salo' pasolini

LA MALEDIZIONE DI SALÒ – LA STORIA TRAGICA DELL’ULTIMO, SCIOCCANTE FILM DI PASOLINI, EPPURE È STATO PROFETICO SIA SULLA MORTE DI PPP CHE SULL’ERA DEI REALITY SHOW – LE “PIZZE” RUBATE, LE DENUNCE, I SEQUESTRI PER “OSCENITÀ”, FINO ALLA RESURREZIONE CON IL RESTAURO DEL 2015

 

Francesco Crispino per "il Fatto Quotidiano”

 

pier paolo pasolini sul set di salo' 2

È una storia tragica quella di Salò o le 120 giornate di Sodoma. Non solo perché è annodata a uno degli eventi più drammatici vissuti dal nostro paese dal secondo dopoguerra. Non tanto perché la ricezione del film, proprio per questo motivo, ne è stata profondamente condizionata. Quanto perché è servita a rendere inefficace uno dei concetti-chiave della visione poetica del suo autore.

pier paolo pasolini sul set di salo'

 

Quel concetto che Pier Paolo Pasolini, alla ricerca di una consonanza tra Cinema e Vita, aveva espresso qualche anno prima equiparando l' azione del Montaggio a quella della Morte (Osservazioni sul piano-sequenza, 1967).

salo' o le 120 giornate di sodoma 39

 

Due termini fondamentali per capire la sua opera e che, accostati qui come una correspondance baudelaireiana, lo avevano portato a sostenere il celebre paradosso in cui "solo grazie alla morte, la nostra vita ci serve a esprimerci". Se dunque si accetta che sia la Morte ad assegnare il senso definitivo alla Vita come suggerisce Pasolini, diventa decisiva l' interpretazione che si vuole dare ai fatti avvenuti all' Idroscalo di Ostia nella notte tra l' 1 e il 2 novembre del 1975.

 

 

salo' o le 120 giornate di sodoma 11

Interpretarli come una legittima difesa conseguente a un rapporto omosessuale mercenario, ovvero come la versione fissata dal processo d' appello che ancora oggi è quella "ufficiale"? Oppure come un infame agguato in cui concorrono criminalità, servizi deviati e massoneria, come sembrano invece dimostrare le innumerevoli prove e testimonianze raccolte nel corso degli anni (e ben organizzate da Simona Zecchi in Massacro di un poeta)? Il giudizio sulla vita del poeta-cineasta - così come sulla sua ultima opera - cambia a seconda del modo nel quale viene valutata la sua scomparsa. E proprio nella distanza tra le due interpretazioni è situata la maledizione di Salò. Un' opera premonitrice quanto ineffabile, la cui valutazione ha inevitabilmente risentito degli eventi che ne hanno preceduto l' uscita.

salo' o le 120 giornate di sodoma 10

 

Sopraffatta da ciò che intorno a essa si è coagulato, irrimediabilmente segnata dal "massacro tribale" di cui è stato oggetto il suo autore. Fin dalla sua genesi d' altronde, Salò si delinea come un' opera atipica per Pasolini, a cominciare dal fatto che per la prima volta eredita un progetto non suo. Inizialmente il film era stato infatti proposto a Sergio Citti dalla PEA di Alberto Grimaldi, e il regista di Accattone vi aveva collaborato dando qualche suggerimento - tanto che la prima versione della sceneggiatura è firmata dallo stesso Citti insieme a Pupi Avati e Claudio Masenza.

 

 

salo' o le 120 giornate di sodoma 12

È solo quando il "pittoretto della Maranella" se ne "disamora" che Pasolini lo rileva, individuandolo come il progetto adatto per rimarcare la cesura con la Trilogia della vita (Il Decameron, I racconti di Canterbury e Il fiore delle Mille e una notte), dalla quale aveva da poco preso le distanze attraverso la famosa "abiura". Tuttavia a ben vedere Salò ha più di un elemento di continuità con la trilogia che lo precede, sebbene essi siano tutti sottoposti a netti cambiamento di segno: il corpo e i rapporti umani - che ne Il fiore erano "ancora reali, benché arcaici, benché preistorici" - vengono qui reificati e sclerotizzati; il sesso là vissuto liberamente e gioiosamente, qui muta in un atto cupo, coatto e regolamentato; la presenza della dimensione onirica passa dal sogno (dell' Eden pre-storico) all' incubo (della Storia e del suo andamento ciclico).

salo' o le 120 giornate di sodoma 13salo' o le 120 giornate di sodoma 17

 

Proprio la (contro)narrazione organizzata intorno al tragico omicidio e l' incapacità di riconoscere gli elementi di continuità/discontinuità con l' opera pasoliniana, sono stati alla base del travisamento del senso di Salò. Che rimane una delle opere più complesse dell' autore come sintetizzò subito Mario Soldati ("l' opera di un poeta che ha ficcato intrepidamente lo sguardo nella tragica oscurità del cuore umano e che ha tentato di risalire dai sintomi alla causa"), nella quale la sua indiscutibile dimensione "corsara" e profetica tocca forse il proprio apice.

pier paolo pasolini sul set di salo' 1

 

Al punto che nella dimensione allegorica di matrice medievale che informa il film c' è chi vi ha addirittura individuato la prefigurazione dei reality show, laddove troviamo egualmente uno spazio delimitato e sottoposto a regole ben precise, una narrazione che guida e precede l' azione, prove da superare e le delazioni/nomination che portano alle "eliminazioni".

 

salo' o le 120 giornate di sodoma 14

D' altronde la maledizione di Salò riflette quella che segnò il testo di cui il film è la trasposizione. Le 120 giornate di Sodoma fu infatti scritto - senza peraltro essere completato - dal "divin marchese" De Sade durante la sua prigionia alla Bastiglia nel 1785, ma il manoscritto originale fu smarrito durante la sua "presa" del 14 luglio 1789 e bisognerà addirittura attendere l' inizio del secolo scorso perché venga pubblicato. Quella del film invece ha inizio nell' estate del 1975 quando, durante la chiusura ferragostana, vengono rubate alcune pizze di negativo dagli stabilimenti della Technicolor.

salo' o le 120 giornate di sodoma 28

 

Uno "strano furto" cui segue un tentativo di estorsione e che si delinea come la prima tappa del mortifero percorso terminato all' Idroscalo. La maledizione del film prosegue anche dopo, con denunce e sequestri "per oscenità" che hanno reso a lungo l' opera invisibile. Almeno fino al restauro del 2015 della Cineteca di Bologna che l' ha riportata al magnifico cromatismo originario e che è stata giustamente premiata con il "Leone" della sua categoria alla Mostra di Venezia.

salo' o le 120 giornate di sodoma 15

 

Permettendo così, a quarant' anni di distanza una nuova, finalmente regolare, distribuzione. Oggi come allora comunque, Salò rimane un' opera perturbante, dalla quale è impossibile uscire indenni.

salo' o le 120 giornate di sodoma 2salo' o le 120 giornate di sodoma 4pier paolo pasolini sul set di salo'salo' o le 120 giornate di sodoma 7salo' o le 120 giornate di sodoma 34pasolinisalo' o le 120 giornate di sodoma 27salo' o le 120 giornate di sodoma 21salo' o le 120 giornate di sodoma 35salo' o le 120 giornate di sodoma 23salo' o le 120 giornate di sodoma 37salo' o le 120 giornate di sodoma 8salo' o le 120 giornate di sodoma 5salo' o le 120 giornate di sodoma 40salo' o le 120 giornate di sodoma 9salo' o le 120 giornate di sodoma 6salo' o le 120 giornate di sodoma 3salo' o le 120 giornate di sodoma 1

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…