dino campana

STAI IN CAMPANA (DINO) - LE MINACCE A PAPINI, LA PASSIONE PER SIBILLA ALERAMO E L’ODIO PER D’ANNUNZIO: "UNA CLOACA LETTERARIA, È SENZA LUCE" - IL PARERE SU DI SÉ: “VIVO AL PIEDE DI INNUMEREVOLI CALVARI. TUTTI MI HANNO SPUTATO ADDOSSO DALL'ETÀ DI 14 ANNI”

DINO CAMPANA 1DINO CAMPANA 1

Alessandro Rivali per “Libero Quotidiano”

 

«Tutto va per il meglio nel peggiore dei mondi possibile. Passo lunghe ore pensando a la vanità del tutto…». È l' aprile del 1930 e Dino Campana si racconta così a Bino Binazzi che da poco ha prefato per Vallecchi la ristampa dei Canti orfici. Campana è quasi agli sgoccioli, stremato dalle solitudini del manicomio di Castel Pulci. Morirà due anni più tardi per una «setticemia primitiva acutissima o infezione microbica diretta e virulenta che serpeggiava nei dintorni».

 

La raggelante lettera a Binazzi chiude una nuova monografia dedicata al poeta di Marradi da Antonio Lanza. Si tratta di Dino Campana. L' alchimista della parola (pp.120, euro 7,90) appena pubblicato dalle Edizioni Clichy nella collana «Sorbonne», che vanta titoli come il Luciano Bianciardi «precario esistenziale» di Gian Paolo Serino, il Céline di Stefano Lanuzza e persino il Socrates. L' irregolare del pallone curato da Pippo Delbono.
 

DINO CAMPANA E SIBILLA ALERAMO 5DINO CAMPANA E SIBILLA ALERAMO 5

L' alchimista della parola è un' incursione rapida e bruciante. Un vademecum per conoscere il Rimbaud italiano, «irascibile, dissacrante, ostinato nella vita» quanto «sensibile, visionario, passionale nella poesia», che vede aumentare sempre di più i riconoscimenti critici e i tributi, come il recente romanzo di Laura Pariani Questo viaggio chiamavamo amore (Einaudi), mentre salgono anche le quotazioni: nel 2004 il manoscritto perduto che precedeva gli Orfici è stato venduto per 275mila euro.
 

Nel presentare Campana, Lanza mette l' accento proprio sul tema del viaggio: «Quando iniziò ad appassionarsi alla letteratura aveva fame di conoscere il mondo. La sua predisposizione ai vagabondaggi in montagna si unì alla voglia di viaggiare, di visitare luoghi lontani dall' isolamento di Marradi. Le poesie che scrisse in quegli anni sono impregnate della malinconia e della profondità di esperienze che solo la magia degli sconfinati paesaggi di montagna dai quali proveniva poteva dargli».
 

COVER CAMPANACOVER CAMPANA

Poi passa in esame i pareri dei critici e di chi lo conobbe da vicino. Come il già citato Binazzi che sul Resto del Carlino nel 1922 lo dipingeva così: «Sovversivo, anarcoide, imperialista, violento e tenero al tempo stesso; di una mobilità sentimentale che percorreva rapida come il fulmine tutta la gamma del sentimento umano: dalla mitezza più francescana alla violenza rasentante, a volte, la ferocia».

 

Mentre per Luigi Fallacara «era uno che veniva di lontano. Sul suo vestito, stagnavano i colori e gli odori terrestri dei soli mediterranei, delle piogge montane, dei riposi nei fienili e nelle stive». Montale, prudenzialmente, disse che per la nostra poesia era una «voce nuova, diversa», mentre per Carlo Bo leggere Campana equivaleva a uno shock che «fatalmente, meccanicamente diventava un' occasione d' assoluto, il modo più puro per sottrarsi alle ragioni immediate della realtà».
 

L' antologia campaniana proposta da Lanza presenta poesie, foto, alcune prose visionarie, ma anche le lettere, che non sono meno ardenti. Per uno sguardo d' insieme si può raccomandare le Lettere di un povero diavolo con altre testimonianze su Dino Campana (Polistampa, 2011) splendidamente curate da Gabriel Cacho Millet, che ha trovato importanti testimonianze sul misterioso viaggio di Campana in Argentina (partì con i versi di Whitman in tasca e «alla cintura una pistola belga calibro 38»).
 

ACCORSI MORANTE FILM CAMPANAACCORSI MORANTE FILM CAMPANA

Ecco qualche assaggio del fuoco che correva sulla carta quando Campana si metteva al tavolino per iniziare una lettera. Questo è il parere su D' Annunzio: «È troppo letterato... a me sembra che sia la massima cloaca di tutto il letteratume presente passato di tutti i continenti...

 

il dolore del Vate non è il dolore del poeta: è senza nobiltà, senza silenzio, senza umiltà, senza luce» (lettera a Carlo Carrà, 1917). Questo il parere su di sé: «Io vivo al piede di innumerevoli calvari. Tutti mi hanno sputato addosso dall' età di 14 anni…» (lettera a Giovanni Papini del 1914).

 

SIBILLA ALERAMO FILM 3SIBILLA ALERAMO FILM 3

Ancora Papini sarebbe stato destinatario di una delle più violente epistole di Campana, per aver smarrito, insieme a Soffici, la prima versione degli Orfici (ritrovata nel 1971 dalla figlia di Soffici): «Se dentro una settimana non avrò ricevuto il manoscritto... verrò a Firenze con un buon coltello e mi farò giustizia».
 

In questa vita incendiata un posto a parte spetta all' amore con Sibilla Aleramo. Un turbine. Una stella nerissima iniziata nel luglio del 1916 quando lui le scrisse: «Sono orribilmente annoiato.
 

SIBILLA ALERAMOSIBILLA ALERAMO

Conoscete Walt Whitman? Bisognerebbe che avessi il vostro ritratto». E lei qualche giorno più tardi: «Possa tu riposare, mentre io ardo così nel pensiero di te e non trovo più il sonno, e sono felice. M' hai promesso di farti rivedere ancor più bello, mia bella belva bionda... Ci siamo meritati il miracolo. Lo vivremo tutto».

 

Per chi vuole tuffarsi nella fornace c' è il carteggio con Sibilla: Un viaggio chiamato amore. Lettere 1916-1918 (Feltrinelli, dal 2000 a oggi ben 11 edizioni). In uno dei momenti più tragici della loro relazione, Campana scrisse a Sibilla: «Perché non mi lasci morire? Puoi amarmi? Ancora? Ancora? Ancora? Non ti scriverò. Le mie lettere sono fatte per essere bruciate».
 

CAMPANACAMPANA

Per nostra fortuna molte lettere sono rimaste. Quello che continua ad ardere è il mistero della sua poesia.

D ANNUNZIOD ANNUNZIO

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....