IL CINEMA DEI GIUSTI - CI SIAMO. COMINCIA LA GUERRA DEI CINEPANETTONI! - “UNA FAMIGLIA PERFETTA” CON CASTELLITTO E’ UN REMAKE PIU’ O MENO RIUSCITO DI UN CELEBRE FILM SPAGNOLO - QUESTO NON PER SMINUIRE IL FILM DI GENOVESE, ANCHE “IL PEGGIOR NATALE DELLA MIA VITA” È UN REMAKE E ANCHE “I SOLITI IDIOTI” IN QUALCHE MODO LO È, QUANTO PER CAPIRE QUANTO IL NOSTRO CINEMA SIA ORMAI PIÙ ATTENTO ALL’USATO SICURO CHE AL PROGETTARE IDEE ORIGINALI…

Marco Giusti per Dagospia

Ci siamo. La guerra dei cinepanettoni è cominciata. "Preferisci il panettone o il pandoro?", chiede Sergio Castellitto al ragazzino che ha affittato come suo figlio e che non gli piace perché è troppo grasso e ha gli occhiali. E a noi cosa ci piace di più, il panettone classico con uvetta e canditi o quello al cioccolato o pieno di crema? Belle domande mentre Monti progetta di tagliarci la Sanità, la Rossanda lascia il Manifesto e il popolo di sinistra vota per Renzi o Bersani in quello che si prospetta come uno dei peggiori Natali della nostra vita.

Tratto da un celebre e premiatissimo film spagnolo, "Familia", che segnò nel 1996 l'esordio di un notevole regista, il Fernando Leon de Aranoa de "I lunedì del sole", fu un cavallo di battaglia per Juan Luis Gallardo e lanciò la bellissima Elena Anaya, "Una famiglia perfetta" diretto da Paolo Genovese, un tempo regista in coppia con Luca Miniero e poi da solo di tre fortunatissime commedie campioni di incasso, "Immaturi" uno e due e "La guerra dei Babbi Natale", è un vero e proprio remake italianizzato come lo fu per Miniero "Benvenuti al Sud".

La storia, con un ricco annoiato e stravagante, che affitta una compagnia di attori per interpretare la sua "famiglia perfetta" il giorno del suo compleanno, è solo spostata in Italia, nella bella Todi, e alla vigilia di Natale, forse più per combinare l'uscita natalizia e l'effetto cinepanettone che per riprendere qualcosa da un altro film, americano, questa volta, "Natale in affitto" con Ben Affleck, girato nel 2004, che ha più o meno la stessa storia ma l'ambientazione natalizia.

Se il Santiago di Juan Luis Gallardo, il ricco stravagante, diventa qui il Leone di Sergio Castellitto e il suo finto fratello Ventura diventa il Fortunato di Marco Giallini, tutti personaggi femminili portano lo stesso nome che avevano nel film spagnolo, dalla nonna Rosa, la grande Ilaria Occhini, alla bella Carmen, cioè Claudia Gerini, moglie nella vita di Giallini e nella finzione di Castellitto, alla più giovane Sole, Carolina Crescentini, innamorata da sempre del capocomico e nella finzione sua moglie, alla teen ager Luna, qui Eugenia Costantini, figlia in commedia della coppia Gerini-Castellitto, giù giù fino a Alicia, qui Francesca Neri, unica attrice non in commedia che entra casualmente nella storia.

Non c'è il realismo sociale che nel 1996 sosteneva tutta l'opera di de Aranoa in una Spagna in crisi, qui, anche se siamo in crisi, sembra ancora un'Italia da favola, ma sono uguali i meccanismi che il regista spagnolo aveva studiato per i singoli personaggi e la trovata delle donne che si scambiano gli uomini che è poi la base della drammaturgia.

E identica anche la bella trovata iniziale del bambino con gli occhiali rifiutato da Leone e sostituito a metà da un figlio più cinematografica e la finta morte di uno dei personaggi. Questo non per sminuire il film di Genovese, anche "Il peggior Natale della mia vita" è un remake e anche "I soliti idioti" in qualche modo lo è, quanto per capire quanto il nostro cinema sia ormai più attento all'usato sicuro che al progettare idee originali.

E, se vogliamo concludere con i rimandi, c'è qualcosa anche della famiglia imperfetta di Carlo Verdone in "Io, Loro e Lara", dalla quale viene ripreso il bravissimo Marco Giallini, e molti sono gli attori verdoniani storici presenti, per non parlare della buffa famiglia di fantasmi dell'ultimo film di Ferzan Ozpetek, "Magnifica presenza".

Magari, più che parlare di rimandi e remake, sarebbe più giusto di parlare di ossessione di tanti ultimi film italiani riguardo al concetto di famiglia borghese e del suo fallimento. Che è poi l'argomento principale del film, anche se non ci sono rimandi realistici alla nostra realtà, e questo è strano visto che Genovese, in coppia con Miniero, ha lavorato sulle sitcom realistico-comiche in tv per "Ballarò" e, in veste di pubblicità, per il PD.

Rispetto ai suoi due "Immaturi", sempre prodotti da Marco Belardi e da Medusa, tipicamente generazionali e indirizzati ai trenta-quarantenni, Genovese cerca qui di costruire qualcosa di più alto e complesso, servendosi ovviamente del remake, ma affidando ai suoi attori delle ombre di ambiguità e sofferenza da personaggi cresciuti nella realtà italiana.

Così il Leone di Sergio Castellitto è un personaggio totalmente diverso dal Santiago di Juan Luis Gallardo, molto più aggressivo, schizzato, spigoloso, ambiguo nella sua voglia di mettere in scena qualcosa che non è stato e Marco Giallini, il capocomico che vende se stesso, la moglie e la compagnia per far contento il ricco strampalato, trova la giusta dose di saggezza e repressione, così tipiche della realtà che viviamo, che ci riportano saldamente a terra.

Il meccanismo funziona un po' meno bene con le attrici, che rimangono un po' rigide, come se il regista fosse più interessato al funzionamento tra i due protagonisti, che in realtà conducono il gioco, ma Eugenia Costantini nel ruolo di Luna ha buoni momenti di autonomia al di fuori della finzione nella finzione. Non male le buffe apparizioni di Sergio Fiorentini al camposanto e di Paolo Calabresi come finto medico. Più complesso e più drammatico di "Il peggior Natale della mia vita", non ha meno chance nella guerra del box office, ma toccherà un pubblico forse meno giovane e più attento. Magari si potevano evitare i coretti natalizi di "Jingle Bells" che fanno troppo cinepanettone Filmauro. In sala dal 29 novembre.

 

una famiglia perfetta marco giallini in una scena del film con carolina crescentini di spalle UNA FAMIGLIA PERFETTA DI PAOLO GENOVESE IL CAST DI UNA FAMIGLIA PERFETTA gerini castellitto x CAROLINA CRESCENTINI FRANCESCA NERI SERGIO CASTELLITTO CLAUDIA GERINI CLAUDIA GERINI IN UNA FAMIGLIA PERFETTA IL CAST DI UNA FAMIGLIA PERFETTA SERGIO CASTELLITTO E PAOLO GENOVESE

Ultimi Dagoreport

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA) , HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E EDLLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO, ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…