bonafede salvini

IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO (PRIMA O POI): C'È L'ACCORDO SULLA PRESCRIZIONE, MA LA RIFORMA ENTRERÀ IN VIGORE NEL 2020. COSÌ I GRILLINI POSSONO DIRE DI AVERLA FATTA (E OGGI ESULTANO ''BASTA IMPUNITI!''), MENTRE I LEGHISTI POTRANNO DISFARLA L'ANNO PROSSIMO DOPO LE ELEZIONI PRIMA CHE DIVENTI EFFETTIVA. TUTTI CORNUTI E CONTENTI

 

Da www.ilfattoquotidiano.it

 

ALFONSO BONAFEDE MATTEO SALVINI

L’accordo c’è, ma la riforma entrerà in vigore nel gennaio 2020. È questa la sintesi trovata nel vertice tra il premier Giuseppe Conte, i due vicepremier e il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nel vertice a Palazzo Chigi che ha risolto lo stallo sullo stop alla prescrizione dopo il primo grado di giudizio. La riforma della prescrizione, ha spiegato il Guardasigilli, resta nel ddl anticorruzione e “andrà in Aula la prossima settimana” ma “entrerà in vigore assieme alla riforma del processo penale” che verrà scritta dal ministero attraverso una legge delega in scadenza nel dicembre 2019. Un mese dopo, la norma sulla prescrizione diventerà operativa. Sotto il profilo pratico, insomma, se ne parlerà tra 14 mesi. E sarà così “anche se dovesse cadere il governo”, ha sottolineato il ministro Riccardo Fraccaro.

 

bonafede

Salvini: “Tempi certi”. Di Maio: “Basta impuniti” – Il provvedimento “resta com’è” e si tratta del “primo passo di una riforma epocale della giustizia”, ha spiegato Bonafede. La mediazione, racconta Salvini al termine del vertice, “è stata positiva”, tant’è che l’ accordo è stato trovato in mezz’ora. “Voglio tempi brevi per i processi. In galera i colpevoli, libertà per gli innocenti”, ha aggiunto il vicepremier leghista annunciando – come fatto anche dalla ministra della Pa, Giulia Bongiorno – che di fatto la norma entrerà in vigore nel gennaio 2020. La legge delega, che scadrà a dicembre del 2019, “sarà all’esame del Senato la prossima settimana”, ha aggiunto il leader del Carroccio.

GIULIA BONGIORNO MICHELLE HUNZIKER ALFONSO BONAFEDE

 

“Ottime notizie! Basta impuniti! La norma sulla prescrizione sarà nel disegno di legge anticorruzione! E entro l’anno prossimo faremo anche una riforma del processo penale. Processi brevi e con tempi certi. Finalmente le cose cambiano davvero!”, è stato invece il commento del vicepremier Luigi Di Maio. “Non c’è chi ha perso o chi ha vinto, ma piena sintonia. Noi abbiamo chiesto sempre un collegamento tra prescrizione e durata certa dei processi. E cosi è”, ha detto invece Bongiorno.

 

Il voto in Commissione – Intanto si è chiusa con un voto contestato la seduta delle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera chiamate a votare l’allargamento del perimetro del ddl anticorruzione alla prescrizione. Forza Italia, con Enrico Costa aveva chiesto che fosse presente il ministro Bonafede per spiegare i motivi che lo hanno spinto a “mettere la bomba della prescrizione nel disegno di legge” anticorruzione. Il Pd, con diversi suoi deputati, ha protestato per la convocazione dell’ufficio di presidenza di mercoledì sera fatta solo 15 minuti prima. Poi, con una serie di interventi sull’ordine dei lavori, i deputati di Fi e del Pd hanno praticato una sorta di ostruzionismo per ritardare l’inizio della discussione in attesa del ministro Bonafede.

 

giulia bongiorno giovanni tria matteo salvini

“È nullo”. Rissa sfiorata – Nel corso dei lavori è stata anche sfiorata la rissa e solo l’intervento dei commessi ha evitato il contatto fisico tra alcuni esponenti delle opposizioni e quelli della maggioranza. Il parapiglia si è scatenato perché “non è stata indetta la votazione – ha detto Gennaro Migliore del Pd – né chiarito l’oggetto della deliberazione”. Motivo per il quale viene richiesta la nullità del voto. Analoghi i rilievi di Forza Italia, ancora con Enrico Costa e Francesco Paolo Sisto, di Fdi con Gianni Donzelli, Ciro Maschio e Carolina Varchi.

 

Ad un certo punto, le dichiarazioni di Bonafede sono state inserite nel circuito audio della Commissione: “Visto che il ministro si è rifiutato di venire in Commissione a parlarci della prescrizione, lo abbiamo portato noi tramite Facebook“, ha detto Donzelli spiegando la propria iniziativa di diffondere nel circuito audio la diretta di Bonafede. Mentre i deputati di Forza Italia hanno occupato i banchi del governo alla Camera, provocando la sospensione della seduta. “Vergogna, vergogna”, hanno urlato. Il Pd e anche Fi, attraverso Emanuele Fiano e Sisto, hanno chiesto lo stop ai lavori “fino ai lavori della capogruppo“.

 

GIULIA BONGIORNO MATTEO SALVINI

Luigi Di Maio al Fatto – L’accordo sulla riforma della prescrizione “si deve trovare” aveva spiegato Di Maio in un’intervista al Fatto Quotidiano perché il ddl “con la prescrizione va votato in aula alla Camera il prima possibile“. Il vicepremier aveva annunciato: “La quadra va trovata, altrimenti salta il contratto di governo“. “La prescrizione – sottolineava il leader del M5S – è nel contratto e va fatta. Il tema è che quando non ci confrontiamo io e Salvini direttamente aumenta la tensione”. Di Maio aveva quindi parlato anche dei dissidenti del M5s che sono usciti dall’aula prima del voto sul decreto sicurezza: “Ho trovato questo comportamento non proprio da cuor di leoni. Hanno avuto paura di votare contro il governo, e ci hanno portato a mettere la fiducia”.

 

matteo salvini luigi di maio

Saranno espulsi? “Saranno i probiviri a decidere. E la procedura riguarderà tutti i comportamenti di questi giorni”. Dopo le parole del sottosegretario Giancarlo Giorgetti, Di Maio parla anche del reddito di cittadinanza: “Noi stiamo facendo una corsa contro il tempo, perché tanta gente non ce la fa più. Bisogna essere convinti di quello che è nel contratto di governo. E sono convinto che il Carroccio e i suoi elettori siano convinti del reddito di cittadinanza”.

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?