sergio castellitto

E’ TUTTA “COLPA” DI MARGARET MAZZANTINI SE CI RITROVIAMO SERGIO CASTELLITTO DIETRO LA MACCHINA DA PRESA – L'ATTORE: “SONO DIVENTATO REGISTA PER CASO. DOPO AVER LETTO IL LIBRO DI MIA MOGLIE “NON TI MUOVERE” MI È VENUTA VOGLIA DI RACCONTARLO. MA LEI SI RIFIUTÒ DI SCRIVERE LA SCENEGGIATURA” - LA NOMINA DI SANGIULIANO A PRESIDENTE DEL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA: “ALL’INIZIO DISSI NO, POI SULLA BASE DELLA COMPETENZA E NON DELL’APPARTENENZA HO PENSATO CHE SAREBBE POTUTO ESSERE ENTUSIASMANTE” - VIDEO

 

Hoara Borselli per “Libero quotidiano” - Estratti

 

sergio castellitto margaret mazzantini

«Credo che un buon attore quando inizia un film debba sempre sentirsi inadeguato rispetto alla prova che si accinge a fare». Parola di Sergio Castellitto, 70 anni, romano, uno tra i più grandi attori, registi e sceneggiatori italiani. Padre di quattro figli: Pietro, Cesare, Anna e Maria, avuti con la moglie, scrittrice di romanzi di enorme successo, Margaret Mazzantini, alla quale deve una svolta nella sua carriera professionale. Lo scorso ottobre, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, lo ha nominato presidente del Centro Sperimentale.

Un incarico prestigioso...

«Tutto nasce da un’intuizione di Pupi Avati prima dell’estate. La mia prima risposta fu no».

 

Perché?

«Non ho mai rivestito incarichi istituzionali».

Ma poi...

padre pio sergio castellitto 3

«Presi un po’ di giorni per rifletterci e sulla base della competenza e non dell’appartenenza ho pensato che sarebbe potuta essere una cosa molto entusiasmante».

 

Entusiasmante perché?

«Innanzitutto la materia dei giovani è sempre una materia che ti arricchisce. Lavorare con loro, ma soprattutto per loro, non può che essere un valore aggiunto. Il Centro Sperimentale di Cinematografia è una delle più prestigiose scuole di cinematografia al mondo. Se penso che su quella poltrona ci si è simbolicamente seduto Roberto Rossellini, basterebbe a far tremare i polsi a tutti».

 

(...)

sergio castellitto penelope cruz

Lei era nel cast del film “Enea”, scritto da suo figlio Pietro e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Come è stato farsi dirigere da lui?

«I figli tu li ami per naturale rimbalzo biologico ma non è detto che amare una persona significhi necessariamente stimarla. Accorgersi invece che ammiri il percorso che hanno fatto i tuoi figli è un buon risultato anche per te genitore. Amo molto il modo in cui Pietro è riuscito a rendersi indipendente da due figure, come quella mia e quella di Margaret».

 

(...)

Che rapporto ha con il mondo femminile?

«Ho avuto la fortuna di incontrare una donna, Margaret, con la quale abbiamo da sempre avuto un rapporto profondamente paritario. Questo il grande problema del mondo d’oggi. Non percepire questa parità».

 

sergio castellitto non ti muovere

(...)

Nei confronti di sua moglie nutre anche una grande stima professionale visto che spesso porta al cinema film tratti dai suoi romanzi...

«Non avrei fatto il regista se Margaret non avesse scritto quei libri».

 

Quindi è grazie a lei che è andato dietro la macchina da presa?

«Avrei potuto fare l’attore tutta la vita ma leggendo i libri di Margaret mi si è aperto un mondo. “Non ti muovere” è stato il romanzo della svolta. Faceva tremare i polsi pensare di portare questo enorme successo letterario al cinema. Parlo non solo di successo nel numero di copie vendute ma successo nella psiche delle persone».

(...)

 

Cosa disse Margaret quando le ha confidato di volerne fare un film?

«Lei si rifiutò di scrivere la sceneggiatura. Mi regalò una copia del libro e mi disse: “Strappa le pagine che non ti interessano e fai quello che vuoi. Il mio lavoro è finito nel libro, adesso comincia il tuo”».

 

Si può dire che è stato il libro della svolta?

sergio castellitto giancarlo giannini foto di bacco

«Sì, da quello è nato il mio desiderio di raccontare. Dietro le parole di un libro ci sono immagini che vanno dissotterrate».

Dica la verità. Fare l’attore era il suo sogno da bambino?

«Assolutamente no. Non avevo nessuna vocazione artistica, anzi, avevo una sana ritrosia generale. Ho lavorato un paio di anni in un’azienda e casualmente ho incontrato dei ragazzi che frequentavano l’accademia di arte drammatica e mi accodai a loro. Da giovani si ha il desiderio di rompere vetri, io ho rotto quello della creatività. L’amore per questo lavoro l’ho scoperto facendolo».

 

C’è un film a cui si sente particolarmente legato?

«A parte i film con Giuseppe Tornatore e Marco Bellocchio, sono legato a tutte le grandi fiction che ho fatto. Da Ferrari a Padre Pio a Don Milani...».

 

(...)

sergio castellitto francesco rutelli foto di bacco

Lei ha interpretato tantissimi ruoli. Con quale stato d’animo inizia ogni nuovo film?

«Con il senso di inadeguatezza. Credo che un buon attore quando inizia un film debba sempre sentirsi inadeguato rispetto alla prova che si accinge a fare. C’era un grande regista cecoslovacco con il quale feci “Tre sorelle di Cechov” in teatro che diceva...».

 

(…)

Cosa pensa del politicamente corretto e della cancel culture?

sergio castellitto foto di bacco

«Quello per me è il vero fascismo».

sergio castellitto foto di bacco (3)sergio castellitto foto di bacco (2)sergio castellitto foto di bacco (1)sergio castellitto nei panni di carlo alberto dalla chiesaSERGIO CASTELLITTO PUPI AVATI - DANTE pietro e sergio castellittopietro e sergio castellittopietro castellitto margaret mazzantini sergio castellitto foto di baccosergio castellitto sabato, domenica e lunedisergio castellitto max tortora crazy for football walter veltroni sergio castellitto foto di baccowalter veltroni sergio castellitto margaret mazzantini foto di baccosergio castellitto margaret mazzantini foto di baccomazzantini coverandrea crisanti sergio castellitto foto di bacco

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?