
"TOM CRUISE SEMBRA LA SALMA DI LENIN MUMMIFICATA" - IL CRITICO CINEMATROGRAFICO ALBERTO CRESPI SULL'ETERNA "GIOVINEZZA" DELL'ATTORE ORAMAI 63ENNE: "DURANTE I PRIMI PIANI, C'È IL TIMORE CHE UN MOVIMENTO SBAGLIATO GLI POSSA FAR ESPLODERE LA FACCIA IN MILLE PEZZI. IL DIVO SEMBRA A SUO AGIO SOLO NELLE SEQUENZE D’AZIONE" - L'ULTIMO FILM DI TOM CRUISE, "MISSION: IMPOSSIBILE — THE FINAL RECKONING" IN CUI LA STAR INTERPRETA ETHAN HUNT E DEVE SALVARE IL MONDO...
Estratto dell'articolo di Alberto Crespi per “la Repubblica”
tom cruise mission impossible the final reckoning
Che forza, gli attori americani. Oltre a fare i film, si trasformano in leader globali: attaccano il loro presidente, danno indicazioni di voto, affrontano i cattivi e salvano il mondo. Martedì, durante la cerimonia d’apertura del festival, Robert De Niro ha tenuto un discorso incendiario invitando il mondo del cinema alla ribellione e chiudendo con le tre parole cardine della Rivoluzione francese, “liberté, égalité, fraternité”. Sembrava Saint-Just davanti alla Convenzione, o Lenin che arringa operai e soldati alla Stazione di Finlandia.
Altro giro, altro leader: Tom Cruise in Mission: impossibile — The final reckoning riveste i panni dell’agente segreto Ethan Hunt e salva letteralmente il pianeta dalla distruzione. Sullo schermo sembra anche lui Lenin, ma non nei giorni roventi del ’17 bensì qualche anno dopo, ormai mummificato nel mausoleo sulla Piazza rossa. Cruise compirà 63 anni il prossimo 3 luglio: va bene essere salutisti, ma quando sullo schermo si dimostrano ancora 33 anni come quando girò il primo Mission: impossible, c’è sotto qualcosa.
tom cruise mission impossible the final reckoning
Vorremmo essere chiari: noi amiamo Tom Cruise. E pensiamo sia anche un bravo attore. Del resto quando uno è stato diretto da Stanley Kubrick, Sydney Pollack, Ridley Scott, Paul Thomas Anderson, Brian De Palma, Francis Ford Coppola, Martin Scorsese, Oliver Stone, Michael Mann e Robert Redford non può essere un cane. Però in questo capitolo finale (finale? ) di Mission: impossible, più ancora che nel recente Top gun: Maverick, il divo sembra a suo agio solo nelle sequenze d’azione. Quando deve star fermo, in primo piano, lo spettatore è assalito dal timore che un movimento sbagliato gli possa far esplodere la faccia in mille pezzi.
tom cruise mission impossible the final reckoning
Aggiungete che deve recitare dialoghi assurdi e il danno è fatto. Torna alla mente la battuta di Harrison Ford sul set del primo Star wars, dedicata alla sceneggiatura di George Lucas: “Tu potrai anche scrivere stronzate simili, ma dirle è impossibile”. [...]
In fondo anche Ethan Hunt in questo film è un cavaliere Jedi. Nella prima scena riceve un messaggio registrato da parte della presidente Usa che ricorda molto l’analogo vocale (inventato da Lucas ben prima di WhatsApp) che la principessa Leia spediva a Obi-Wan Kenobi all’inizio di Star wars. A margine: la presidente è Angela Bassett, quindi è donna e afroamericana; considerando che il film è stato scritto prima della vittoria di Trump forse contavano su una vittoria di Kamala Harris, e in questo hanno toppato.
Il messaggio dice in pratica: i cattivi stanno vincendo, solo tu puoi fermarli. In Final reckoning i cattivi non sono più esseri umani bensì una sorta di poderoso e indistruttibile software chiamato “The entity”. Facile leggervi un’allusione all’Intelligenza Artificiale. Hunt e i suoi affronteranno l’entità con una serie di passaggi cristologici che fanno molto Scientology (di cui Cruise è adepto) e con due, tre sequenze d’azione invero clamorose.
A metà film c’è la scena nel sottomarino sovietico abbandonato, molto lunga e molto ben fatta, alla fine del quale Hunt risorge letteralmente dagli inferi. Nel finale c’è l’ormai celeberrima corsa sull’aereo che tutte le fonti dicono essere “vera”, con acrobazie realizzate dallo stesso Cruise, senza controfigure. È puro marketing e potremo dire che sta diventando stucchevole?
tom cruise mission impossible the final reckoning
È evidente che Cruise fa tutto in prima persona, altrettanto evidente che le scene sono fatte con ampio uso di immagini digitali. Al cinema ormai si può fare tutto. All’inizio di Final reckoning la voce fuori campo dice: “Il mondo sta cambiando, la verità è inconoscibile”. Sembra la descrizione del film. L’entità ha vinto, la verità non esiste, Cruise forse è davvero la salma di Lenin: cinema surgelato per l’eternità.
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