fuksas

NON BASTAVA IL VIRUS, CI SI METTE ANCHE FUKSAS - L'ARCHISTAR, DALLA SUA VILLA IN CAMPAGNA, SPARA STRONZATE A SALVE: “SERVIREBBE UNA LEGGE PER VIETARE ALLOGGI INFERIORI AI 60 METRI QUADRATI. LE CASE POSSONO DIVENTARE LE NOSTRE TOMBE" - E POI LA FUFFA AL QUADRATO: "CI SIAMO RIVOLTI AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PERCHÉ INTRODUCA QUESTI TEMI NELLA TASK FORCE SULLA RIPARTENZA DELL'ITALIA" - "IL GIORNALE" LO PERCULA: "IL SUO ENNESIMO DELIRIO"

Francesco Merlo per la Repubblica

 

Architetto Fuksas, anche le amate case dove ci siamo tutti rifugiati - tre miliardi e mezzo di rifugiati - possono infettarci?

massimiliano fuksas a otto e mezzo

«Possono diventare le nostre tombe. Ci vuole una legge che vieti la costruzione di case più piccole di 60 metri quadri. Bisogna prevedere spazi per l' isolamento così come ora si prevedono i garage e le soffitte; e un intero piano comune per lo smart working, un po' come negli Stati Uniti ci sono gli spazi per il fitness.

 

E, ancora, ogni appartamento deve avere il suo kit di medicina con il saturimetro, l' attacco per l' ossigeno, il termometro, la bilancia, gli strumenti basici di protezione.Infine, il coronavirus ci apre gli occhi sull' uso dissennato dell' aria condizionata che diffonde qualunque malattia».

 

In Italia ci sono 800 mila alloggi popolari. Si può intervenire sulle case di Tor Bella Monaca a Roma, di Rozzano a Milano, di Nichelino a Torino, di Mestre a Venezia, di Scandicci a Firenze, di Portici a Napoli, di Librino a Catania ?

massimiliano fuksas a otto e mezzo 2

«Proprio perché il fronte è enorme si deve intervenire. Ci siamo rivolti al presidente della Repubblica con una lettera aperta perché introduca questi temi nella task force sulla ripartenza dell' Italia. Capisco che ci si occupi di quelle astrazioni che sono tipiche dell' economia: la crescita, il disavanzo, le percentuali. Ma la sera non si rientra in un disavanzo, si rientra in una casa. In Italia non c' è un "piano casa" ormai dai tempi di Fanfani. Si chiamava "Ina Casa" e coinvolse i migliori architetti dell' epoca: Ridolfi, Forentino».

 

E però oggi sono case senza manutenzione: le puoi fornire di tablet se poi manca la luce?

massimiliano fuksas a otto e mezzo parla di giorgia meloni

«La manutenzione è il punto di ri-partenza. Ci sono edifici pubblici, anche importanti, dove non hanno mai lavato i vetri. In tanti evocano un nuovo piano Marshall e invece l' Italia ha bisogno di un nuovo "piano Fanfani" per riconvertire le case, e non solo ».

 

Gli uffici sono costruiti con l' ossessione dell' open space e dell' aria centralizzata.

«Uno degli obiettivi principali dei nuovi edifici e degli spazi architettonici deve essere la purificazione e il trattamento dell' aria, con sistemi sostenibili, semplici ed efficaci, come le lampade a raggi ultravioletti che sono in grado di sanificare in breve tempo ogni tipo di ambiente.

 

Inoltre strumenti miniaturizzati ci permetterebbero di evitare anche l' aria centralizzata senza tornare ai singoli condizionatori. Insomma, con gli edifici dobbiamo ricominciare da capo perché le epidemie purtroppo si moltiplicheranno e non sarebbe simpatico se alla fine su questo pianeta di vivo restassero solo i virus».

michele santoro massimiliano fuksas foto di bacco (2)

 

Anche l' ospedale va ripensato?

«Il nostro è fallimentare. Il modello vincente è quello degli ambulatori, dei piccoli ospedali diffusi nel territorio. E bisogna perfezionare la telemedicina, con il paziente sempre sotto controllo, ma a casa sua».

 

Dove ti sei recluso?

«Nella campagna senese. Sono un privilegiato perché ho spazio e aria.

Ma la campagna non può essere un lusso. Deve diventare un' alternativa per tutti. E dunque un posto in cui studiare e lavorare».

 

Quando si riaprirà, crescerà la fuga verso la campagna - "la dispersione" - come già successe negli anni 70?

«I giovani scappavano dalle città funestate dal terrorismo, dalla crisi economica e dalla droga.

Certamente succederà di nuovo perché le nostre città che erano, per definizione, il luogo della libertà, si sono rivelate grandi carceri. Gli scienziati dicono che il virus in campagna è più debole non solo perché c' è meno contatto sociale, ma perché tira il vento, c' è meno metallo e meno plastica e, se sei vicino al mare, l' aria è carica di iodio».

 

Stefano Boeri ha persino immaginato un "ministero della dispersione" per cercare di dare un senso a questa fuga. Gli Appennini sono pieni di paesi abbandonati. È l' occasione per rigenerarli. La fuga dalla città potrebbe dare linfa a bellissimi luoghi che sono l' identità d' Italia: San Benedetto da Norcia e gli ordini monastici, san Francesco d' Assisi, Dante, Giotto, Urbino, la pittura e poi la transumanza, la lana, la ricchezza dei Medici: tutto viene da lì».

 

massimiliano fuksas con la moglie doriana foto di bacco (2)

 

Sono le famose "aree interne" esposte da Mario Cucinella nella Biennale del 2018. Renzo Piano dice che "il contrario della città non è la campagna, ma il deserto, perché la campagna è ancora città e la città rimane il destino dell' uomo". In Italia c' è una grande dispersione anche di intelligenze. Voi vi siete rivolti a Mattarella anche per questo, perche l' unità nazionale non sia solo una formula politica?

michele santoro massimiliano fuksas foto di bacco (1)

«Oggi la storia dà a questa espressione, e dunque a Mattarella che la incarna così bene, un significato davvero speciale. L' imprevedibile epidemia ci costringe infatti a ripensare gli insediamenti umani che, per la prima volta, abbiamo visto senza le persone e ci sono sembrati vuoti e bellissimi, ma solo nel senso della tragedia, l' estetica wagneriana della tragedia: "l' opera d' arte totale" disse Stockhausen a proposito dell' 11 settembre. Per evitare di essere svuotata nella tragedia, l' Italia ha bisogno di tutte le sue intelligenze, anche di quelle che vivono fuori. All' unità nazionale delle intelligenze noi offriamo il nostro modesto contributo».

 

Chi siete?

«Scienziati, medici, informatici, architetti Siamo un gruppo aperto, non una combriccola».

 

Qualcuno di voi si è ammalato di coronavirus?

«Uno solo, Michele Gallucci, l' urologo. Da 45 giorni è chiuso in un piccolo appartamento sopra la casa di famiglia. Ovviamente abbiamo fatto tesoro della sua esperienza».

nuvola fuksas

 

Un architetto può progettare in smart working, ma per costruire ci vogliono pietre da tagliare, calce da impastare e qualcuno che faccia un cappello con un foglio di giornale.

«E meno male perché, sebbene assediato dai virus, il mondo lo fai felice e sfavillante solo mettendoci le mani. Anche le persone che in quella casa andranno ad abitare sono fatte di carne e l' architetto esiste per farli vivere insieme e bene, non per dividerli. Ma se c' è una pandemia, lo smart working ci protegge e permette alle idee di correre veloci, anche sotto forma di sentimenti e di emozioni, mentre i corpi restano fermi».

 

Anche i trasporti cambieranno? Si torna ai treni con gli scompartimenti?

massimiliano fuksas

«Forse facciamo di necessita virtù se limitiamo le uscite e magari riprendiamo le biciclette e, quando davvero servono, le auto elettriche. Abbiamo calcolato che la gran parte degli spostamenti, anche quelli aerei, che sino a tre mesi fa tutti facevamo, erano completamente inutili».

 

Inutili ma belli?

«Non sempre. In metropolitana a Tokyo ho visto in azione "lo spingitore", uno strumento che buttava dentro i passeggeri e li pigiava per farceli stare».

 

2 - ENNESIMO DELIRIO CHIC DI FUKSAS: «VIETARE LE CASE SOTTO I 60 MQ»

Francesco Maria Del Vigo per “il Giornale”

 

Menomale che Fuksas c' è. Perché quando si perdono le tracce dei soliti deliri radical chic, anche nei momenti più inopportuni, ci pensa lui a riportare tutto all' ordine naturale delle cose e a ricordarci come sia marziana una certa sinistra italiana. Massimiliano Fuksas è una celebre archistar, nota per le sue discusse e costosissime opere: una su tutte la «Nuvola» di Roma, costata quattrocento milioni di euro. Ma è anche celebre per le sue comparsate in tv e per i suoi attacchi violentissimi nei confronti di tutto quello che non è di sinistra.

 

Nel suo lungo curriculum, tra un capolavoro e l' altro, annovera anche una aggressione fisica a Guido Bertolaso in un noto ristorante romano nel 2010, solo l' arrivo delle forze dell' ordine fermò la rissa. Questo è il temperamento dell' uomo. Ieri, l' architetto, ha rilasciato una lunga intervista a la Repubblica. E ci ha scodellato il futuro che ci aspetta alla fine della reclusione nelle nostre case. L' attacco è illuminante: «Ci vuole una legge che vieti la costruzione di case più piccole di 60 metri quadri».

 

Ma certo, ma perché non facciamo una legge che imponga il possesso di castelli recintati da fossati con coccodrilli. Non sia mai che il virus si spaventi. Sessanta metri quadrati non sono tantissimi, ma sono abbastanza da poter essere un lusso per migliaia di persone, specialmente in alcune città. Ma questo è un problema che non sfiora Fuksas. Studenti, operai, anziani con la pensione minima possono permettersi sessanta metri quadrati di casa?

 

Ah, che riflessione nazionalpopolare, volgare, sciatta. Si attaccheranno al tram. L' intervistatore, giustamente, gli chiede dove stia trascorrendo i suoi «domiciliari» e lui con disinvoltura ci svela l' arcano: «Nella campagna senese. Sono un privilegiato, perché ho spazio e aria». Ah, ecco, ora è tutto chiaro: dalla sua prospettiva 60 metri quadrati praticamente sono una cella di San Vittore. Ma, involontariamente, fornisce anche una risposta alla domanda precedente: come farebbe a campare, in questo ipotetico e distopico mondo fuksiano, chi non può permettersi una casa?

Ma è ovvio: tutti in campagna.

 

«La campagna non può essere un lusso. I giovani scapperanno, come negli anni Settanta, in campagna perché le nostre città si sono rivelate delle grandi carceri». Chiarissimo: in città rimarranno Fuksas e i suoi amici radical chic. Tutti gli altri fuori dalle balle, emarginati sugli Appennini. È l' eterno mito della decrescita felice, oppio ideologico dei miliardari, caso strano non si è mai sentito un povero filosofeggiare di decrescita: «Limitiamo le uscite e prendiamo le biciclette e quando servono le auto elettriche.

Abbiamo calcolato che la gran parte degli spostamenti, anche quelli con gli aerei che sino a tre mesi fa facevamo tutti, sono completamente inutili».

Disse l' archistar blindata nel suo maniero in Toscana. Magari, quando finirà tutto, si farà un giro nel mondo reale e cadrà dalla sua Nuvola ideologica.

Francesco Maria Del Vigo.

 

NUVOLA DI FUKSASNUVOLA DI FUKSAS

 

renzi e fuksas alla nuvolaNUVOLA FUKSASmatteo renzi fuksastaglio del nastro della nuvola raggi fuksas veltroni renzi rutelliNUVOLA FUKSAS

Ultimi Dagoreport

peter thiel donald trump

SE SIETE CURIOSI DI SAPERE DOVRÀ ANDRÀ A PARARE IL DELIRIO DI ONNIPOTENZA TRUMPIANA, È INTERESSANTE SEGUIRE LE MOSSE DELLA SUA ‘’EMINENZA NERA’’, IL MILIARDARIO PETER THIEL - PUR NON COMPARENDO MAI IN PUBBLICO, ATTRAVERSO PALANTIR TECHNOLOGIES, UNO TRA I POCHI COLOSSI HI-TECH CHE COLLABORA CON LE AGENZIE MILITARI E DI INTELLIGENCE USA, THIEL HA CREATO UNA VERA E PROPRIA INFRASTRUTTURA DI POTERE CHE NON SOLO SOSTIENE IL TRUMPONE, MA CONTRIBUISCE A DEFINIRNE L’IDENTITÀ, LE PRIORITÀ E LA DIREZIONE FUTURA - LA SVOLTA AUTORITARIA DI TRUMP, CHE IN SEI MESI DI PRESIDENZA HA CAPOVOLTO I PARADIGMI DELLO STATO DI DIRITTO, HA LE SUE RADICI IN UN SAGGIO IN CUI THIEL SOSTIENE APERTAMENTE CHE ‘’LIBERTÀ E DEMOCRAZIA SONO INCOMPATIBILI’’ PERCHÉ IL POTERE SI COLLOCA “OLTRE LA LEGGE” – OLTRE A INTERMINABILI TELEFONATE CON L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA, THIEL GODE DI OTTIMI RAPPORTI CON LA POTENTE CAPOGABINETTO DEL PRESIDENTE, SUSIE WILES, E COL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT, CON CUI ORDISCE LE TRAME ECONOMICHE - SE MEZZO MONDO È FINITO A GAMBE ALL’ARIA, IL FUTURO DELLA MENTE STRATEGICA DEL TRUMPISMO SEMBRA TINTO DI “VERDONI”: LE AZIONI DI PALANTIR SONO QUINTUPLICATE NEGLI ULTIMI 12 MESI, E NON SOLO GRAZIE ALLE COMMESSE DI STATO MA ANCHE PER GLI STRETTI INTERESSI CON L’INTELLIGENCE ISRAELIANA (UNO DEI MOTIVI PER CUI TRUMP NON ROMPE CON NETANYAHU...)

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - C’ERA UNA VOLTA LA LEGA DI SALVINI - GETTATO ALLE ORTICHE CIÒ CHE RESTAVA DEI TEMI PIÙ IDENTITARI DEL CARROCCIO, DECISO A RIFONDARLO NEL PARTITO NAZIONALE DELLA DESTRA, SENZA ACCORGERSI CHE LO SPAZIO ERA GIÀ OCCUPATO DALLE FALANGI DELLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, HA PERSO IL LUME DELLA RAGIONE: UNA FURIA ICONOCLASTA DI NAZIONALISMO, SOVRANISMO, IMPREGNATA DI RAZZISMO, XENOFOBIA, MASCHILISMO E VIOLENZA VERBALE - SECONDO I CALCOLI DEI SONDAGGISTI OGGI QUASI LA METÀ DEI CONSENSI DELLA LEGA (8,8%) APPARTIENE AI CAMERATI DEL GENERALISSIMO VANNACCI CHE MICA SI ACCONTENTA DI ESSERE NOMINATO VICESEGRETARIO DEL CARROCCIO: CONSAPEVOLE CHE L’ELETTORATO DI ESTREMA DESTRA, AL SURROGATO, PREFERISCE L’ORIGINALE, SI È TRASFORMATO NEL VERO AVVERSARIO ALLA LEADERSHIP DEL CAPITONE, GIÀ CAPITANO - OGGI SALVINI, STRETTO TRA L’INCUDINE DELL'EX GENERALE DELLA FOLGORE E IL MARTELLO DI MELONI, È UN ANIMALE FERITO, QUINDI PERICOLOSISSIMO, CAPACE DI TUTTO, ANCHE DI GETTARE IL BAMBINO CON L'ACQUA SPORCA...

giorgia meloni nicola fratoianni giuseppe conte elly schlein matteo ricci

DAGOREPORT – BUONE NOTIZIE! IL PRIMO SONDAGGIO SULLO STATO DI SALUTE DEI PARTITI, EFFETTUATO DOPO LA SETTIMANA DI FERRAGOSTO, REGISTRA UN CALO DI 6 PUNTI PER FRATELLI D'ITALIA RISPETTO ALLE EUROPEE 2024 (IL PARTITO DELLA MELONI, DAL 29% PASSEREBBE AL 23) - A PESARE È LA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE, DALLA PRODUTTIVITÀ CALANTE DELLE IMPRESE A UN POTERE D’ACQUISTO AZZERATO DAI SALARI DA FAME - IL TEST DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, CHE CHIAMA ALLE URNE 17 MILIONI DI CITTADINI,   POTREBBE DIVENTARE UN SEGNALE D'ALLARME, SE NON LA PRIMA SCONFITTA DELL’ARMATA BRANCAMELONI - A PARTIRE DALLE PERDITA DELLE MARCHE: IL GOVERNATORE RICANDIDATO DI FDI, FRANCESCO ACQUAROLI, È SOTTO DI DUE PUNTI RISPETTO AL CANDIDATO DEL CAMPOLARGO, IL PIDDINO MATTEO RICCI - LA POSSIBILITÀ DI UN 4-1 PER IL CENTROSINISTRA ALLE REGIONALI, MESSO INSIEME ALLA PERDITA DI CONSENSI ALL'INTERNO DELL'ELETTORATO DI FDI, MANDEREBBE IN ORBITA GLI OTOLITI DELLA DUCETTA. NEL CONTEMPO, DAREBBE UN GROSSO SUSSULTO AI PARTITI DI OPPOSIZIONE, SPINGENDOLI AD ALLEARSI PER LE POLITICHE 2027. E MAGARI FRA DUE ANNI LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SARÀ RICORDATA SOLO COME UN INCUBO...

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...