SPIA I FANTI, MA LASCIA STARE I SANTI - LA NSA (CHE DEVE FARE?) SI PRECIPITA A SMENTIRE DI AVER INTERCETTATO IL PAPA - MA SNOWDEN LO HA SEMPRE DETTO

Da www.corriere.it

La Nsa non ha mai avuto come obiettivo il Vaticano e le notizie riportate dalla stampa italiana non sono vere. Lo ha detto la portavoce dell'agenzia federale di intelligence (La National security agency). Che smentisce così le notizie di stampa secondo le quali gli americani «spiavano» la Santa Sede e lo stesso Papa Bergoglio.

ACCUSE - Secondo Panorama, nei 46 milioni di telefonate tracciate dagli Usa nel nostro Paese, tra il 10 dicembre 2012 e l'8 gennaio 2013, ci sarebbero, anche quelle da e per il Vaticano. E si teme che il grande orecchio statunitense abbia continuato a captare le conversazioni dei prelati fin sulla soglia del Conclave, il 12 marzo 2013. Incluse quelle in entrata e in uscita dalla Domus Internationalis Paolo VI a Roma, dove risiedeva il cardinale Jorge Mario Bergoglio insieme con altri ecclesiastici.

PADRE LOMBARDI - «Non ci risulta alcuna intercettazione e in ogni caso non siamo preoccupati». Lo precisa padre Federico Lombardi, portavoce della sala stampa vaticana, riferendosi ad alcune notizie di stampa secondo le quali gli americani `spiavano´ la santa sede e lo stesso Papa Bergoglio.

INTERCETTATO - Secondo il settimanale, esiste il sospetto che anche le conversazioni di quello che sarebbe diventato Papa possano essere state monitorate. D'altronde Bergoglio fin dal 2005 era stato messo sotto la lente dell'intelligence Usa come svelato dai rapporti di Wikileaks. Secondo quanto risulta a Panorama, le telefonate in entrata e in uscita dal Vaticano e quelle sulle utenze italiane di vescovi e cardinali, captate e tracciate dalla Nsa sono state classificate secondo quattro categorie: «Leadership intentions», «Threats to financial system», Foreign Policy Objectives, «Human Rights». C'è il sospetto perciò che siano state oggetto di monitoraggio anche le chiamate relative alla scelta del nuovo presidente dello Ior, il tedesco Ernst von Freyberg.

GOOGLE E YAHOO - Dalle ultime rivelazioni della «talpa» Edward Snowden - rese pubbliche dal Washington Post - anche i data center di Google e Yahoo! sarebbero stati messi sotto controllo dalla Nsa, con centinaia di milioni di utenti spiati. Secondo il quotidiano, l'agenzia ha approfittato delle labili restrizioni alle sue attività all'estero per utilizzare i dati delle due aziende americane in maniera molto più sostanziale di quanto finora si pensasse; perché agire al di fuori del territorio americano consente all'Nsa di muoversi più liberamente che all'interno degli Stati Uniti, dove avrebbe bisogno dell'autorizzazione di un giudice. L'agenzia ha smentito: «Non siamo autorizzati a entrare nei server di compagnie Usa e prendere dati. Dobbiamo passare dal tribunale per farlo».


2. GLI SPIONI USA HANNO INTERCETTATO ANCHE BERGOGLIO
Giacomo Galeazzi per "La Stampa"

Si allarga al Vaticano lo scandalo del Datagate. Le intercettazioni della Nsa si sarebbero spinte ben oltre i confini dei Paesi alleati (e non) per arrivare fin nel cuore della cristianità, fino al Papa.

In Curia le reazioni ufficiali gettano acqua sul fuoco, ma nei sacri palazzi cresce di ora in ora l' irritazione per una vicenda di «inaudita gravità». Una «ingerenza» che, se confermata, viene ritenuta «sconcertante» soprattutto perché ad essere finito nel mirino degli «007» Usa è uno «Stato particolare», una «cittadella della fede» che «difende la pacifica convivenza universale e tiene viva la mediazione diplomatica anche in nazioni martoriate come la Siria».

Il governo centrale della Chiesa non ha elementi per pronunciarsi su una «operazione ostile» che viene definita «tecnicamente possibile». Tra le 46 milioni di telefonate tracciate dagli Usa in Italia tra il 10 dicembre 2012 e l'8 gennaio 2013, infatti, secondo il settimanale «Panorama», ci sarebbero anche quelle da e per la piccola ma strategica Santa Sede. «Tutto falso, mai intercettato il Papa», replica in serata il portavoce della Nsa.

Intanto ieri si è mossa la Germania: una delegazione di alti funzionari della cancelleria e dei servizi è arrivata a Washington per incontrare la controparte americana. Il capo del Bnd, i servizi segreti tedeschi per l'estero, Gerhard Schindler, ha smentito il collega Usa James Clapper, secondo cui anche l'ambasciata tedesca avrebbe spiato gli Stati Uniti. «Dall'ambasciata tedesca a Washington non viene svolta attività di spionaggio», ha assicurato.

Accanto all'attività regolare dei servizi segreti, gli Stati Uniti avrebbero messo su in Germania una fitta rete di società private di spionaggio, al servizio di agenzie di intelligence come la Nsa o la Cia, ma anche di unità militari Usa. Secondo il settimanale «Stern», queste società stabilitesi durante decenni sarebbero oltre 90 e avrebbero compiti di supporto, manutenzione di computer o controllo sicurezza degli edifici. Una trentina sarebbero coinvolte direttamente in attività di spionaggio.

In via informale, anche la Santa Sede (attraverso il nunzio Viganò e l'Assessore statunitense Wells) farà arrivare nella capitale Usa lo sconcerto vaticano. Il governo americano ha comunicato alle Nazioni Unite che «non sta spiando né spierà nel futuro le comunicazioni dell'Onu».

La rassicurazione di Washington riguarda il presente e il futuro, ma non esclude che nel passato le comunicazioni siano state intercettate. Potrebbero essere state captate anche le conversazioni fin sulla soglia del Conclave che il 13 marzo ha eletto Bergoglio. «Non ci risulta nulla su questo tema e in ogni caso non abbiamo alcuna preoccupazione in merito», smorza i toni padre Federico Lombardi.

In tanti, attraverso la Gendarmeria, hanno voluto essere rassicurati circa la non violazione delle proprie conversazioni. Tra le telefonate intercettate ci sarebbero anche quelle in entrata e in uscita dalla residenza romana Paolo VI, dove il cardinale Bergoglio risiedeva insieme con altri ecclesiastici nei giorni precedenti al conclave. Esiste il sospetto che anche le conversazioni del futuro pontefice possano essere state monitorate. Bergoglio fin dal 2005 era stato messo sotto la lente dell'intelligence Usa come svelato dai rapporti di Wikileaks.

Le telefonate in entrata e in uscita dal Vaticano e quelle sulle utenze italiane di vescovi e cardinali sono state tracciate dalla Nsa e classificate secondo quattro categorie (leadership, sistema finanziario, politica estera, diritti umani).

Tra Vaticano e amministrazione Obama, quindi, una «gelata» che segue il no vaticano all'intervento militare contro Damasco e che rischia di danneggiare la «distensione» in corso tra la Chiesa cattolica e la Casa Bianca dopo anni di incomprensioni sulla difesa della vita e della famiglia tradizionale. «Se è tutto vero, si tratta di una interferenza che non trova giustificazione nell'azione globale di contrasto al terrorismo», avvertono in Curia.

 

 

national security agency tn sede national security agency un bimbo con papa francesco bergoglio alla giornata per la famiglia PAPA BERGOGLIO CON IL ROSARIO COME ORECCHINO PADRE FEDERICO LOMBARDI PADRE FEDERICO LOMBARDI PIAZZA SAN PIETRO ATTESA PER IL NUOVO PAPA PIAZZA SAN PIETRO ATTESA PER IL NUOVO PAPA ERNEST VON FREYBERG james clapper SNOWDEN A MOSCA CON LE RAPPRESENTANTI DI HUMAN RIGHTS WATCH SPECIALE LUGLIO I PERSONAGGI PI RAPPRESENTATIVI DEGLI USA EDWARD SNOWDEN

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO