irina shayk milano

'VICE' DEDICA UN COMMOSSO TRIBUTO ALLA PUBBLICITÀ DI IRINA SHAYK: 'CI HA MIGLIORATI COME ESSERI UMANI E COME SOCIETÀ TUTTA. ORA SO COS'È UNA 'BRALETTE', SO CHE HA CAUSATO INCIDENTI, PROBLEMI DI AUTOSTIMA, UNA COPERTURA CON IL VELO ISLAMICO, DOMANDE TRA I TURISTI E MIGLIAIA DI POST SU FACEBOOK E INSTAGRAM. COSA SAREBBE SUCCESSO SE...''

Mattia Salvia per  www.vice.com/it

 

Le prime 4 foto sono di Vincenzo Ligresti per 'Vice'

 

Un commosso tributo alla pubblicità di Intimissimi con Irina Shayk che ci ha migliorati come esseri umani e come società tutta.

irina  shayk  milanoirina shayk milano

Fino a mercoledì c'era un'Irina alla fermata dell'autobus che prendo ogni mattina, sei Irine giganti che mi si paravano davanti scendendo dalla 90, un'altra Irina nel tragitto da lì all'ufficio. In totale penso mi capitassero davanti agli occhi una dozzina di Irine al giorno. 

"Irina" non è uno strano fenomeno ottico tipo la Fata morgana, un Pokèmon o un nuovo sistema di rilevamento del traffico. È proprio Irina Shayk nell'ultima campagna di Intimissimi.

 

Prima di quei cartelloni non avevo ben chiaro chi fosse Irina Shayk—dopotutto ho difficoltà a identificare gli attori nei film, figuriamoci le persone sui cartelloni—mentre adesso potrei vederla in qualunque contesto e la riconoscerei al volo. Ovviamente, prima della campagna di Intimissimi non sapevo nemmeno cosa fosse una bralette.

Invece ora lo so.

irina shayk milanoirina shayk milano

 

Non sono l'unico ad aver vissuto questa situazione—questa introduzione all'ideologia della bralette tramite gigantografie che sembrano una versione di 1984 in cui il Grande Fratello è una giunta militare formata da Audrey Hepburn, Coco Chanel e Franca Sozzani. In tutta Italia l'onnipresenza di Irina ha causato le più varie reazioni. A partire da quella di Selvaggia Lucarelli, l'unità di misura del dibattito culturale nazionale: "Siamo drammaticamente a una settimana dalla prova costume. Amici di Intimissimi: levatecela dai coglioni, grazie."

 

irina shayk  milanoirina shayk milano

A Genova per colpa del manifesto si sarebbero rischiati incidenti stradali, perché "qualche automobilista al vedere quella gigantografia si è esaltato a sua volta e ha indugiato un po' troppo sull'immagine." Sempre a Genova alcuni manifesti sono stati imbrattati per censurare la scollatura di Irina e Il Secolo XIXha fatto un vox pop tra i genovesi chiedendo loro un parere al riguardo. Un ragazzo intervistato ha detto che "non è pericoloso ma ogni volta che ci passi l'occhio ci cade per forza di cose."

 

Anche a Reggio Emilia il manifesto è stato coperto, stavolta "con il velo islamico"—"Una goliardata o un segnale di integralismo islamico?" si chiede Il Giornale, rispondendosi che "non è dato saperlo" e che la Digos sta facendo chiarezza. Invece a Palermo Marianna Caronia—una politica locale—ha usato la febbre per Irina Shayk a fini elettorali, mettendo la sua faccia sul corpo della modella (LiveSicilia ci informa che l'immagine "dopo centinaia di condivisioni […] si trova sulle bacheche di moltissimi palermitani).

 

irina  shayk rimossa a milanoirina shayk rimossa a milano

Infine, un articolo di Wired che ho visto girare molto nell'ultima settimana ne ha fatto un caso di orgoglio nazionale. "Non stiamo esagerando?" si chiede l'autore. L'onnipresenza di Irina Shayk "è qualcosa su cui riflettere? Io penso di sì." Tutto perché un suo amico americano è stato in Italia in questo periodo e la cosa che gli è rimasta più impressa sono stati i cartelloni con Irina Shayk in bralette.

 

Il problema non è Irina ma la città, il Comune, chi lascia che queste pubblicità giganteggino ovunque, dominino il panorama urbano fino a diventarne l'elemento distintivo. […] Ne faccio una questione di identità e senso della misura.

In realtà l'unica cosa che mi sembra francamente esagerata sono tutte queste reazioni isteriche a quella che in fondo è una pubblicità come tante con una modella per protagonista. Sì, i modelli in genere hanno un aspetto che attira l'attenzione, altrimenti farebbero un altro lavoro. Sì, le pubblicità tendono a essere ovunque. È quello il punto di una pubblicità. Perché tutto questo casino?

 

Comunque sia, adesso la campagna sembra essere finita o stare per finire. Ieri mattina sono uscito di casa e mi sono accorto che l'Irina che vedevo ogni giorno alla fermata dell'autobus non c'era più, sostituita da una pubblicità di Instagram. Nel primo pomeriggio, volendo indagare sul portato della campagna sulla mia città, mi sono fatto un giro per Milano camminando per ore da Porta Genova a Cadorna, e durante il tragitto non ho visto nemmeno un'Irina.

I MANIFESTI CON IRINA SHAYK COPERTI DAL CHADORI MANIFESTI CON IRINA SHAYK COPERTI DAL CHADOR

 

Sono stato anche in alcuni posti dove mi era stata segnalata la presenza dei cartelloni, ma quando ci sono arrivato non ce n'era già più traccia. Nel tardo pomeriggio, in Melchiorre Gioia, ho visto un gruppo di operai intento a rimuovere un'Irina gigante da un cartellone per sostituirla con un manifesto di Radio Deejay. Poco oltre, un'altra Irina—l'unico cartellone in buono stato che ho visto in tutta la giornata. Ormai i suoi manifesti stanno diventando rari, stanno sparendo lentamente dai muri della città come i graffiti di Bros che piacevano tanto alle mie compagne del liceo.

 

Tutto questo mi ha ispirato due riflessioni. La prima—ovviamente—sulla caducità della vita e di tutte le cose, su come qualcosa che oggi fa discutere e causa incidenti stradali domani non esista già più. Ma non è una riflessione esclusivamente legata a questi cartelloni, è più che altro la base della condizione umana, amen. La seconda, più ampia, verte su quello che ci ha dato e quello che ci lascia la faccenda.

 

Quello che ci ha dato: dei manifesti per cui abbiamo potuto schiantarci con la macchina contro un palo perché troppo presi a fissare la foto; (a me personalmente) un aggiornamento sulla vita sentimentale di Cristiano Ronaldo, perché consultando Google ho scoperto che Irina Shayk e Ronaldo stavano insieme ma si sono lasciati cinque anni fa; una valanga di tweet tutti uguali di

I MANIFESTI CON IRINA SHAYK COPERTI DAL CHADOR I MANIFESTI CON IRINA SHAYK COPERTI DAL CHADOR

 

a) ragazze che dicono che la pubblicità le fa soffrire/abbatte l'autostima/le ha convinte a comprare una bralette;

 

b) ragazzi che ringraziano per la diffusione capillare dei manifesti/si lamentano delle difficoltà di guidare a Milano nell'ultimo periodo.

Quello che ci lascia: oltre a una serie di articoli che hanno declinato il fenomeno in termini morali-sociali-politici, una maggiore conoscenza dell'intimo femminile, nello specifico una nuova consapevolezza dell'esistenza della bralette (la cui comodità come indumento non sono in grado di giudicare con cognizione di causa, non avendo le tette). [ Giunto a questo punto mi pare necessario inoltre specificare che non sono pagato da Intimissimi. Per il mio intimo mi sono sempre rivolto al mercato di Bonola—e, dopo la sua chiusura, ai cestoni dei supermercati].

 

Sarebbe interessante andare a vedere quali sono stati i risultati effettivi per Intimissimi di una campagna di questo tipo. Ho fatto un rapido sondaggio tra le mie colleghe e tutte erano concordi nel dire che a un certo punto hanno pensato di volersi comprare una bralette (stessa cosa che mi ha detto la mia ragazza, btw) quindi è probabile che l'operazione abbia avuto riscontro.

 

Il che mi porta ad allargare il mio sguardo e a chiedermi cosa sarebbe successo se invece che di una pubblicità di un capo di intimo si fosse trattato di qualcos'altro—chessò, di qualche istanza sociale, visto che siamo in un'epoca in cui la Pepsi può fare una pubblicità che inserisce i suoi prodotti in dinamiche rivoluzionarie.

 

Se al posto della bralette Irina Shayk avesse pubblicizzato i diritti LGBT, le unioni civli sarebbero state approvate senza discussioni e senza compromessi politici? Se avesse pubblicizzato l'istituzione del reato di tortura, Gentiloni avrebbe annunciato alla nazione lo scioglimento delle forze armate italiane sull'esempio virtuoso del Costa Rica? Se avesse pubblicizzato l'uguaglianza sociale, tutto il potere sarebbe in mano ai soviet e gli autori di commenti negativi sotto questo post verrebbero deportati in Molise?

I MANIFESTI CON IRINA SHAYK COPERTI DAL CHADORI MANIFESTI CON IRINA SHAYK COPERTI DAL CHADOR

Invece che chiederci cosa ci lascia Irina, chiediamoci cosa avrebbe potuto lasciarci.

 

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…