big in gara a sanremo 2016 e2

SANREMO 2016 - I CONTI TORNANO E PURE IL TALENT. DEI 20 BIG SCELTI, LA METÀ È PESCATA DAL GRANDE KARAOKE TV, DA AMICI A X FACTOR - I CANTAUTORI SCARSEGGIANO, IL ROCK AZZERATO - ALMENO IL TRASH CE LO POTEVANO LASCIARE

Dagoreport

 

IENE CONTI SANREMOIENE CONTI SANREMO

I Conti tornano e pure il Talent e Quale. Dei 20 Big scelti per Sanremo 2016, la metà è pescata dal grande karaoke televisivo: da Amici arrivano Deborah Iurato (in coppia con Caccamo, Giovanni non Felice), Annalisa, Valerio Scanu e Alessio Bernabei (ex Dear Jack). Da X Factor Lorenzo Fragola, Francesca Michielin e Leiner Riflessi, semifinalista diventato voce dei defilippici Dear Jack (anche loro in gara) in un corporativo crossover.

 

morganmorgan

C’è poi chi non deve il successo musicale al talent ma quello televisivo sì, vedi Morgan in reunion con i Bluvertigo, ed Elio, che con Le Storie Tese e La canzone mononota del 2013 almeno ci salvò dalla forbice letale Mengoni-Modà. Non si può dire che la commissione festivaliera tema la ripetizione, infatti ripropone nel servizio pubblico esattamente ciò che ci propinano altrove, e non mette a riposo per un giro Arisa, che ha smesso di scattarsi selfie sulla tazza del cesso per tornare sul palco.

 

Rocco 
Hunt 
Rocco Hunt

L’anno scorso ce la siamo sorbita ogni sera come presentatrice e prima ancora in giuria. Dove? A X Factor. Con chi? Morgan, Elio, e la Michielin vincitrice dell’edizione. Poi dice che uno spettatore non ha ragione di sentirsi come Bill Murray in “Ricomincio da capo”, costretto a risvegliarsi sempre e comunque nel Giorno della Marmotta (che guarda caso cade ogni febbraio).

 

La direzione artistica cala ben due rapper napoletani, Rocco Hunt e Clementino, assicurandosi il televoto partenopeo, e si allinea alle radio ignorando la bordata più rock (nessuno degli interpreti lo è), inesistente in palinsesto. Le chitarre e gli assoli sono quasi oggetti smarriti, e il processo di diseducazione alle parti strumentali all’interno di una canzone è completo.

carlo conti 6a48f5ecarlo conti 6a48f5e

 

I cantautori scarseggiano (eppure il Premio Tenco ne è zeppo) e si spera che abbiano quantomeno firmato un brano come autori, per garantire il livello dei testi. Almeno il trash ce lo potevano lasciare. Dopo l’insuperabile coppia Al Bano e Romina Power, qualche venditore di illusioni aveva fatto i nomi di Anna Tatangelo e Gigi D’Alessio, invece non ci resta che Scanu, difeso da Conti con abnegazione, nonostante sia bersaglio dichiarato di pubblico e critica.

 

ENRICO RUGGERIENRICO RUGGERI

La lista dei Big - categoria dove la grandezza è misura lillipuziana, dato che i dischi si vendono poco o niente - continua con Noemi, che nel tempo è riuscita a far dimenticare di essere uscita da un talent, Irene Fornaciari (tre volte all’Ariston, nessuna incisiva), il duo all’occorrenza Zero Assoluto, i classici Enrico Ruggeri (con un titolo che fa tremare "Il primo amore non si scorda mai") e Stadio.

 

Infine Neffa, Dolcenera e Patty Pravo. Un’icona ci voleva, ma l’ultima canzone rilevante la portò nel 1997, si intitolava “E dimmi che non vuoi morire”, poi fu oblio con “L’immenso” (2002), “E io verrò un giorno là“ (la congiunzione iniziale non replicò la fortuna nel 2009), “Il vento e le rose” (2011).

 

dolcenera 2dolcenera 2

Il festival perde ancora una volta l’occasione di affrancarsi dal sistema talent e di usare quel palco per dare visibilità a chi una canzone buona ce l’ha ma segue un percorso più reale che televisivo.

 

PATTY PRAVO IN TOPLESSPATTY PRAVO IN TOPLESS

Solo chi la sera non va ai concerti nei locali, può pensare che l’Italia sappia produrre unicamente questo: una manciata di nomi e voci che si rincorrono sul tabellone Monopoli. Va ammesso che Conti è, per certi versi, inattaccabile: gioca in casa Rai ma non punta su nessuno dei cavalli domestici, infatti nel cast non c’è ombra di The Voice, il che suona come un’ammissione di fallimento. Magari dedicherà una serata a Sinatra.

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?