CHIRAC SCIROCCATO - 2 ANNI CON LA CONDIZIONALE ALL’EX PRESIDENTE FRANCESE, IL PRIMO OSPITE DELL’ELISEO A SUBIRE UNA CONDANNA PENALE (SE SI ESCLUDE IL MARESCIALLO COLLABORAZIONISTA PETAIN NEL 1945) - FINANZIÒ IL PARTITO CON LE CASSE DEL COMUNE DI PARIGI QUANDO ERA SINDACO - LA TRISTE USCITA DI SCENA DEL 79ENNE, DA TEMPO MALATO - LA SUA STELLA TRAMONTA DOPO UNA PARABOLA CHE L’HA VISTO 18 ANNI ALLA GUIDA DELLA CAPITALE E 12 ALL’ELISEO…

Tullio Giannotti per l'ANSA

Settantanove anni, dei quali 12 trascorsi all'Eliseo e 18 al Comune di Parigi: dopo una parabola ineguagliabile, tramonta oggi la stella di Jacques Chirac, ex presidente e creatore del partito neogollista. Il tribunale di Parigi l'ha condannato a due anni con la condizionale ed è il primo presidente francese a subire una sentenza penale davanti al tribunale. Prima di lui, nel 1945, il maresciallo Petain, capo del governo collaborazionista francese. I giudici hanno avuto alla fine ragione della resistenza di Chirac a comparire in tribunale - fu lui, durante la sua presidenza, a instaurare lo "scudo" di protezione dell'Eliseo nei confronti dei magistrati - e oggi lo hanno condannato nonostante la procura avesse chiesto il proscioglimento.

Per Chirac, che ha sempre negato reati penali ma che ha patteggiato un risarcimento miliardario per evitare di trovarsi sul banco delle parti civili il 'suo' Comune di Parigi, è una fine ingloriosa di una carriera durata mezzo secolo.

La giustizia ha ritenuto Chirac colpevole di aver remunerato, a inizio anni Novanta, 28 membri del partito Rpr con i soldi delle casse del Comune, dal lui governato. Per questi stessi reati - appropriazione indebita di denaro pubblico e abuso di potere - è stato già condannato Alain Juppé, attuale ministro degli Esteri.

Nato a Parigi il 29 novembre 1932, figlio di un amministratore di società, Chirac ha frequentato i migliori licei e poi - dopo un periodo giovanile avventuroso - anche l'Ena, la prestigiosa scuola di amministrazione pubblica.

Entrato nel gabinetto di Georges Pompidou, allora primo ministro, Chirac comincia una carriera che coincide con la storia della Quinta Repubblica. E' uomo della destra francese, nazionalista e centralista. Si fidanza e poi sposa Bernadette Chodron de Courcel, anche lei figlia della buona borghesia parigina, che le darà due figlie, Laurence e Claude. Al fianco di Pompidou lavora per gli accordi di Grenelle del 1968 - dopo la contestazione del maggio - con i quali riesce a separare i sindacati dagli studenti.

In pochi anni si impone come uno degli uomini di punta del neogollismo. Diventa prima ministro dell' Agricoltura all'inizio degli anni 70, poi dell'Interno, quindi sostiene Valery Giscard d'Estaing nella sua ascesa all'Eliseo e viene ricompensato con l'incarico di primo ministro.

Ma con Giscard rompe presto i rapporti e nel 1976 si dimette e lascia l'Udf, allora partito di destra che presiedeva, per dare vita al suo movimento Rpr (Raggruppamento per la repubblica). L'anno seguente è sindaco di Parigi, un ruolo di enorme prestigio, che non gli facilita però la scalata all'Eliseo: per due volte viene sonoramente sconfitto - nel 1981 e nel 1988 - da Francois Mitterrand, e nell'immaginario collettivo diventa l'eterno sconfitto. Arriva all'Eliseo alla fine dell'era Mitterrand, nel 1995, replicando nel 2002.

Il primo mandato è all'insegna della coabitazione con il primo ministro socialista, Lionel Jospin, il secondo ha il suo momento di massima visibilità in occasione della guerra in Iraq, quando Chirac prese una posizione dura contro l'intervento della coalizione anglo-americana. E' il momento della sua massima popolarità, La sconfitta al referendum sulla costituzione europea nel 2005 - vinse il 'no' nonostante il forte impegno personale del capo dell'Eliseo - il crollo della popolarità, la sconfitta da parte di Tony Blair nella corsa alle Olimpiadi del 2012, segnarono il suo irreversibile declino politico.

Un piccolo ictus nello stesso anno fu la prima avvisaglia del tramonto anche fisico. Negli ultimi tempi, indebolito dalla malattia, una forma di Alzheimer con frequenti vuoti di memoria, ha diradato le apparizioni pubbliche. Se il bilancio dell'uomo politico è controverso, unanime è stato sempre il riconoscimento dello spessore dell'uomo Chirac e della sua carica di simpatia. Restano nella memoria collettiva i suoi bagni di folla fatti di abbracci e sorrisi, le sue scampagnate nel 'feudo' elettorale della Correze, a base di testina di vitello, la sua passione a tavola, e di buon vino.

 

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