1. TUTTO PRONTO PER IL TRAPPOLONE DI RE GIORGIO A PIERLUIGI IL TESTARDO. UN BELL’INCARICO CONDIZIONATO A CONDIZIONI IMPOSSIBILI: NUMERI CERTI IN PARLAMENTO E APRIRE AL CENTRODESTRA. CON BERLUSCONI CHE NON CHIUDE, MA BERSANI CHE CONTINUA A RIPETERE: “CON QUELLI ABBIAMO GIÀ DATO”- NON SOLO, MA SE BERSANI ACCETTA L’INCARICO E POI VA A SBATTERE, FINIRÀ ANCHE LA FRAGILE TREGUA INTERNA NEL SUO PARTITO E SULL’ARNO, SPONDA RENZI, SI STAPPERANNO LE BOTTIGLIE

a cura di colin ward e critical mess (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - AVVISI AI NAVIGATI

Tutto pronto per il trappolone di Re Giorgio a Pierluigi il Testardo. Un bell'incarico condizionato a condizioni impossibili: numeri certi in Parlamento e aprire al centrodestra. Con Berlusconi che non chiude, ma Bersani che continua a ripetere: "Con quelli abbiamo già dato". Un vicolo semicieco, visto che Grillomao non vuol saperne di lui e del governo suo o di Grasso, o di altri che non siano grillini. Non solo, ma se Bersani accetta l'incarico e poi va a sbattere, finirà anche la fragile tregua interna nel suo partito e sull'Arno, sponda Renzi, si stapperanno le bottiglie. Avrà anche ottant'anni suonati, ma come gioca bene le sue carte Bella Napoli! E ora ecco come la mettono i giornali.

"Governo, Bersani ci prova. Napolitano darà l'incarico con la condizione di numeri certi". "L'altra carta del leader Pd: una Convenzione per riforme bipartisan. No a governi col Pdl: ma le regole sì. Bersani è sicuro: serve un governo politico. Ma ci sarà posto per ministri tecnici" (Corriere, p.1 e p. 5). Per la Repubblica degli Illuminati, l'amico "Pierluigi tenta la scommessa finale. ‘Niente inciuci, ma col Pdl riforme possibili'. Il capo dei democratici spera nel sostegno di chi non vuole tornare al voto. Tornerà entro 3-4 giorni al Quirinale per comunicare se può sciogliere la riserva" (p. 3). Il Messaggero osserva: "Per il Colle Bersani è l'unico candidato, ma dovrà allargare la coalizione. Il Colle auspica un aggancio programmatico di Pdl e Lega" (p. 3).

Sul fronte interno, "Il Pd teme il flop, rischio implosione. Fronda anti-Bersani anche tra i ‘giovani turchi' pronti a sostenere Renzi se si andasse alle urne. I fedelissimi del leader ammettono: "Siamo preoccupati, c'è stato qualche sfilacciamento" (Stampa, p. 4). Solo "sfilacciamenti"? Auguri.

2 - UN, DUE, TRE GRILLINO
Prima volta dei grillini al Quirinale in versione celodurista, ma i mal di pancia ci sono. "I grillini: no anche a un governo Grasso. Gaffe di Crimi col Colle, poi le scuse. La frase: ‘Napolitano oggi era sveglio'. Attacchi alla stampa. Sul web l'ultima supplica all'ala dura. ‘Attenti, così fate tornare Berlusconi" (Repubblica, pp. 6-7). "Grillo-show al Quirinale. ‘Vendiamo tutta ‘sta roba'. Poi esce da un'uscita secondaria e semina i cronisti passando tre volte con il rosso" (Stampa, p. 7).

Ma i pentastellati non vogliono solo divertirsi, quindi chiedono il controllo parlamentare di Rai e barbe finte, cioè un pezzo di sistema vero: "Copasir e Vigilanza, i nuovi fronti dei 5 Stelle. Il leader: con Casaleggio fuoco alle polveri che cambiano il mondo. Domani sarà in Val Susa" (Corriere, p. 8). Scommettiamo che queste due presidenze non gliele daranno mai? Troppi altarini da custodire.

3 - CAINANI AMARI
Non si ferma la supposta giudiziaria per il Banana di Hardcore. Dopo la batosta del Gip, Woodcock e compagni marciano verso la richiesta di rinvio a giudizio. "Napoli, i pm rilanciano e si preparano al processo. Chiusa l'indagine su Berlusconi dopo il no al rito immediato. L'ex premier è accusato di corruzione: avrebbe versato tre milioni di euro all'ex senatore Idv De Gregorio" (Corriere, p. 6).

Il vindice Prodi aspetta con fede. Intanto parla Piersilvio, che si fa intervistare dalla Stampa ("Tagli e nuovi programmi per battere la crisi", p. 25) e su un governo a guida Pd dice: "Separiamo la politica dall'azienda. Oggi l'astio degli avversari politici nei confronti di mio padre è impressionante. E la paura che questa ostilità possa estendersi a Mediaset può venire. Ma alla fine non credo sia interesse di nessuno distruggere Mediaset indebolendo ulteriormente il sistema industriale ed editoriale italiano". Il solito ritornello che Confalonieri e la sorella Marina ripetono dal '94.

4 - MARO' FA RIMA CON MAGNO'?
Con la fondamentale garanzia di poter andare a mangiare al ristorante, i due marò vengono rispediti in India. In ballo affari per sette miliardi (Messaggero, p. 17) e una figuraccia epocale del nostro ministro degli Esteri, l'ineffabile Terzi di San Qualcosa. "Marò, pressing di Napolitano. Il governo fa marcia indietro. "Devono tornare i India'. Tensione a Palazzo Chigi. Cinque ore per convincere i soldati". Terzi sfida ancora il ridicolo: "Non rischiano più la pena di morte. Giusto lo strappo, non mi dimetto. Io faccio parte di un governo dimissionario" (Repubblica, pp. 14-15).

"E Terzi finisce ‘processato'. ‘Gravi carenze informative'. Il ministro degli Esteri non avrebbe messo al corrente premier e presidente. "Palazzo Chigi e Quirinale non sono stati coinvolti in modo adeguato nella decisione" di non farli ripartire (Corriere, p. 15). Ma uno così, davvero, come fa a non dimettersi? Sul Giornale, invece, interpretazione diametralmente opposta: "Monti umilia l'Italia. ‘I marò tornano in India'. Nuova giravolta del governo, i nostri militari trattati come pacchi postali" (p. 8). E i due pescatori uccisi come sono stati trattati?

5 - ADORNATO CI HA SBANCATO
Scoop del Cetriolo Quotidiano: "Scelta Civica, Adornato è indagato per i suoi giornali. Eletto segretario d'Aula con i voti del Pd. L'accusa è di truffa. Oggi chiude Liberal, la testata centrista, mentre nel mirino di Procura e Agcom finiscono i fondi pubblici milionari ottenuti in questi anni" (p. 10). Un piccolo Lavitola travestito da intellettuale?

6 - DISECONOMY
Forse pagano! Primo sì del governo alle imprese: sbloccheremo 40 miliardi arretrati. Venti nel 2013, 20 l'anno prossimo. Deficit aumentato dello 0,5%". "Ma adesso serve un decreto. Grilli e Passera divisi sui tempi" (Corriere, pp. 12-13). Ah, ecco, forse si tengono i soldi anche questa volta con qualche scusa "tecnica". Intanto i creditori dello Stato boccheggiano, nelle mani di banche ed Equitalia. Ma ci sono anche gli enti pubblici, come ricorda Repubblica: "Cantieri stradali, siringhe e scuole. Tutti i ‘pagherò' dello Stato. Le Regioni in testa alla classifica dei debiti" (p. 17).

7 - ULTIME DALLA BANCA DE DIOS
Prima che ci metta le mani Francesco I, Bertone prepara una mezza rivoluzioncina per lo Ior, in modo che nulla cambi. "La mossa di Bertone: Ior sotto tutela, ecco il piano per salvare la banca. Il progetto è di trasferire l'istituto sotto il governatorato per istituzionalizzarlo". Ma intanto gli ispettori di Moneyval pressano sull'antiriciclaggio e "Gotti Tedeschi resta in attesa: se il Papa non mi convoca, racconto tutto" (Repubblica, p. 20). E di cose da raccontare ne ha, l'ex presidente defenestrato proprio da Bertone.

 

 

BERSANI E NAPOLITANO RENZI E BERSANI CONSULTAZIONI GRILLO ARRIVA AL QUIRINALE jpegVito Crimi jpegSilvio Berlusconi con Alfano e Schifani grande affare ergastolo sicuro grasso disposto a tuttoWOODCOCKSERGIO DE GREGORIO SILVIO BERLUSCONI SILVIO E PIERSILVIO BERLUSCONI IL MINISTRO TERZI A KOCHI CON I DUE MARO

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