LA ROMA DEI GIUSTI - NON TUTTO TORNA IN QUESTO “IO SONO ROSA RICCI”, SPIN-OFF E PREQUEL AL FEMMINILE DELLA CELEBRATA SERIE TV “MARE FUORI”, MA ME LO SONO GODUTO LO STESSO, CON TUTTE LE BATTUTE IN NAPOLETANO, LE PASSIONI IRREFRENABILI E LE VIOLENZE INUTILI, MA PER NULLA TRASH - A PARTE QUALCHE BUCO DI SCENEGGIATURA, IL FILM FUNZIONA E NON CI PORTA MOLTO FUORI RISPETTO ALLA SERIE, MA SOPRATTUTTO FUNZIONA QUESTA ROSA RICCI DI MARIA ESPOSITO, CHE BACIA E SPARA, SPARA E BACIA. LO ASPETTIAMO IN SALA… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Sì. Non tutto torna, ma me lo sono goduto lo stesso, con tutte le battute in napoletano, le passioni irrefrenabili e le violenze inutili, ma per nulla trash, questo “Io sono Rosa Ricci” diretto con il giusto dosaggio di sentimento e azione da Lyda Patitucci, al suo secondo film dopo “Come pecore in mezzo ai lupi”, sceneggiato da Maurizio Careddu (veterano della serie) e Luca Infascelli, spin-off e prequel al femminile della celebrata serie televisiva “Mare fuori”, prodotta, come il film dalla Picomedia di Roberto Sessa e da Rai Cinema.
Ma l’idea, come ai tempi degli spaghetti western, è il legame con la Spagna, visto che gran parte dei personaggi sono spagnoli e tutti parlano o spagnolo o napoletano (trovatona…), e che il remake spagnolo della serie, chiamato “Mar Afuera”, con Gabriel Guevara, è appena uscita per Disney+ in Spagna, mentre questo film è bollato Netflix.
La protagonista, di quello che appare come un puro prequel per chi conosce la serie ma anche l’inizio di una nuova saga, pur ambientata cinque anni fa, quando nacque ufficialmente “Mare fuori”, è appunto Rosa Ricci, interpretata dalla emergente e perfetta Maria Esposito, bella faccia pulita, già apparsa in “Criature” di Marco D’Amore, in un video di Geolier e in cinque puntate della serie, figlia del torvo Don Salvatore Ricci, il grande Raiz, sue anche le canzoni, boss napoletano feroce, ma legato alla famiglia, e sorella di Cino Ricci, che già ha fatto piangere i fan di “Mare fuori”, e che qui non compare. Il film è un miscuglione della serie e di una puntata speciale di “Gomorra”.
Se ricordate bene, “L’immortale” il film, spin off di “Gomorra”, diretto e interpretato da Marco D’Amore che dimostrava che Ciro Di Marzio non era morto, noterete era costruito un po’ nello stesso modo. Come storia a se stante, estraibile dalla serie madre. Si spedisce il protagonista lontano da Napoli e gli si cuce addosso una storia violenta. Poi lo si rimanda a Napoli.
Qui, Rosa Ricci, luce degli occhi di Don Salvatore, viene rapita dalla perfida banda di Agustin Torres, un ingrossato Jorge Perugorria, attore cubno che ricordiamo addirittura in “Bambola” di Bigas Luna dove si trombava la Marini in mezzo ai capitoni, qui truccato come fosse uno Steven Seagal solo un filo meno bolso. Agustin rinchiude Rosa su un’isola che nessuno capisce bene dove sia, in realtà siamo a Custonaci in Sicilia, ma viene fatta passare per un’isoletta sperduta spagnola, sorvegliata da due dei suoi uomini, il violento Gabriel di Juan Daniel Straube e il più tranquillo Victor di Andrea Arcangeli, pittato di biondo, e chiede a papà 20 milioni di riscatto. Azz…
Don Salvatore se li fa imprestare dalla mala cino-napoletana. Ma Agustin è un figlio di mignotta. Più o meno come Don Salvatore, che in mezzo alle trattative elimina l’uomo di Agustin a Napoli, certo Carlos, Simon Rizzoni, forse solo per gomorreggiare un po’ a buffo. L’episodio non porta a niente di nuovo narrativamente. Però Victor si innamora di Rosa Ricci. Il resto ve lo vedete.
A parte qualche buco di sceneggiatura, come fa Don Salvatore a capire dove sta quest’isola quando nessuno in sala aveva capito dove fosse?, a parte un po’ di violenza che non serve a molto, la morte di Carlos e non solo, il romanzo d’amore tra carceriere e carcerata funziona. E non ci porta molto fuori rispetto alla serie. Il mare e la prigione ci sono. Funziona l’ambientazione spagnola coi cattivi che si vogliono prendere Napoli e Raiz che pronuncia come lui solo può fare “Nun te scurdà…”, ma soprattutto funziona questa Rosa Ricci di Maria Esposito, che bacia e spara, spara e bacia. Lo aspettiamo in sala.
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