dell’immobile ex Cinema Fiamma

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....