oliviero toscani

“OLIVIERO TOSCANI NON HA NIENTE DI GRADEVOLE” - RITRATTONE AL VETRIOLO DEL FOTOGRAFO CARO AI BENETTON BY GIANCARLO PERNA: “È PIÙ ESIBIZIONISTA DI UNA BERTUCCIA - LE INVETTIVE SONO DIFFICILI PERCHÉ RICHIEDONO CLASSE. TOSCANI, CHE NE MANCA, UTILIZZA LA SCATOLOGIA, IL BASSO VENTRE, GLI EFFLUVI, GLI OLEZZI - I LEGAMI TRA LE DIVERSE FAMIGLIE TOSCANI SONO ALL'OSSO E LA FIGLIA OLIVIA PARLO’ DEI ‘RICATTI CHE MANIFESTAVA CON VIOLENZA E AGGRESSIVITÀ’”

Giancarlo Perna per “la Verità”

 

OLIVIERO TOSCANI AI FUNERALI DI GILBERTO BENETTON

Comunque lo si giri, Oliviero Toscani, non ha niente di gradevole. Né come artista, né come uomo. Ma si piace. «Mi considero un terrorista della pubblicità», dice felice il fotografo di molte campagne reclamistiche del laniere Benetton. Infatti, ha spesso calpestato la comune sensibilità. Talvolta il polverone ha contribuito a lanciare il prodotto, talaltra lo ha danneggiato. Ma se l'artista è libero di urtare, pagandone lo scotto con l'insuccesso, c'è un aspetto ingiustificabile di Toscani: l' insulto a freddo, come per un attacco di fegato.

 

oliviero toscani luciano benetton

Dà così l' impressione di persona che dovrebbe essere accompagnata da un familiare munito di pillola epatica da mettergli in bocca prima che straparli. Insolentire è un vizio che il Nostro conserva tuttora alla bella età di 76 anni, passati invano. È più esibizionista di una bertuccia. Un mese fa, alla radio, ha detto di Giorgia Meloni, leader di Fdi: «È brutta e volgare, mi dà fastidio la sua estetica».

 

Uno che tratta così una giovane donna assente, merita di essere sfidato a duello e finire bocconi sul terreno. Dati i tempi però, Meloni ha dovuto difendersi da sé: «Fiera che la mia presenza dia fastidio a una persona così miserabile» e ha aggiunto, «ricordo che quando ero ministro, Toscani venne da me a chiedere dei contributi e non glieli diedi. Probabilmente è una ripicca».

 

vignetta krancic oliviero toscani difende i benetton

L'ultima frecciata, mentre scrivo, è quella che Toscani, filo immigrazionista e patito del meticciato, ha lanciato all' arcinemico, il vicepremier, Matteo Salvini: «Apre la bocca e gli puzza il fiato». cattivo odore Le invettive sono difficili perché richiedono classe. Toscani, che ne manca, utilizza la scatologia, il basso ventre, gli effluvi, gli olezzi. Ci si sporca solo a parlarne. Il Nostro, che milita tra i radicali - due volte candidato, altrettante trombato alla Camera (1996 e 2006) -, è uno che odia com'è in uso a sinistra.

 

Parlano di accoglienza e solidarietà, ma se stecchi dal coro ti spaccano le gambe. Appartiene alla schiera degli Andrea Camilleri, il romanziere comunista, che, detestando il Cav, petrarcheggiò: «Il pesce comincia a puzzare dalla testa, oggi la testa del pesce è fetida, ma la metà degli italiani s'inebria al quel fetore» (2008). Anche nel disprezzo del Belpaese, Toscani non è da meno di costui. Sua la frase: «Propongo che l'Italia come Stato indipendente sia abolito e che diventi colonia di un Paese civile». Perché Toscani, come s'è visto, sta dalla parte della civiltà.

luciano benetton e oliviero toscani

 

VILLANO PROFESSIONISTA

Sono note le sue invettive ai veneti, nonostante debba al trevigiano Luciano Benetton fama e ricchezza. Forse, anche qui, fu una ripicca. Aveva appena rotto col benefattore, cui - lo vedremo - l'aveva fatta grossa, quando lanciò, sempre per radio, l'intemerata: «I veneti? Un popolo di alcolizzati atavici Basta sentire l'accento, è da ubriachi, da alcolizzati, da ombretta, da vino».

 

Dopo un servizio sull'Aquila terremotata se ne uscì: «L'Aquila, che neanche la natura sembra amare, va lasciata crollare. Deve diventare come Pompei». Delle mannequin, su cui campa, ha detto: «Tutte troie». Questo infine il commento a cadavere caldo su Tiziana Cantone, che si suicidò disperata per un suo video hot postato in rete: «Una fessacchiotta. È stata colpa sua». Oliviero è milanese e figlio d'arte.

 

OLIVIA E OLIVIERO TOSCANI

Il padre, Fedele, fu fotografo del Corriere della Sera dagli anni Trenta ai Sessanta del Novecento. A Fedele si devono gli scatti di piazzale Loreto con Benito Mussolini, Claretta e i gerarchi appesi. Sempre a lui, il poster di Indro Montanelli chino sulla Olivetti 22. Il ragazzo ne seguì le orme e si diplomò fotografo alla Hochschule di Zurigo. Fotografa è stata anche la sorella maggiore, Mariarosa. Oggi, lo è anche Rocco, uno dei suoi sei figli.

Oliviero ha un matrimonio in atto e due alle spalle. Con l'attuale consorte, la norvegese ed ex modella, Kirsti Moseng, vive da 41 anni e ne ha avuto tre rampolli. Dalle seconde nozze, con Agneta Holst, oriunda svedese, i primi tre. Ha 14 nipoti.

 

OLIVIERO TOSCANI A UNO MATTINA ESTATE

Vive da mezzo secolo in una fattoria a Casale Marittimo, borgo maremmano di 1.000 anime. Ha polli, mucche, cavalli, vende olio e vino. Per reclamizzare l'olio, voleva utilizzare l' immagine di una Vergine di Raffaello con la scritta «Extravergine», ma i giornali ne rifiutarono la pubblicazione.

 

Il vino che produce è rosso, ma Kirsti lo rifiuta, preferendo un bianco di altra marca. Questo è motivo di attrito. Per il resto, anche se Oliviero è sempre in giro, o forse per questo, la coppia è in armonia, nonostante lui sia molto ingombrante quando è in casa. La moglie è la persona al mondo che ne parla meglio. «È un uomo onesto e super generoso», dice di lui che ricambia dicendo di lei: «È accidiosa, buona e cretina».

 

DETESTATO DAI SUOI

OLIVIERO E KIRSTI TOSCANI

I legami tra le diverse famiglie Toscani sono all'osso. Quando, l' anno scorso il Nostro riallacciò con Benetton dopo un'interruzione di 17 anni, il Corsera lo intervistò. Parlando di sé, Oliviero azzardò una sola battuta intima, «Credo di essere stato un padre onesto specie con le figlie» e fece un disastro.

 

PAPÀ VIOLENTO

A stretto giro, Olivia, la figlia maggiore, oggi sulla cinquantina, replicò: «Contesto totalmente le parole di mio padre. Non l'ho più visto dall' età di 15 anni. Sono andata via per i continui maltrattamenti e per i ricatti che manifestava con violenza e aggressività, sia contro di me, sia contro mia madre Agneta L'ho sentito bestemmiare contro la nostra vita stessa I miei tre figli lo conoscono appena Un non padre avrebbe potuto recuperare la sua posizione riscattandosi come un buon nonno. Ormai è tardi». Olivia, oggi contessa Rucellai, gallerista in Firenze, ha un pizzico esagerato dicendo di non avere più visto il babbo da quando era adolescente, poiché ci sono foto con lui da adulta. Il rancore, però, è autentico.

KIRSTI OLIVIERO TOSCANI

 

La fama di Oliviero come pubblicitario è solida. Ha foto esposte nei musei d'arte contemporanea dell'Aja, Francoforte, Chicago, Johannesburg. Ha lavorato per Vogue, Elle, Harper' s bazar. La collaborazione della vita è stata però quella con Benetton. Fu lo stilista Elio Fiorucci a presentarli nel 1982. L'intesa si basò sulla provocazione. Lo scopo era lanciare le magliette e dare rinomanza al marchio United colors. Il mezzo fu sbalordire in nome degli alti ideali: pacifismo, antirazzismo, mescolanze, mondialismo.

OLIVIERO TOSCANI

 

Tutte cose che con i vestiti non c'entravano un baffo, ma dettero al marchio un'aria virtuosa. Nel Sudafrica dell' Apartheid, con un adesivo Benetton sul parabrezza, si poteva lasciare una limousine a Soweto e ritrovarla intatta. Durante gli anni benettoniani, Oliviero le pensò tutte: la suora che bacia il prete, la mamma nera che allatta il bimbo bianco, l'anoressica di 31 chili per combattere l' anoressia, eccetera.

 

FALLIMENTI INTERNAZIONALI

Un giorno toppò. Fece una pubblicità con le foto di 28 condannati nel raggio della morte di un carcere Usa. Gli americani si infuriarono e i magazzini Sears (400 negozi) ruppero il contratto di distribuzione delle magliette Benetton. Luciano fu costretto a chiedere scusa e il legame col compare si spezzò. Era il 2000. Un anno fa, i due vecchietti si sono riconciliati e Oliviero ha ripreso a propinare la vecchia merce: foto di ragazzetti di varie razze e sessi che si abbracciano e sbaciucchiano in t-shirt multicolori. Ma il ghigno di Toscani è smorto, le magliette di Benetton sono stinte, la coppia alla frutta.

rocco oliviero e lola toscanioliviero toscanioliviero toscaniOLIVIERO TOSCANI

Ultimi Dagoreport

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A STOCCOLMA E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE DOMANI I ''VOLENTEROSI''. OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!