LA ROMA DEI GIUSTI - ELI ROTH AL FESTIVAL CELEBRA I B-MOVIE ITALIANI: “LA CRITICA È FINITA, NESSUNO LEGGE PIÙ DI UNA RIGA, CONTA PIÙ TWITTER”

Marco Giusti per Dagospia

Settima giornata del festival.

Finito il calore della Ragazza di fuoco vestita Dior e incassato il trionfo della giornata di ieri con la presenza di Checco Zalone e di Jennifer Lawrence, Mullerone procede piu' che soddisfatto alla conclusione di un festival il cui successo e' andato ben oltre le aspettative sotto ogni aspetto.

Stamane, ad esempio, e' stato un vero evento, la affollatissima tavola rotonda invasa da meganerd su "I tarantiniani", cioe' sui registi "Kings of B's", da Umberto Lenzi a Ruggero Deodato, da Enzo Castellari a Sergio Martino riscoperti qualche anno fa da Quentin Tarantino e da registi come Eli Roth, che ha recentemente girato "The Green Inferno", cannibal movie all'italiana presentato proprio al festival (si rivedra' anche stasera).

Il tutto ha dato vita a un documentario, "I tarantiniani', appunto, realizzato da Steve Della Casa, Maurizio Tedesco e Manlio Gomarasca, dove tra tante dichiarazioni c'e' anche l'ultima intervista a Luciano Martino, e una ricca tavola rotonda con i vecchi registi e uno scatenato Eli Roth felice come un ragazzino per la presenza dei suoi maestri e per poter dichiarare ancora una volta il suo amore per Bombolo e per distruggere la critica. "Ormai contano piu' I giudizi degli amici su Twitter. La critica e' finita. Nessuno legge piu' di una riga".

In America e, ormai, anche in Italia, come ha detto ieri pure Zalone. Eli ha spiegato poi cosa sia per lui la strepitosa "violenza italiana" di questi film che invasero il mondo negli anni 70 e 80 e ci ha fatto sentire la musica dei cannibal sul suo cellulare. Mentre scorreva il sangue dei cannibal movies all'italiana al Maxxi, all'Auditorium passava il terzo e ultimo film italiano del concorso. Il serissimo, visivamente notevole, narrativamente un po' meno, "Tir", opera prima del documentarista Alberto Fasulo.

Se "Take Five" di Guido Lombardi e' piu' godibile e divertente, "Tir", col suo piccolo budget da 350 mila euro, e' piu' strutturato come film da festival internazionale e studio sociale sulla realta' dei camionisti che percorrono le nostre strade. Magari era piu' approfondito e accattivante, come studio sui camionisti, il documentario che Michele Santoro e la sua redazione realizzarono qualche anno fa per la Rai, ma trovo "Tir" non un semplice documentario "con attori", cioe' un ibrido, come molti critici stamane sostenevano, ma un vero film con una sua forza visiva e una reale struttura anche se un po' lento e troppo poco narrativo.

Inoltre il suo protagonista, obbligato come il Tom Hardy di "Locke" a stare sempre chiuso in cabina a parlare al telefono, l'attore sloveno Branko Zavrsan , gia' star di "No Man's Land", e' favoloso, una specie di Kris Kristofferson in "Convoy". Il film, che batte bandiera friulana con tutte le sue film commission e I piccoli spinsor, mostra una strada internazionale per il nostro cinema da festival, un po' meno provinciale di certe commedie d'autore. Esattamente come "Take Five" e' il tentativo di far del genere dentro il filone del Gomorra movie.

E' poco piu' di un thriller psicologico a meta' tra i film da festival e gli spaghetti thriller di Sergio Martino, il nuovo lavoro di Isabel Coixet, "Another Me ", presentato in concorso. C'e' una bella ragazzona, Fay, Sophie Turner, che inizia una vita da incubo come il padre, Rhys Ifans, scopre di avere una sclerosi multipla e e' ridotto sulla sedia a rotelle.

Soprattutto e' ossessionata da un suo doppio e da possibili pericoli che la circondano mentre ritorna da scuola o quando esce dalle prove di un "Macbeth" dove dovrebbe interpretare Ladu Macbeth sotto la regia del bel Jonathan Rhys Myers. Cosi' cosi. Meglio l'incontrone al Maxxi invaso dai cannibalisti veri del cinema italiano dove i nostri maestri si sarebbero ancora spolpato qualche critico.

Meglio anche il divertente documentario "Fuoristrada" dedicato a un vecchio meccanico romano che ha deciso di diventare donna uomo e da Pino e da Bea. Lo hanno prodotto due figli d'arte, Carolina Levi, figlia del produttore Roberto, e Roberto De Paolis, figlio di Valerio alla loro prima esperienza.

 

marco muller serata apertura festival di roma marco muller direttore della esima mostra del cinema di venezia ENZO G CASTELLARI FOTO ANDREA ARRIGA STEVE DELLA CASA MAURIZIO TEDESCO STEVE DELLA CASA MATILDE BERNABEI - copyright Pizzitir Custom jpegtir x eli roth

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?