CASTA DIVA - TRAVAGLIO, NEL SUO PICCOLO (FRANCESCO) S’INCAZZA CON SCRITTORE E SCENEGGIATORE DEGLI ULTIMI FILM DI NANNI MORETTI (MA NON DEL PROSSIMO), CHE SULL’UNITÀ SI SCHIERA A FAVORE DELLA CASTA POLITICANTE: “BASTA CON QUESTA “SFIDUCIA PREGIUDIZIALE” NEI POLITICI: CHI LA NUTRE E LA ALIMENTA È UN “QUALUNQUISTA” CHE SPIANA LA STRADA A “UN NUOVO BERLUSCONI” – E MARCOLINO TRAPANA LE FACCE DI BRONZO DELLE BINDI, D’ALEMA, MINETTI E TROTA BOSSI…

Marco Travaglio per Il Fatto

"L'ossessione per Berlusconi è stata prontamente sostituita dall'ossessione per la Casta. C'era un improvviso vuoto di rabbia da sfogare..". Comincia così un'articolessa strappalcrime di Francesco Piccolo, scrittore e sceneggiatore degli ultimi film di Nanni Moretti (ma non del prossimo), sull'Unità.

Un peana di 200, forse 300 righe, al "mestiere della politica" che "è ancora uno dei mestieri più affascinanti", dunque finiamola di "delegittimare così interamente, così intensamente, così irrazionalmente un intero sistema politico, un'intera idea della politica".
Basta con questa "sfiducia pregiudiziale" nei politici: chi la nutre e la alimenta è un "qualunquista" che spiana la strada a "un nuovo Berlusconi".

La commovente perorazione fa il paio con le ultime esternazioni dei capataz del Pd, sempre tesi a dimostrare che la Casta non esiste, anzi è vittima di un "clima di odio e demagogia" (Rosy Bindi), mentre i parlamentari sono dei poveracci che fanno "la spesa alla Coop" (Marina Sereni), infatti "nei paesi evoluti non si protesta contro la Casta, ma contro Wall Street" (Massimo D'Alema, ignaro del fatto che in un paese evoluto lui non farebbe politica da 40 anni senza mai azzeccarne una).

Insomma, i parlamentari italiani "costano come in tutta Europa" e addirittura i nostri partiti "ricevono meno che nel resto d'Europa", ergo bisogna "aumentare il finanziamento pubblico". Chi lo dice? Il senatore Ugo Sposetti, "tesoriere dei Ds" (un partito che non esiste più, ma ha ancora un tesoriere), sempre all'Unità, per "reagire alla campagna di disinformazione e impedire che sia demolita l'immagine del lavoro del parlamentare".

Ora, a parte il fatto che per demolire l'immagine di Sposetti basterebbe ripubblicare le sue dichiarazioni encomiastiche del 2005 sulla scalata illegale alla Bnl dell'Unipol del suo amico Consorte (condannato in primo grado sia per quell'operazione, sia per l'assalto parallelo di Fiorani ad Antonveneta), qui non c'è nessuna campagna di disinformazione: a parte quella di Sposetti e del tesoriere del Pd Antonio Misiani, che ieri gli dava ragione sul Corriere, lacrimando sull'inadeguatezza del "finanziamento pubblico ai partiti".

Dice proprio così, tre volte: "Finanziamento pubblico" (anche se alla fine parla di "rimborsi elettorali"). Forse è bene ricordare a questi signori che il finanziamento pubblico fu abolito nel 1993 dal 90,3% degli italiani e i soldi pubblici a palate che i partiti han continuato truffaldinamente ad autoassegnarsi sarebbero, in teoria, "rimborsi per le spese elettorali": senonché sono cresciuti del 1110% in dieci anni e, secondo la Corte dei Conti, ammontano al quintuplo delle spese effettivamente sostenute nelle campagne elettorali.

Una truffa nella truffa, come spendere 1 e gonfiare la nota spese fino a 5. E non ci sono solo i "rimborsi", che nel 2010 ammontavano a 285.008.221 euro. Ma anche - rammentano Stella e Rizzo - i contributi ai gruppi parlamentari (75 milioni) e regionali (almeno altri 75 milioni). Totale per difetto: 435 milioni l'anno, 2 miliardi e rotti a legislatura. Il Parlamento, poi, costa a ogni americano 5,10 euro, a ogni inglese 10,19, a ogni francese 13,60 e a ogni italiano 26,33.

E non c'è democrazia al mondo dove un parlamentare guadagni al mese 5.486 euro netti di indennità più 3.503 di diaria più 3.690 di rimborsi forfettari più 3.323 di rimborso viaggi più 4 mila per il portaborse che tre volte su quattro è pagato molto meno, per giunta in nero.

O dove un consigliere regionale tipo Minetti o Renzo Trota Bossi guadagni come i governatori di Colorado, Arkansas e Maine messi insieme. Il tutto per mantenere una classe politica che usa il Parlamento come rifugio per inquisiti e pregiudicati e ha un tasso medio di assenteismo del 66%. E meno male, visto che - unica in Europa con quella greca - ci ha portati sull'orlo del fallimento. Strana davvero questa "ossessione per la Casta". Dev'esserci nell'aria un inspiegabile, "improvviso vuoto di rabbia da sfogare".

 

MARCO TRAVAGLIO FRANCESCO PICCOLOROSI BINDI MASSIMO DALEMA NICOLE MINETTI IL TROTA IN BICI

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