claudio velardi agi agenzia italia

TUTTI GLI “AGI” DI CLAUDIO VELARDI – LA SOCIETÀ “REFRAME”, FONDATA DALL’EX LOTHAR DALEMIANO, OGGI DIRETTORE DEL RIFORMISTA, DAL 2020 INCASSA 230MILA EURO ALL’ANNO DALL’AGENZIA CHE ORA L’ENI VUOLE VENDERE AGLI ANGELUCCI – “DOMANI”: “NELL’ARCO DI UN DECENNIO, IL COLOSSO ENERGETICO HA GARANTITO IN TOTALE OLTRE 2 MILIONI E MEZZO DI EURO ALLE SOCIETÀ, PRIMA ‘QUICKTOP-RETI’ E POI ‘REFRAME’, COLLEGATE A VELARDI” – AL CENTRO DEL RAPPORTO TRA ENI E VELARDI LE ATTIVITÀ DI ENI IN BASILICATA…

Estratto dell’articolo di Stefano Iannaccone per “Domani”

 

claudio velardi

L’Agi sarà anche un fardello per l’Eni, […] Di sicuro non è stata finora un peso per Claudio Velardi, di professione comunicatore e lobbista, nominato di recente direttore del quotidiano il Riformista.

 

[…] Dal 2020, infatti, l’agenzia di stampa versa 230mila euro all’anno alla società di comunicazione e relazioni pubbliche che Velardi ha fondato nel 2016, la Reframe, con sede a Roma. L’oggetto della commessa è la copertura di servizi editoriali, limitati alla sola Basilicata […]. «Non sono il titolare del contratto, il mio nome non compare da alcuna parte. E non ho alcuna funzione operativa all’interno di Reframe», spiega Velardi a Domani.

AGI - AGENZIA GIORNALISTICA ITALIA

 

Sarà. Di sicuro è stato amministratore unico per circa sette anni, dalla fondazione al marzo 2023, perciò anche quando è stato stipulato il contratto con l’Agi. Mentre oggi risulta titolare del 20 per cento delle quote della srl romana. Non è comunque una sorpresa. Nell’arco di un decennio, il colosso energetico ha garantito in totale oltre 2 milioni e mezzo di euro alle società, prima Quicktop-Reti e poi Reframe, collegate a Velardi.

 

L’Eni ha spiegato a Domani che la selezione ha avuto un preciso carattere personale: «La Quicktop fu scelta in ragione della approfondita conoscenza da parte di uno dei soci, Claudio Velardi, del territorio lucano, derivante delle precedenti esperienze professionali».

 

claudio velardi foto di bacco

E, riferisce ancora l’azienda, «successivamente Velardi ha lasciato Quicktop per entrare come socio in Reframe, che fornisce a Eni prodotti editoriali a supporto della comunicazione sul territorio lucano, come per esempio il magazine Orizzonti, gli eventi e le newsletter dedicate al territorio». Un’operazione che grava per centinaia di migliaia di euro sulle spalle dell’agenzia di stampa, prossima al passaggio di proprietà.

 

L’attuale direttore del Riformista si è ritagliato la fama di guru nel settore del lobbying, dopo aver abbandonato la carriera politica, iniziata già negli anni ’80 nel Pci. La carriera ha fatto un salto di qualità con l’incarico di capo della comunicazione del Pds, benedetto da Massimo D’Alema, che l’ha voluto al suo fianco nell’esperienza a Palazzo Chigi dal ’98 all’aprile del 2000. Velardi era uno dei cosiddetti lothar insieme a Marco Minniti e Nicola Latorre.

 

AGI - AGENZIA GIORNALISTICA ITALIA 2

Con la fine dell’era dalemiana, Velardi ha fondato appunto Reti, società di lobbying e comunicazione. Così è diventato consigliere ascoltatissimo e ricercato per interviste dal retrogusto intellettuale. In una recente conversazione con Huffington Post, Velardi – da amante del paradosso - ha detto: «Sono un lobbista anche da direttore di un giornale». Quasi un’ammissione.

 

Il suo profilo lo ha portato a un percorso poliedrico, da assessore alla regione Campania, con Antonio Bassolino presidente, a spin doctor di Renata Polverini nella campagna elettorale per le regionali nel Lazio, fino alla docenza all’università Luiss. Negli ultimi mesi è approdato alla guida del Riformista, rilanciato dal gruppo Romeo. Contestualmente ha lasciato tutti gli incarichi, tranne la partecipazione in Reframe.

 

guido crosetto claudio velardi foto di bacco (1)

[…] L’intesa con Eni è di vecchia data, precedente al rapporto Agi-Reframe. Il primo approccio risale all’aprile 2012 con un contratto di 40mila euro per tre mesi, siglato con la Quicktop-Reti, che Velardi ha lasciato nel 2017. L’oggetto era la valorizzazione delle relazioni con gli stakeholder in Basilicata. Il ruolo di coordinatore è stato assegnato espressamente a Velardi, come «esperto della realtà sociale, politica e culturale della Basilicata».

 

Un’azione al limite dell’attività di lobbying, a dispetto dell’apparato di esperti in relazioni istituzionali interni al colosso energetico. Sul punto Velardi specifica: «Eni non fa contratti di consulenza per relazioni istituzionali». Di sicuro tra le mansioni individuate c’era il supporto all’Eni «nell’ambito delle strategie di relazione con i soggetti locali».

eni

 

Le attività si articolavano in tre rami: progettazione e assistenza tecnica, supporto alle relazioni regionali e locali, e comunicazione. Tra i progetti messi in conto c’era la possibile apertura – per la serie “certi amori ritornano” – di una sede dell’Agi a Potenza, che non risulta operativa. L’Eni ha poi deciso di rafforzare il rapporto, prolungandolo di un anno per la somma di 300mila euro.

 

Non l’unica. Quella successiva, sempre da 300mila euro annui, indicava un’altra serie di attività, tra cui il «check costante delle iniziative organizzate da terzi», «la valutazione delle opportunità e di coinvolgimento di Eni». E così via con il supporto alla «definizione di contenuti strategici».

claudio velardi foto di bacco

 

Tra le iniziative richieste spiccavano la predisposizione del sito web Eni Basilicata. Ma anche l’organizzazione della festa “I Tesori delle Valli”, pensata per valorizzare il territorio, il progetto “Petrolio, un percorso cristallino”, che prevedeva la promozione dell’immagine della filiera petrolifera, e un’app per monitorare i dati ambientali in regione.

 

Negli anni il contratto è stato rinnovato, seppure con lievi ritocchi: dal 2014 al 2015 è sceso a 267mila euro e l’anno seguente è stato fissato a 250mila euro. In quei mesi Velardi è stato molto attivo, perché la Basilicata è diventata centrale per l’Eni.

 

In ballo c’era infatti il referendum sullo stop alle trivellazioni in mare, del 17 aprile 2016. […] L’attuale direttore del Riformista ha rivendicato la nascita, per sua volontà, dell’associazione “Ottimisti e razionali” che si «è accreditata come comitato referendario per la non partecipazione al voto».

 

claudio velardi foto di bacco (2)

È stato quindi creato il blog “Non sprecare energia” con il compito di fornire informazioni fotografiche e video per spingere gli elettori all’astensione. Obiettivo centrato: il referendum non ha raggiunto il quorum. Scansato il rischio no-trivelle, l’accordo tra Eni e Quicktop-Reti è andato avanti sulla base di 235mila euro all’anno fino al luglio 2019. Nel frattempo, Velardi ha lasciato Reti e creato Reframe. Ma la liaison con Eni è andata avanti sotto un’altra forma, attraverso l’Agi.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”