SMS IN PENSIONE - ORMAI I SERVIZI DI MESSAGGISTICA PASSANO TUTTI DAL WEB: IN TESTA IL GIGANTE GLOBALE WHATSAPP, CON 50 MILIARDI DI MESSAGGI AL GIORNO E 430 MILIONI DI UTENTI

Da "la Repubblica"

Sono 50 miliardi di messaggi al giorno, tondi tondi. Il fenomeno WhatsApp, l'applicazione per smartphone che per 99 centesimi all'anno permette di chattare, scambiare immagini e video, e creare discussioni di gruppo, sembra non conoscere limiti. I numeri sono ormai esponenziali e mettono paura: creata nel 2009, ha raggiunto i 200 milioni di utenti ad aprile del 2013, che in meno di un anno sono diventati 430 milioni.

I messaggi invece erano "appena" un miliardo al giorno ad ottobre di tre anni fa, per toccare quota 10 miliardi nel 2012 e 27 nel 2013. L'annuncio del raggiungimento dei 50 miliardi è stato dato alla Digital Life Design Conference, appena conclusasi a Monaco, da Jan Koum. Assieme a Brian Acton, anche lui ex ingegnere di Yahoo!, è il fondatore di WhatsApp Inc. Poco meno di cento persone che gestiscono questa marea montate di comunicazioni via cellulare che non ha subito alcun contraccolpo anche quando, per evitare di tediare le persone con la pubblicità, ha deciso di far pagare il servizio meno di un euro all'anno.

Koum e compagni da tempo avrebbero potuto sbandierare il loro successo a destra e a manca. E invece hanno sempre mantenuto un profilo basso: poche conferenze, annunci fatti con il contagocce, rare le apparizioni pubbliche. Almeno fino ad ora. Perché il servizio che hanno lanciato è ormai talmente diffuso da impedirgli di restare nell'ombra. «Siamo ben più grandi di Twitter», aveva dichiarato lo stesso Koum ad aprile scorso durante un'intervista pubblica concessa alla conferenza All Things Digital.

«WhatsApp è uno strumento per comunicare unico e universale allo stesso tempo. In Spagna ad esempio la polizia lo adopera per coordinarsi, in Italia invece è uno dei mezzi principali per organizzare partire amatoriali di calcio o di basket. Io personalmente lo uso per restare in contatto con amici e conoscenti da mattina a sera. Insomma, ognuno lo usa come lo preferisce».

Dall'Europa al Sud America, da Singapore ad Hong Kong l'app sta rompendo un record dopo l'altro. Ma fa fatica in Corea, Giappone e Cina, dove ci sono software alternativi, e con ambizioni globali, sempre più popolari. Line, giapponese, conta da almeno un mese oltre 300 milioni di utenti. Stesso discorso per Weixin, cinese, che ha tagliato lo stesso traguardo in questi giorni. Senza dimenticare gli altri come WeChat, Viber, ChatOn, Skype.

«Che ci fosse questa esigenza è lapalissiano», spiega Andrea angone, del Politecnico di Milano. «Del resto gli stessi sms sono un servizio nato come un canale tecnico e poi esploso letteralmente nelle mani degli operatori. I volumi di messaggi, di fatturato e soprattutto i margini sono stati immani. E alla fine è arrivato WhatsApp, che ha trasferito su Internet quel concetto e quel successo usando il peer to peer fra utenti. Per 99 centesimi a stagione».

Ma gli operatori non sarebbero finiti, sostiene Rangone, visto che per collegarsi a Whatsapp serve comunque una connessione dati fornita da loro. Quel che sta finendo invece è il giro di affari degli sms. Stando ai dati che il Politecnico di Milano renderà noti fra poche settimane, sono in caduta libera e in diversi Paesi, come la Spagna, i messaggi mandati via app li hanno superati. «Gli sms? Un mezzo fantastico, per carità, ma è vecchio di 20 anni», ha sintetizzato lo stesso Jan Koum senza troppi giri di parole.

 

WhatsAppsms guida t Skype

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…