CONTI IN GIALLOROSSO - SARÀ PURE LEGALE, MA È GIUSTO CHE LA TESTATA “IL ROMANISTA”, FOGLIO ROMANOCENTRICO PER LUPACCHIOTTI DOC, INCASSI QUASI 1 MLN € DI CONTRIBUTI STATALI? - LA RIVOLTA PARTE DAGLI JUVENTINI E OVVIAMENTE ARRIVA AI LAZIALI: “LA REDAZIONE È COMPOSTA DA 9, DICO 9 PERSONE... 900000 DIVISO 9 = MICA SCEMI… A LORO NON È MAI INTERESSATO VENDERE COPIE, HANNO STAMPATO MIGLIAIA DI COPIE PER ANNI E ADESSO MAGNANO I CONTRIBUTI”...

Andrea Cuomo per "Il Giornale"

Non bastavano i giornali di partito. A succhiare soldi dalla mammella statale ci sono pure i giornali di curva. Come "Il Romanista", insolito caso (loro dicono addirittura unico al mondo) di quotidiano sportivo dedicato ai tifosi di una sola squadra, la Roma. Al foglio, nato nel 2004 e da allora in edicola con alterne fortune (e anche sei mesi di chiusura nel corso del 2009), sono andati nel 2010, ma in riferimento all'anno precedente, 938.811,65 euro in base alla legge 250 del 1990, che prevede contributi statali per i quotidiani editi da cooperative di giornalisti.
Il tutto per relazionare i fan della Maggica sugli allenamenti di Totti e le mitraglie di Osvaldo.

La notizia era lì da tempo: il nome del quotidiano edito dalla società cooperativa «I Romanisti» e diretto da Carmine Fotia, è ben in vista nel file messo regolarmente in rete sul sito del governo (http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2009/contributi1.pdf). Ma ad accorgersene ha dovuto pensarci un sito di tifosi juventini (tuttojuve.com), che classifica la notizia come «clamorosa» e commenta: «Giusto o no in un momento di crisi? Decidetelo voi. Come direbbe Totò: e io pago!».

La notizia è subito rimbalzata su altri siti di tifosi bianconeri, come vecchia signora. com, i cui frequentatori, inutile dirlo, sono tutt'altro che contenti di constatare che un rivolo delle tasse da loro versate finisce per irrigare una pubblicazione dedicata a una tifoseria tradizionalmente avversaria.

E infatti i commenti si sprecano: «Se quello pseudo-giornale vuole esistere, deve farlo a spese dei romanisti, e non mie (nostre)», scrive uno. «Fogliaccio indegno di esistere alla pari di centinaia d'altri. Via i contributi statali agli escrementi. Chi fa buon giornalismo, vende e sta sul mercato gli altri tutti falliti», si sfoga un altro.

Naturalmente anche i cugini laziali si interessano alla notizia, e i commenti sono ancora più pesanti: «Tutti in medicine», si augura un utente del forum di lazio.net. «Scadute», precisa un altro. Un terzo, che si firma Stralazio e che chiama il quotidiano giallorosso «l'onanista», si è preso la briga di approfondire, andando sul sito del quotidiano e scoprendo che la redazione «è composta da 9, dico 9 persone... 900000 diviso 9 = mica scemi».

E spiega: «A loro non è mai interessato vendere copie, hanno solo sfruttato una legge assurda. Hanno fatto un investimento, ossia hanno stampato migliaia di copie per anni e adesso magnano i contributi. Ho detto copie stampate perché è proprio lì il trucchetto. Non serve venderle, ma stamparle».
Il tifoso laziale mette il dito nella piaga.

Il Romanista (tiratura ufficiosa 20mila copie, diffusione altrettanto ufficiosa 13mila) non commette naturalmente alcun illecito a beneficiare di quasi un milione di euro presi dalle tasche di cittadini di ogni fede calcistica. Semplicemente approfitta della già citata legge 250 del 1990, che regola le «provvidenze per l'editoria» e che nell'articolo 3 stabilisce che i quotidiani editi da cooperative giornalistiche, per accedere ai contributi, che comunque non possono superare il 50 per cento dei costi, devono essere editi da almeno tre anni, avere entrate pubblicitarie inferiori al 30 per cento dei costi, avere un bilancio certificato e una diffusione pari ad almeno il 40 per cento della tiratura complessiva in caso di testata locale, quale Il Romanista è.

Quindi, in termini legali è tutto ok. Se poi le casse statali sono in rosso, ci vuol poco perché siano anche in giallorosso.

 

IL ROMANISTAIl RomanistaCARMINE FOTIA Carmine Fotia Lazio - Roma

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…