alberto nagel philippe donnet francesco milleri gaetano caltagirone

DAGOREPORT - NON È UNA BATTAGLIA, È UNA GUERRA ALL’ULTIMO SANGUE IL RISIKO CHE DA SEI MESI STA STRAVOLGENDO LA SCENA ECONOMICA E FINANZIARIA ITALIANA, PROTAGONISTA L’82ENNE CALTAGIRONE IMPEGNATO NELLA SUA SFIDA FINALE: SE NON CONQUISTA GENERALI ASSICURAZIONI, PERDE LA FACCIA NON SOLO L’EX PALAZZINARO ROMANO MA ANCHE IL GOVERNO MELONI, CHE PUNTA A ESPUGNARE CON L’IMPRENDITORE-EDITORE IL POTERE ECONOMICO MILANESE - OGGI, SORPRESONA: IL FINORA RAPIDO E INVINCIBILE CALTARICCONE HA CHIESTO IL RINVIO SINE DIE DELL’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA CHE IL 16 GIUGNO DECIDERÀ SULLA MOSSA DEL CEO ALBERTO NAGEL DI DISFARSI DELLA QUOTA DEL 13% DI GENERALI PER ACQUISIRE DAL LEONE DI TRIESTE, BANCA GENERALI. COME MAI HA CHIESTO IL RINVIO SINE DIE? TEME MAGARI CHE IL SUO PARTNER, IL CEO DELL’IMPERO DEL VECCHIO, FRANCESCO MILLERI, CHE ULTIMAMENTE HA APPLAUDITO ALL’OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI, SI DEFILI DA CALTAGIRONE ALL’ASSEMBLEA DEL 16 GIUGNO? SE CALTARICCONE NON VINCE, SARANNO DOLORI A PALAZZO CHIGI…

DAGOREPORT

Lovaglio, Nagel, Caltagirone, Milleri

Non è una battaglia, è una guerra all’ultimo sangue il risiko che da sei mesi sta stravolgendo la scena economica e finanziaria italiana, protagonista l’82enne Caltagirone impegnato nella sua sfida finale: se non conquista Generali Assicurazioni, perde la faccia non solo l’ex palazzinaro romano ma anche il governo Meloni.

 

Come ha ben sottolineato Antonio Misiani, responsabile economia e finanze del Pd

"secondo quanto riportato dai giornalisti di Report, dietro la scalata lanciata da Mps su Mediobanca ci sarebbe non solo la volontà dell'amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio, ma anche l'intenzione del Governo Meloni di estendere la propria influenza su Assicurazioni Generali, coordinandosi con il gruppo Caltagirone e il gruppo Delfin, entrambi azionisti sia di Mps che di Mediobanca e Generali”.

 

Alberto Nagel Caltagirone

Fino a ieri l’avanzata di Caltariccone aveva subito solo un incidente di percorso quando, espugnata Mps, pensava che era un gioco da ragazzi la fusione della banca senese con Banco Bpm. Come sappiamo, si è ritrovato il muro della Lega che, attraverso il Ceo Giuseppe Castagna, ha rigettato seccamente l’idea di vedere la banca più cara al Carroccio finire sotto il potere di Lovaglio e Calta.

 

Oggi, la sorpresona. Il finora rapido e invincibile Caltagirone ha chiesto il rinvio sine die dell’assemblea di Mediobanca che il 16 giugno deciderà sulla mossa del Ceo Alberto Nagel di disfarsi della quota del 13% di Generali che ha in pancia Piazzetta Cuccia per acquisire dal Leone di Trieste, Banca Generali. Come mai? Cosa sarà mai successo?

antonio misiani

 

Intanto, è evidente che all’imprenditore romano dell’operazione messa in campo da Nagel, che ha ricevuto gli applausi del mondo della finanza, se ne fotte, anzi s’incazza come una iena perché farebbe sparire il tesoretto del 13% che, una volta conquistata Mediobanca, gli aprirebbe finalmente le porte al “forziere d’Italia”, Generali Assicurazioni.

 

Secondo punto: adducendo l’incompletezza dell’informazione sull’Ops di Mediobanca su Banca Generali, ha avuto facile gioco Nagel a replicare che il voto dell’assemblea è una scelta “nell’esclusivo interesse alla trasparenza” verso il mercato, le autorità e Generali. Insomma, in presenza della passivity rule per l’Ops di Mps su Mediobanca, non sarebbe opportuno negoziare accordi senza la certezza del sostegno degli azionisti all’operazione su Banca Generali. 

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE - FRANCESCO MILLERI

Non solo: per Nagel la richiesta di rinvio sine die è l’ennesima conferma del conflitto d’interessi di Caltagirone, dato che l’imprenditore romano è azionista sia di Mediobanca che di Generali, oltre ad avere partecipazioni in Monte dei Paschi di Siena (MPS), che ha recentemente avanzato un’offerta ostile per Mediobanca.

 

Ma un rinvio dell’assemblea, per Piazza Affari, è un segnale di debolezza, se non di paura, di prendere una batosta il prossimo 16 giugno all’assemblea di Mediobanca. Calta deve dimostrare a Palazzo Chigi che sarà lui il vincitore del risiko, quindi cosa sarà intervenuto per chiedere il rinvio sine die? Che i fondi di investimento soci di Mediobanca siano a favore di Nagel era chiaro dal voto dell’assemblea del 24 aprile di Generali che ha riconfermato alla guida il Ceo Philippe Donnet.

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL

 

Teme magari che il suo partner del risiko, il Ceo di Delfin, Francesco Milleri, alla guida dell’impero del defunto Leonardo Del Vecchio, che ultimamente all’assemblea di EssilorLuxottica aveva applaudito all’operazione Mediobanca-Banca Generali, si defili da Caltagirone all’assemblea del 16 giugno?

 

Comunque, negli ultimi tempi, non si era mai visto un Caltagirone così mediatico che si fa intervistare a destra e a manca, parla in pubblico, organizza convegni, come quello di oggi del suo “Messaggero”, ospiti Tajani, Piantedosi, Foti (nessuno della Lega, naturalmente).

giovambattista fazzolari - francesco gaetano caltagirone

Qualcosa deve essere accaduto ma chissà chi lo sa…

 

 

SI INASPRISCE LO SCONTRO TRA L’AD ALBERTO NAGEL E FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

https://www.firstonline.info/risiko-bancario-scontro-tra-mediobanca-e-caltagirone-sullassemblea-del-16-giugno-per-lops-di-piazzetta-cuccia-su-banca-generali/

 

A dodici giorni dall’assemblea di Mediobanca 

sull’Ops su Banca Generali è scontro aperto tra il management di Piazzetta Cuccia e Francesco Gaetano Caltagirone che è uno dei principali azionisti della merchant bank milanese con il 7, 39% del capitale.

francesco gaetano caltagirone sbrocca report 3

 

Caltagirone chiede il rinvio sine die dell’assemblea di Mediobanca perché lamenta l’incompletezza dell’informazione sull’Ops e soprattutto sui futuri rapporti tra Mediobanca e Generali. Secca e immediata la replica dell’Ad di Mediobanca, Alberto Nagel, che respinge la richiesta di Caltagirone considerando, al contrario, la convocazione dell’assemblea del 16 la massima espressione di trasparenza verso il mercato, le autorità di Vigilanza e la controparte, e ritenendo la richiesta di rinvio sine die l’ennesima conferma del conflitto d’interessi di Caltagirone.

francesco gaetano caltagirone sbrocca report 2

 

Era evidente che, malgrado la compatibilità giuridica, l’Ops di Mediobanca su Banca Generali e quella di Mps sulla stessa Mediobanca finissero per scontrarsi e per risultare alternative, considerando che, se andasse importo, l’operazione di Mediobanca farebbe sparire dal tavolo la sua partecipazione in Generali, che è il vero sogno di Caltagirone, e che invece Nagel vorrebbe cedere al Leone in cambio del controllo di Banca Generali.

 

Dopo giornate turbinose sul mercato, dove si è toccato il picco di acquisti di azioni Mediobanca in vista dell’assemblea, è ormai chiaro che da qui al 16 e anche molto dopo sarà battaglia aperta tra il management di Mediobanca – che oggi riunisce il patto di sindacato – e una parte dell’azionariato, capeggiata da Caltagirone che sembra aver recuperato il sostegno della Delfin degli eredi di Del Vecchio. Saranno scintille.

 

francesco gaetano caltagirone sbrocca report 4

Patto Mediobanca dice sì a ops su Banca Generali

Nel frattempo Nagel incassa l’appoggio dell’accordo di consultazione dei soci di Mediobanca, che si sono riuniti questa mattina, in vista dell’assemblea.

 

Il patto ha “apprezzato il forte razionale industriale e finanziario alla base dell’operazione”, si legge nella nota dei partecipanti che hanno inoltre “espresso il loro profondo cordoglio e vicinanza al dolore dei famigliari per la scomparsa del dottor Angelo Caso“, storico presidente del patto. L’assemblea ha quindi “nominato all’unanimità” Alberto Pecci presidente del patto di consultazione, sino alla scadenza del 31 dicembre 2027″.

francesco gaetano caltagirone sbrocca reportfrancesco gaetano caltagirone sbrocca report 5Franco e Azzurra Caltagirone Carlo Messina Francesco Caltagirone

 

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