aldo moro

CENT'ANNI CON MORO - OMBROSO STUDENTE-PRODIGIO IN PUGLIA, MORBIDO CAPO DEMOCRISTIANO, QUASI ALLEGRO CON NENNI, TERRIBILMENTE ESTRANEO AL COSPETTO DI KISSINGER: IN MOSTRA LE FOTO DEL “POTERE FATTO PERSONA” – SCIASCIA: "A VEDERLO SEMBRAVA PREDA DELLA PIÙ PROFONDA NOIA…" - LA DEDICA SBAGLIATA (CHE LO DIVERTI' MOLTISSIMO) DI EDUARDO

Filippo Ceccarelli per la Repubblica

ALDO MORO 8ALDO MORO 8

 

Fotografie Archivio Flamigni

 

Non furono mai facili i rapporti fra Aldo Moro e la sua immagine. Si legge nella sua recente e molto bella biografia di Massimo Mastrogregori ( Moro, Salerno, 2016) che il presidente partecipava di malavoglia alle indispensabili sedute fotografiche per i manifesti elettorali, rifiutava ogni posa "brillante", non voleva saperne di tecniche comunicative e fermamente rifiutava di farsi truccare prima delle Tribune politiche.

 

Ci sono testimonianze per cui già alla metà degli anni 60 Moro aveva individuato nelle smanie pubblicitarie e autopromozionali uno dei primi e più pericolosi mali della modernità, per cui disse no anche al fotografo che sull' onda di una celebre immagine kennediana gli aveva proposto di raffigurarlo al lavoro con il piccolo figlio, Giovanni, sulle ginocchia: «No - fu la risposta - i bambini devono restare fuori».

ALDO MORO CARTOLINA POSTALEALDO MORO CARTOLINA POSTALE

 

E però era anche un uomo curioso e complicato, capace di vedersi fino a tre film in un giorno, da Totò ai western fino al cinema americano indipendente, e viveva quasi sopraffatto dai quotidiani («i giornalacci » dicevano in famiglia), che pure leggeva fantasticamente la sera. Moro appariva il potere "fatto persona": solitario, solenne, a tratti ieratico; ma essendo pure molto religioso - era terziario secolare domenicano e prendeva messa tutti i giorni - quello stesso potere riteneva in realtà concessogli in prestito da Dio, e comunque non faceva nulla per nascondere il peso quasi fisico che gliene derivava.

 

ALDO MOROALDO MORO

La mostra che si apre questa mattina alla Biblioteca della Camera dei deputati (ore 10-13, via del Seminario 76) nell' ambito del progetto dell' Archivio Flamigni "Cento anni con Aldo Moro (1916-2016)", ha la giusta ambizione di mostrare il personaggio autentico, come appariva insomma nella vita reale e come figurava dinanzi all' obiettivo di fotografi spesso non professionisti; iniziativa tanto più felice quanto più pensata e realizzata per oscurare le atroci, reiteratissime Polaroid delle Brigate rosse, restituendo umanità al politico e il politico alla sua dimenticata, ma assai ricca umanità.

 

Ombroso studente-prodigio in Puglia, morbido capo democristiano, perfino fascinoso al tavolo mentre scrive a macchina, la sigaretta fra le labbra. A suo agio, anzi quasi allegro con Nenni, a cui certamente volle bene; intenso con Berlinguer, con il quale condivise la coscienza del dramma geopolitico italiano; terribilmente estraneo al cospetto di Henry Kissinger, che di Moro scriverà malissimo nei suoi diari.

 

 

Ma specialmente e inaspettatamente curioso dei tanti che la sua vocazione e il suo mestiere gli mettevano davanti: muratori, studentesse, emiri, bambini. Caloroso in mezzo alla folla, addirittura entusiasta fra i suoi giovani studenti che lui anteponeva a mille incombenze e con i quali, in una istantanea scattata in fondo a un pullman, sembra che canti.

 

ALDO MORO 1ALDO MORO 1

Un uomo, appunto, molto particolare: riservato, appartato, imprevedibile, elusivo, enigmatico, premuroso, permaloso, pignolo, pessimista, o meglio scettico, umile e al tempo stesso orgoglioso. Un potente sempre vestito di tutto punto, corazzato dentro il suo cappotto, giacca e cravatta anche in barca o in spiaggia, eccolo che spunta al centro di un formidabile gruppo di bagnanti. Fra le sue sintomatiche idiosincrasie si è poi saputo che temeva gli cascassero i pantaloni, perciò si metteva la cinghia, ma per maggior sicurezza anche un paio di bretelle. La massima civetteria consentita un paio di occhiali da sole.

ALDO MORO 11ALDO MORO 11

 

Da alcune immagini sembra di capire che non sapeva mai bene dove mettere le mani, e allora le teneva giunte, come in preghiera. «A vederlo - ha scritto Leonardo Sciascia - sembrava preda della più antica stanchezza, della più profonda noia. Soltanto a tratti, tra occhi e labbra, si intravedeva un lampeggiare d' ironia o di disprezzo: ma subito appannato da quella stanchezza, da quella noia». Una volta andò a vedere Eduardo e questi dopo lo spettacolo gli regalò una foto con dedica: «Al mio indimenticabile amico Emilio Colombo». Moro si divertì da pazzo e per giorni la mostrò a tutti. Nella storia iconografica del potere gli equivoci sono una specie di benedizione postuma.

ALDO MORO 12ALDO MORO 12WALTER TOBAGI E ALDO MOROWALTER TOBAGI E ALDO MORO

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO