sordi 13

SORDI E FUGGI: SANCHO PANZA, UN MUSSOLINI UMANO (“POVERACCIO, COME IN FONDO LO SIAMO TUTTI”), KISSINGER (“SONO IDENTICO A LUI"), IL SOLDATO DI CUSTER (“UN ROMANO NEL WEST”): TUTTI I SOGNI RIMASTI NEI CASSETTI CHE ALBERTONE VOLEVA PORTARE SUL GRANDE SCHERMO – ECCO L’ACCUSA CHE FACEVA SOFFRIRE SORDI…- VIDEO

 

Stefania Ulivi per il “Corriere della Sera”

 

alberto sordi venezia,la luna e tu

Una cosa odiava più di ogni altra. Quell' etichetta «Sordi uomo parsimonioso», utilizzata spesso dai giornali per sottolineare una certa frugalità in tema di utilizzo del denaro. Avaro forse di pecunia, generosissimo, quasi bulimico, nei progetti in cantiere. Sancho Panza, Benito Mussolini, John Martin il trombettiere del generale Custer. E, ancora, Henry Kissinger, in virtù di una netta somiglianza tra il Segretario di stato Usa e l' Albertone nazionale che colpì anche Oriana Fallaci. Sogni rimasti nei cassetti.

 

CITAZIONE ALBERTO SORDI

L' attore, scomparso il 24 febbraio 2003 nella sua casa-mausoleo di via Druso, girò duecento film e, molti altri aveva intenzione di portare sullo schermo, come confermano i materiali emersi dal Fondo Alberto Sordi, conservato dalla Cineteca nazionale, tesoro su cui gli studiosi stanno lavorando da tempo e che per la prima viene raccolto in una pubblicazione ad hoc, il numero monografico della rivista «Bianco e nero», curato da Alberto Anile. Lettere, manifesti, fotografie, trascrizioni di dialoghi, contratti, articoli, soggetti e trattamenti. Un pozzo senza fondo reso ancora più leggendario dalla tendenza del nostro a ingigantire, fornire doppie e triple versioni.

ALBERTO SORDI UN AMERICANO A ROMA STENO

 

All' altezza del mito dell' eroe di Cervantes, la ricostruzione delle peripezie legate al Don Chisciotte e Sancho Panza con la regia di Mario Monicelli, sceneggiatore con Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, e Vittorio Gassman nel ruolo del cavaliere errante.

alberto sordi vigile

L' idea venne a Sordi stesso, nel 1982, rivedendo La grande guerra , dopo il successo de Il marchese del Grillo . «Mi è parsa la prova generale del Don Chisciotte: il millantatore a confronto con il vigliacco, l' illusoria grandezza della follia che si misura con modesto realismo quotidiano». A produrre, i De Laurentiis che pubblicano una locandina sul Giornale dello spettacolo con l' indicazione dell' uscita: Natale 1984. Ma tutto si blocca, in linea con le difficoltà di ogni Don Chisciotte cinematografico. O, suggeriscono i materiali del Fondo, la marcia indietro fu dell' attore. Non sarebbe stato un incontro alla pari tra i due antieroi della Mancha. Comprimario, non co-protagonista.

Andreotti con Alberto Sordi a Roma nel 1978 (Radogna)

 

Era stata la prudenza, invece, a bloccare il progetto più ardito e scivoloso. «Mussolini come lo vedo io non sarebbe polemico e tanto meno nostalgico, o magari un po' nostalgico sì perché allora eravamo ragazzi. Ma soprattutto sarebbe umano. Un poveraccio, come in fondo siamo tutti», raccontò Sordi nel 1967 a Carlo Laurenzi per il Corriere della Sera . L' intenzione era raccontare gli anni tra il 1941 e '43, «quando le cose iniziarono a andare male». L' articolo fa scalpore, arrivarono minacce, «persino dall' America del Sud». «Guai se fai un film sul Duce». A lui restò il rimpianto. «E la convinzione che avrebbe avuto successo».

 

GIULIO ANDREOTTI E ALBERTO SORDI NE 'IL TASSINARO'

Andrà più vicino a prestare il volto a un altro personaggio storico, Kissinger. Le foto conservate nel Fondo testimoniano una somiglianza sorprendente. «Sono destinato. Con quegli occhiali, i capelli tinti in rossiccio, se lascio appena andare il mento, sono identico. Due gocce d' acqua. E cos' è K. se non un' antica proiezione del mio personaggio? Io ho sempre, rappresentato uomini, omoni o omini, schiavi e vittime del potere, gente triturata da una logica che li deforma, li schiaccia». L' idea era di sdoppiarlo, quello vero e un italiano, un romano, steward dell' Alitalia. Salta tutto. E resta il mistero: Sordi conobbe Mr. Kiss (così lo chiamava)?

nino manfredi monica vitti alberto sordi

 

Lui sostiene di sì, ma forse i racconti sono romanzati.

E più fantasiosa di ogni romanzo è la vita del più curioso dei ruoli mancati: Giovanni Martini, trasteverino, già con i Mille di Garibaldi, e poi in America come John Martin, trombettiere del 7° Cavalleggeri del generale Custer, unico sopravvissuto a Little Big Horn. Un invito a nozze per Sordi. Peccato davvero che Un romano nel West non veda la luce: si perderà negli anni 60 tra minacce di cause legali con la produzione, poi risolte.

nino manfredi alberto sordiALBERTO SORDIALBERTO SORDI ANNA MAGNANI LA CAMPANAIL TRIO MARCHESINI SOLENGHI LOPEZ CON ALBERTO SORDI

«La battaglia di Little Big Horn è finita. Dino De Laurentiis e Alberto Sordi hanno fumato il calumet della pace».

ALBERTO SORDIALBERTO SORDI DOVE VAI IN VACANZAALBERTO SORDI DETENUTO IN ATTESA DI GIUDIZIOALBERTO SORDIALBERTO SORDI IN FINCHE C'E' GUERRA C'E' SPERANZAalberto sordi con le sorelle aurelia e savinaalberto sordi fumo di londra alberto sordi fumo di londraalberto sordi a capracotta ce faccio un mese de villeggiaturavilla di alberto sordi 18ALBERTO SORDI NE I VITELLONI la camera da letto di alberto sordiANDREOTTI ALBERTO SORDI MILLY CARLUCCI alberto sordi vigile alberto sordi fumo di londra alberto sordi silvana mangano

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