1. SI SCRIVE “SENATO”, MA SI LEGGE “ITALICUM”. E TUTTO DIPENDE DA SE E QUANDO RE GIORGIO CONSENTIRÀ IL VOTO ANTICIPATO. MA QUALE SENATO, LA VERA TRATTATIVA È SULLA NUOVA LEGGE ELETTORALE E, IN PARTICOLARE, SULLE SOGLIE DI SBARRAMENTO CHE POSSONO DECIDERE LA VITA O LA MORTE DEI CENTRISTI E DI SEL, CHE HA GIÀ SUBITO UNA SCISSIONE 2. LO SLITTAMENTO AI PRIMI DI SETTEMBRE DEL VOTO SUL SENATO SERVE SOLO A RAVVICINARE LE DUE PARTITE, VISTO CHE L’ITALICUM È IN CALENDARIO PER L’AUTUNNO. POI, NON ESSENDO RIFORMA COSTITUZIONALE, LA LEGGE ELETTORALE SORPASSERÀ LA RIFORME DEL SENATO E SI TORNERÀ AL PATTO DEL NAZARENO: PRIMA LA LEGGE ELETTORALE E POI IL RESTO 3. CON IL QUADRO ECONOMICO IN PROGRESSIVO PEGGIORAMENTO, RENZIE È SEMPRE PIÙ TENTATO DALL’ANDARE AL VOTO NELLA PROSSIMA PRIMAVERA PER TENTARE L’ENNESIMA FUGA IN AVANTI. LO SANNO TUTTI I PARTITI, CHE NON A CASO SCRUTANO GLI UMORI DI RE GIORGIO

di Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota)

 

1. QUELLA CORSA AL VOTO CHE TUTTI NEGANO

matteo renzimatteo renzi

Si scrive “Senato”, ma si legge “Italicum”. E tutto dipende da se e quando Re Giorgio consentirà il voto anticipato. Ha un bel dire, il Rottam’attore, che dalla riforma del Senato in camera non elettiva dipendono il futuro e la salvezza della nazione. La vera trattativa è sulla nuova legge elettorale e, in particolare, sulle soglie di sbarramento che possono decidere la vita o la morte dei centristi e di Sel, che ha già subito una scissione pericolosa per la sua sopravvivenza.

 

In questa ottica, il probabile slittamento a settembre del voto sul ddl Boschi serve solo a ravvicinare le due partite, visto che l’Italicum è in calendario per l’autunno. Poi, non essendo riforma costituzionale, la legge elettorale sorpasserà la riforme del Senato e si tornerà alla tabella di marcia stabilita in origine dal patto del Nazareno: prima la legge elettorale e poi il resto.

 

SILVIO BERLUSCONI A PORTA A PORTA DA VESPA FOTO LAPRESSE SILVIO BERLUSCONI A PORTA A PORTA DA VESPA FOTO LAPRESSE

Con il quadro economico in progressivo peggioramento, e un semestre di presidenza europea da portare a casa senza infamie e senza lodi, Renzie è sempre più tentato dall’andare al voto nella prossima primavera per tentare l’ennesima fuga in avanti. Lo sanno tutti i partiti, che non a caso scrutano gli umori del Colle, per capire, di giorno in giorno, come evolve la situazione.

 

E c’è addirittura chi scommette su una stanchezza di Napolitano così marcata da portare in ogni caso al voto anche senza Italicum. In ogni caso, da che mondo è mondo, una nuova legge elettorale porta a elezioni in tempi rapidi. Ed è su questo che stanno trattando partitoni e partitini, mentre va in scena la commedia degli emendamenti al Senato.

 

2. O SENATO O MORTE?

Beppe Grillo VAFFADAY DI GENOVA FOTO LAPRESSE Beppe Grillo VAFFADAY DI GENOVA FOTO LAPRESSE

Repubblica riassume bene la situazione: “Renzi: ‘Rinviamo a settembre, ma ritirate gli emendamenti’. Trattativa con i dissidenti, cambia anche l’Italicum. Il premier vuole il voto finale al Senato per il giorno 2. ‘Attenzione però: se vogliono bloccare tutto, non ci sto’. Correzioni sull’immunità, sui grandi elettori del capo dello Stato e sui referendum” (p. 6). Sul Corriere, Massimo Franco, riferendosi alla lettera di Renzie ai senatori della maggioranza, parla di “appello a doppio taglio per rompere il muro dell’ostruzionismo” e osserva: “Le aperture della legge elettorale fanno capire qual è la vera sfida” (p. 2).

 

NICHI VENDOLANICHI VENDOLA

La Stampa centra bene la complicata posizione del Movimento Cinque Stelle: “Grillo: guerriglia ma anche dialogo. Il leader ai parlamentari: ‘Avanti con la trattativa sull’Italicum. Basta andare in tv, scendiamo in piazza’” (p. 5). Il Fatto quotidiano suona la carica: “Grillo, Sel & C. fanno paura. Renzi inizia a scricchiolare” (p. 1). Faranno anche paura, ma se uno pensa a Vendola, quanta paura può avere di sparire alle prossime elezioni?

 

3. BANANA DI LOTTA E DI RIFORMA (CON I GLUTEI CHE SANGUINANO)

Massimo D Alema Massimo D Alema

“Berlusconi: ‘I patti non si cambiano’”. Repubblica non nasconde che l’apertura di Renzie sulla legge elettorale crea qualche problema con l’alleato Silvio. Soprattutto, ci regala particolari imperdibili sulla “indisposizione” dell’ex Cavaliere che ha fatto slittare l’incontro con l’amico Matteo: “Un virus intestinale che lo aggredisce” e “una caduta in bagno  con conseguente taglio tra coscia e glutei” (p. 11). Dall’accoppiata “cagotto+taglio” si ricavano ancora una volta le virtù profetiche dell’ex ministro socialista Rino Formica, quando diceva che “la politica è sangue e merda”.

 

La Stampa titola in prima pagina: “Italicum, tensione Renzi-Berlusconi” e dentro parla nientemeno che di “ira di Berlusconi” per le aperture di Palazzo Chigi sulle preferenze nella legge elettorale (p. 2). Anche il Messaggero sottolinea le tensioni e racconta: “Berlusconi annulla l’incontro. ‘Vediamo i primi voti segreti’. Il Cavaliere non sa più se fidarsi sulla tenuta del patto del Nazareno: vedo troppi giochetti” (p. 7).

 

JUNCKERJUNCKER

Non la prendono bene al Giornale di Berlusconi, dove titolano a tutta prima: “Renzi, prove di tradimento” e poi danno un altro dispiacere al premier dando questa notizia in solitaria: “E la Procura indaga sulla sua casa a Firenze. L’ex sindaco non risulta indagato per l’alloggio dato gratis da Carrai” (p. 2).

 

Il Corriere raccoglie una voce clamorosa, secondo la quale domenica mattina Berlusconi avrebbe confidato ad alcuni eletti che a Renzi servirebbe un allargamento della maggioranza perché “politicamente non può reggere con un partitino come Ncd che, insieme all’Udc, non arriva al 5%. Gli ci vorrebbe un rimpasto…” (“Da Berlusconi un messaggio al premier: a questo esecutivo servirebbe un rimpasto”, p. 4).

 

4. EURO-DELIRI

Renzie prova a uscire dall’angolo in cui si è ficcato da solo con l’accelerazione sulla Mogherini e ieri, a sorpresa, ha visto D’Alema. Un’ora di colloquio “cordiale” in cui si è parlato di politica estera, ma per la Stampa “Nell’Ue per l’ex premier è dura” (p. 3).

PIERSILVIO BERLUSCONIPIERSILVIO BERLUSCONI

Per Repubblica, “Braccio di ferro Renzi-Juncker. Il premier italiano non indicherà il nome del commissario entro il 31 luglio. Spunta D’Alema, colloquio a Palazzo Chigi” (p. 9).

 

Nel pezzo, come dagoanticipato ieri, si racconta che ci sono anche altre due alternative al nome della Mogherini: Enrico Letta e Paolo De Castro, quest’ultimo per un eventuale posto da commissario all’Agricoltura. Ma la parte più originale dell’articolo è quella in cui si parla di una ruvida convocazione del ministro Padoan da parte di Renzie, con momenti di “tensione” sulla gestione dei decreti e sulle prossime misure.   

 

5. IL BISCIONE NON DORME MAI (E IL SORGENIO SI ALLONTANA)

Mentre Papi Silvio riforma la Costituzione con Pittibimbo, il renzianissimo Pier Silvio prosegue nella messa in sicurezza delle aziende di famiglia. Repubblica racconta: “Mediaset, summit Berlusconi jr-Bollorè e adesso si riapre la partita Premium. Il finanziere bretone è il primo socio di Vivendi ed è da sempre in corsa per la pay tv del Biscione. Il vertice venerdì scorso ad Arcore. Tra i temi trattati anche i casi Telecom e Mediobanca” (p. 24).

 

CARLO DE BENEDETTI CARLO DE BENEDETTI

Mediaset e Bollorè sono entrambi soci di Piazzetta Cuccia – la quota del francese potrebbe salire presto all’8% – “e l’asse tra il Biscione e Parigi potrebbe contribuire a ridefinire gli equilibri interni in vista della ridefinizione del cda prevista il prossimo autunno”. 

 

Grandi manovre anche in casa De Benedetti, dove Cir è tornata a vedere un piccolo utile dopo aver mollato Sorgenia alle banche: “L’Ingegnere lascia ai figli la Sapa. Cir e Cofide tornano a fare profitti. Ceduto anche l’usufrutto sul 3% della quota del figlio Edoardo. Con la chiusura del passaggio di consegne alla nuova generazione, la cassaforte cambia denominazione in Fratelli De Benedetti Sapa” (Sole 24 Ore, p. 21).

 

6. UNA E INDIVISIBILE

RODOLFO DE BENEDETTI jpegRODOLFO DE BENEDETTI jpeg

Il bello degli esami di maturità è che dovrebbero dare anche il senso di uno Stato che ha una scuola con un solo volto, dalle Alpi a Lampedusa. Ma come al solito, non è esattamente così: “Record di lodi al Sud, è polemica. In Puglia gli studenti diplomati con il massimo dei voti sono quattro volte quelli della Lombardia. E l’assessore del Pirellone all’Istruzione insorge: i professori qui al Nord sono troppo severi” (Repubblica, p. 18). E se invece, semplicemente, “qui al Nord” ci fosse qualche somaro in più?

 

7. UNA E SPUTTANATA

Non si fermano le polemiche sulle banane di Tavecchio, il candidato alla guida della Federcalcio: “Tavecchio, la figuraccia è mondiale. La Fifa chiede un’inchiesta sulle parole del candidato alla Figc. L’Ue: ‘Bene, via il razzismo dal calcio’. La nostra federazione (dimissionaria) dovrà dare una risposta entro dopodomani”.

VINCENT BOLLORE VINCENT BOLLORE

 

Intanto un mondo conformista e abituato alle banalità delle interviste post-partita come quello del calcio vive con sommo imbarazzo tutta la vicenda: “Indignati, indecisi e voltagabbana. La gaffe spacca il calcio italiano. Saltano le intese elettorali: si rischia l’effetto schede bianche, ma Tavecchio resta favorito” (Stampa, pp. 10-11).

 

Sul Messaggero, per il quale “avanza l’ipotesi commissariamento” (p. 5), intervista al milanista Adriano Galliani che assicura: “Ma quale razzismo, è una trappola. Il Milan al suo fianco, caso chiuso” (p. 4). E se Tavecchio fosse il degno rappresentante del “sistema” pallone? 

ESAME DI MATURITA ESAME DI MATURITA

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