wish disney

LA BIANCANEVE POLITICALLY CORRECT FA SCAPPARE IL PUBBLICO – “WISH”, L'ULTIMO FILM DELLA DISNEY, CON LA PRINCIPESSA EMANCIPATA E NERA, È UN MEZZO FLOP: HA INCASSATO 180 MILIONI DI DOLLARI IN TUTTO IL MONDO, LA METÀ DI QUANTO AUSPICATO – IL CEO DELLA DISNEY, BOB IGER, ANNUNCIA UNA MARCIA INDIETRO: “PER QUANTO RIGUARDA I COSIDDETTI PERSONAGGI ‘WOKE’, OVVERO CONSAPEVOLI DELLE INGIUSTIZIE SOCIALI, POSSO SOLO DIRE CHE LA NOSTRA PRIORITÀ DEVE SEMPRE RESTARE QUELLA DI INTRATTENERE” – ORA SI PUNTA SU DUE NUOVI CAPITOLI DI “FROZEN”…

 

Estratto dell’articolo di Fulvia Caprara per “La Stampa”

 

Wish

Qualcuno ha parlato addirittura di disfatta storica. E i dati, soprattutto quelli americani, confermano un passo indietro che induce riflessioni. A un mese e mezzo dalla prima uscita nelle sale del Nord-America, Wish, l’ultima creatura Disney, quella su cui si concentravano particolari aspettative legate alla celebrazione del centenario, ha toccato una quota di incassi globali pari a 180 milioni di dollari, niente male se non fosse che, secondo gli addetti ai lavori, un vero successo può essere decretato solo quando gli introiti arrivano al doppio della cifra utilizzata per realizzare l’opera. Wish è costato 200 milioni, dovrebbe metterne insieme 400 e l’obiettivo, almeno per ora, appare un miraggio irraggiungibile.

 

BOB IGER

Il debutto non aveva toccato i livelli sperati, ma le festività sono state motore di una ripresa importante e infatti, nel resto del mondo, fuori dagli Usa, il film ha guadagnato 116 milioni di dollari.

 

[...] per la prima volta, nell’anno appena concluso, Universal, grazie a titoli come Oppenheimer, Super Mario e Fast X, abbia rubato agli inventori di Topolino un primato al botteghino del mondo mantenuto intatto dal 2016 al 2022. I 24 film distribuiti da Universal negli scorsi 12 mesi hanno generato proventi pari a oltre 4,91 miliardi di dollari, Disney, invece, ne ha incassati 4,83 però con 17 titoli, registrando il tracollo dei supereroi, schierati in The Marvels e sonoramente bocciati dagli spettatori di quasi ogni latitudine.

 

Wish

Per riprendersi c’è sempre tempo, magari ricorrendo proprio alla filosofia esposta nell’ultima creatura, tutta basata sulla potenza del desiderio e sulla necessità di agire per realizzarlo, ma anche rinunciando a quell’eccesso di politically correct che ha finito per stancare perfino i più affezionati disneyani.

 

Bob Iger

Di sicuro non ha giovato la notizia della scorsa estate riguardante la futura versione di Biancaneve in cui principe azzurro e sette nani dovrebbero essere sostituiti da creature magiche di tutti i generi, appartenenti a diverse etnie e di dimensioni fisiche differenti. Un progetto talmente infelice da spingere il Ceo Bob Iger, tornato ai vertici dell’azienda da poco più di un anno, a fare una precisazione rassicurante: «Per quanto riguarda i nostri contenuti, e in particolare la presenza dei cosiddetti personaggi “woke”, ovvero consapevoli delle ingiustizie sociali, posso solo dire che la nostra priorità deve sempre restare quella di intrattenere, cioè creare prodotti capaci di intrattenere e divertire il pubblico».

 

Frozen Disney

Obiettivo semplice, che dovrebbe aver guidato anche Chris Buck , premio Oscar per Frozen - Il regno di ghiaccio, affiancato nella realizzazione di Wish dalla thailandese Fawn Veerasunthom: «Torniamo sempre alla nostra eredità, all’archetipo della favola che ha guidato la produzione Disney, anche se questo è un film speciale, perché celebra il centenario e lo abbiamo immaginato con la volontà di rendere omaggio ai nostri protagonisti più famosi e di onorare la storia della Disney. Per questo in Wish, insieme alla novità del racconto, si respira un senso di nostalgia».

 

I concetti portanti, «la debolezza che si trasforma in forza», «i sogni che appartengono a persone di ogni età», «la certezza che tutti possano desiderare e che possano agire per realizzare le proprie speranze», si concentrano nella figura di Asha, una protagonista non principessa, quasi una stagista, alle prese, guidata dalla luce di una stella, con la sua prima prova sul campo: «La caratteristica principale di Asha - dice Buck - è che non si considera una leader, sta semplicemente cercando di fare ciò che è giusto per lei, ma anche per tutti gli altri».

 

bob iger

Il cattivo di Wish non ha niente a che vedere con i malvagi di un tempo, è un Re Magnifico che ama specchiarsi e auto-glorificarsi, una specie di influencer mancato, deciso a modificare i gusti dei suoi sudditi: «Sì - dice Buck - incarna un po’ le ossessioni di oggi, non è il classico villain disneyano, all’inizio è molto fascinoso, poi si vede che in realtà non lo è affatto».

 

Wish

La ricetta, insomma, era stata studiata a fondo, ma stavolta non ha convinto del tutto gli spettatori, anche se Asha è una ragazza sola che si afferma senza bisogno del sostegno di un uomo, anche se punta all’emancipazione e non al matrimonio, anche se ha una squadra di amici molto variegata. Manca qualcosa, così adesso lo sguardo è tutto puntato sul futuro: «Sia Frozen 3 che Frozen 4 - ha annunciato Chris Buck - sono in via di sviluppo. Si sta lavorando su una storia fantastica, per il momento posso solo dire che i dettagli sulla trama circolati in questi mesi sono privi di fondamento». [...]

bob iger con i personaggi di winnie the poohWish

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO