UNA GUERRA DI DIRITTO - SUI DIRITTI DELLA SERIE A E' BATTAGLIA A COLPI DI DIFFIDE TRA LA SKY DI MURDOCH E LA MEDIASET DI BERLUSCONI – ATTESA DOMANI LA DECISIONE DELL’ASSEMBLEA DELLA LEGA CALCIO

Francesco Spini per "La Stampa"

 

L’assemblea della Lega Calcio rinvia a domani la decisione sui diritti della Serie A nelle trasmissioni delle tv a pagamento. Nel corso delle quattro ore di riunione, ieri, i presidenti dei club - a domanda diretta del patron della Lazio, Claudio Lotito - hanno riposto che sì, vogliono massimizzare i ricavi. Ma sono rimasti assai prudenti sull’altissimo rischio di contenziosi legali: nel giro di otto ore si son trovati a che fare con una diffida (di Sky) e una controdiffida (di Mediaset). Operatori l’un contro l’altro armati, insomma.

berlusconi e murdoch berlusconi e murdoch

 

L’ipotesi presentata da Infront, l’advisor della «Confindustria del pallone», è quella che sulla carta porta più soldi ai club: un miliardo e 70 milioni di euro. Su questo presupposto la soluzione ha raccolto interesse tra i club, ma nemmeno il parere legale riportato da Giorgio De Nova, ha saputo sciogliere i dubbi. Roma e Fiorentina sono contrarissime. Tra le altre 18 squadre i toni restano interlocutori, ma la maggioranza sembrerebbe favorevole all’ipotesi Infront.

 

PIERSILVIO BERLUSCONI CON LO STESSO PIUMINO INDOSSATO DA BEPPE GRILLO PIERSILVIO BERLUSCONI CON LO STESSO PIUMINO INDOSSATO DA BEPPE GRILLO

Soluzione che non riconosce a Sky (che pure ha fatto le due offerte più forti, non ritenendo che nel regolamento e nella legge ci sia il divieto di una offerta per entrambi i pacchetti) il diritto di accaparrarsi sia satellite che il digitale. E propone una rivoluzione nella pay-tv. A Sky andrebbe il pacchetto per cui ha offerto di più (quello per il digitale terrestre) mentre quelli per il satellite andrebbero a Mediaset, come pure quelli per il pacchetto D, relativo alle 12 squadre con minor audience, in un’offerta che sarebbe vincolata alla conquista di uno dei due pacchetti principali (cosa contestatissima da Sky, che sottolinea come da regolamento ogni offerta dovesse essere autonoma).

Antenne MediasetAntenne Mediaset

 

Si delinea un mondo all’incontrario: Mediaset sul satellite (con TvSat) e Sky sul digitale: ha già un accordo con Telecom Italia Media (+4,56% in Borsa) per cinque canali. In attesa che domani i presidenti sciolgano il dilemma, oggi i legali delle società si confronteranno tra loro e con De Nova, anche alla luce della guerra a colpi di diffide tra i due contendenti. Ad aprire il fuoco è stata Sky, pronta a ricorrere. Dal suo quartier generale è partita una diffida al presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta, e al direttore generale Marco Brunelli.

 

«Un passo a cui siamo stati costretti - si legge nella lettera - perché crediamo che il rispetto delle regole sia sempre fondamentale e, proprio nel pieno rispetto delle regole, in questa gara noi abbiamo fatto le offerte più alte». Ora dicono di non poter «accettare l’idea che l’assegnazione dei diritti della Serie A avvenga secondo principi e ipotesi non regolari e non previste dal bando, le cui linee guida sono state preventivamente approvate dalle autorità indipendenti».

 

Maurizio Beretta col presidente RDS eduardo Montefusco e l Editore Gruppo Amodei Roberto Amodei Maurizio Beretta col presidente RDS eduardo Montefusco e l Editore Gruppo Amodei Roberto Amodei

Nel pomeriggio, ecco la controdiffida di Mediaset che intima a Sky di «cessare la sua interferenza illegittima, astenendosi da ulteriori attività o iniziative dirette a condizionare la selezione in corso» da parte della Lega. Il Biscione minaccia di chiedere i danni in caso di assegnazione congiunta di satellite e digitale a Sky e richiama alla «difesa dei consumatori e della concorrenza».

 

Per Cologno «è evidente che se, grazie a campagne di disinformazione e a intimidazioni dei club italiani a suon di diffide, un operatore di pay tv dovesse riuscire a stravolgere le regole e ottenere il monopolio delle squadre più allettanti, nessun altro concorrente potrebbe continuare a esercitare l’attività pay in Italia». I club sperano in un accordo in extremis tra operatori, che per ora invece schierano avvocati e carte bollate.

Andrea Zappia ringrazia Andrea Zappia ringrazia

 

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…