1- AIUTO, MI SON PERSO MONTEZEMOLO! FINO A UNA SETTIMANA FA ERA SOPRA, SOTTO, A DESTRA, A SINISTRA: CHE FINE HA FATTO IL “SALVATORE DELLA PATRIA”? E DEL SUO COMPAGNO DI MERENDA, DIEGO LAQUALUNQUE, AVETE NOTIZIE? DOPO AVER SPARATO SUL “CORRIERE” IL SUO MANIFESTO CONTRO UNA CLASSE POLITICA “INDECENTE E VERGOGNOSA”, LO SCARPARO MARCHIGIANO È LETTERALMENTE SPARITO DAI GIORNALI AMICI 2- E’ SUCCESSO SEMPLICEMENTE CHE CORRADINO PASSERA, L’EX-BANCHIERE CON CUI FINO A POCHI GIORNI FA HA CONDIVISO L’AVVENTURA DI NTV E TANTE STRATEGIE E GITE IN YACHT, L’HA UCCELLATO AL PUNTO CHE LUCA-LUCA LO ACCUSEREBBE DI “TRADIMENTO” 3- IL RISULTATO È SEMPLICEMENTE DRAMMATICO PER LUCHINO CHE ADESSO VEDE L’EX AMICO IN PREDICATO DI SALIRE A PALAZZO CHIGI (E MONTI AL QUIRINALE) MENTRE PIERFURBY E GLI AMICI DEL GRANDE CENTRO SARANNO COSTRETTI A FARE I PORTATORI D’ACQUA 4- UNA TRAGEDIA POLITICA (E NON SOLO) PER MONTECIUFFOLO CHE FA SCRIVERE ALLA SUA MARMITTA-TV, CHICCO MENTANA: “MONTEZEMOLO DOVRÀ ORA CAMBIARE PROFONDAMENTE LA SUA STRATEGIA, SE ANCORA VUOLE PROVARE LA SUA “DISCESA IN CAMPO”

1- ATTENZIONE, CADUTA MONTEZEMOLO! E PASSERA VOLA DIRETTO A PALAZZO CHIGI
È cominciata male, anzi malissimo, la giornata di Luchino di Montezemolo, e le ragioni del suo umore nero sono molte.

La prima va cercata nell'ultimo schiaffo di Mauro Moretti che stamane alle 10 con un codazzo di ferrovieri ripuliti, manager e 80 giornalisti, ha fatto partire da Roma Termini per Napoli la versione rinnovata dell'Etr 500, il vecchio treno che con un abile restyling e nuovi servizi andrà ad aggiungersi alla flotta della Frecciarossa.

Per il presidente della Ferrari, che con i suoi compagni di merenda ha messo in piedi Ntv, è un altro pugno nello stomaco che fa presagire una concorrenza spietata delle Ferrovie quando a gennaio (anche se la data è ancora in dubbio) dovranno muoversi i convogli comprati dai francesi di Alstom, il fabbricante di treni veloci che pochi giorni fa è stato condannato per corruzione dalle autorità svizzere.

Probabilmente la colazione mattutina di Luchino sarà andata di traverso anche per aver letto che oggi Corradino Passera, l'ex-banchiere con cui fino a pochi giorni fa ha condiviso l'avventura di Ntv e tante strategie (e gite in barca), debutterà a Bruxelles in una riunione dei ministri dell'Energia. Il giornale di Confindustria "Sole 24 Ore" rivela che il neoministro è partito da Roma con un volo di linea Alitalia che lo riporterà stasera a Roma per mettere a punto con i suoi collaboratori un robusto programma di interventi.

Per Luchino questa immagine dell'amico bocconiano ex-McKinsey è un autentico colpo al cuore che rischia di ingrippare pericolosamente la sua discesa in campo. E questo spiega il commento laconico rilasciato all'indomani della presentazione del nuovo governo che ha giudicato con parole sobrie: "un esecutivo di grande qualità e competenza, un'ottima opportunità per l'Italia". D'altra parte la sua irritazione è comprensibile ed è paragonabile a chi di colpo sente lo stomaco e il cervello andare in tilt per un vuoto d'aria.

È la sensazione che si prova quando gli ascensori precipitano. Nel caso del "ragazzo dei Parioli" il malessere è ancora più grande perché mentre il suo "ascensore sociale" è salito fino al punto da fargli dire senza impudenza di essere un uomo ricco, quello politico è precipitato di colpo portando sulla scena l'uomo con cui per oltre un anno ha concordato il percorso per entrare con il piede e le mani giuste dentro l'agone della politica.

Nei mesi scorsi Passera lo ha sempre incoraggiato invitandolo a interrompere la sequenza degli "stop and go" che alla fine hanno ingrippato il motore del presidente della Ferrari buttandolo fuoripista. Il risultato è semplicemente drammatico per Luchino che adesso vede l'amico ex-banchiere diventare un protagonista primario. Per scacciare qualsiasi accusa di conflitto di interessi Corradino da ministro non farà sconti nemmeno nei confronti di quella Ntv dove oltre a Luchino e ai suoi compagni di merenda si ritrova anche il 20% di IntesaSanPaolo.

Anzi, nel nuovo scenario Montezemolo diventa un sorvegliato speciale, quasi un problema, e questo è davvero un fatto paradossale e imprevisto. Eppure dopo l'uscita del Cavaliere, che più volte ha tentato di farlo salire sulla sua carrozza, Luchino dava per scontata la chiamata di Napolitano e di Monti, ma alla sua domanda "vengo anch'io?" gli è stato risposto con le parole del cantautore Iannacci "no, tu no!", un'autentica beffa per un uomo ambizioso che oltre ai sondaggi del caro Pagnoncelli ha coltivato con passione "Italia Futura", lo strumento che avrebbe dovuto arruolare una nuova classe dirigente.

Martedì sul sito della Fondazione, che è già costata parecchi quattrini, è stato pubblicato nell'home page un articolo anonimo in cui si parla del naufragio dei partiti e dell'urgenza di una nuova offerta politica, ma insieme all'apprezzamento rituale nei confronti di Monti e dei suo ministri c'è anche un monito. Si legge infatti: "tutto bene dunque: persone, contenuti e modi sono quello che ci voleva. Con un'unica avvertenza: per quanto bene farà il governo, la questione del rinnovamento della politica rimarrà aperta".

Sono parole che suonano come un avviso ai naviganti, ma è difficile capire se rappresenti la volontà di andare avanti in quella battaglia che è stata intercettata dalla nomina repentina dell'amico Passera. Forse Luchino rimpiange amaramente di non aver partecipato all'incontro di Bagnasco nel convento in Umbria dal quale sono usciti "Todi contenti", e a rendere ancora più cupe le sue prospettive sono le voci (in verità premature) che un domani Passera possa salire a Palazzo Chigi e Monti al Quirinale mentre Pierfurby Casini e gli amici del Grande Centro saranno costretti a fare i portatori d'acqua.

Il problema è davvero serio ed è difficile immaginare quale safety-car possa far risalire l'ascensore politico del ragazzo dei Parioli. Sicuramente non gli darà una mano Dieguito Della Valle, lo storico compagno di merende che dopo la formazione del nuovo governo si è chiuso in un silenzio fragoroso. Dopo aver sparato sul "Corriere della Sera" il suo manifesto di denuncia nei confronti di una classe politica "indecente e vergognosa", lo scarparo marchigiano è letteralmente sparito dai giornali amici e da quelli (pochi in verità) dove i giornalisti non hanno i soldi per comprare le Tod's e portano ancora le vecchie Superga.

Da un uomo così, che ha inflazionato i talk show con un abbigliamento ridicolo e parole di fuoco, Luchino non può attendersi la safety-car per riprendere la corsa.

Non è il momento di avvalersi dei profeti di sciagura e dei trombettieri del made in Italy. C'è bisogno di riflettere e di sperare per uscire da quella condizione di sorvegliato speciale in cui è stato cacciato per colpa dei professori e dell'ex-banchiere "traditore".

2- MONTI HA "PIALLATO" I PARTITI, E NIENTE SARÀ COME PRIMA
Estratto dall'articolo di Enrico Mentana per "Vanity Fair"

In un contesto di capipartito usurati, che c'era fino a un mese fa, Luca di Montezemolo poteva ragionevolmente pensare di far valere la sua popolarità sportivo-confindustriale e la sua immagine molto valutata nei sondaggi. Una figura che aveva sempre calcato la scena pubblica senza entrare in politica poteva essere salutata come una forte novità.

Ma ora c'è un governo in cui già almeno altre due persone hanno queste stesse caratteristiche, lo stesso Mario Monti e il superministro Corrado Passera, col vantaggio di una esposizione continua di qui al 2013 (non credete ai discorsi sulla non candidabilità dei membri dell' attuale governo alle elezioni: tra un anno la politica non sarà in grado di dettare nessuna condizione, e già oggi del resto Monti è un possibile nome per la successione a Napolitano). Per questo Montezemolo dovrà ora cambiare profondamente la sua strategia, se ancora vuole provare la sua «discesa in campo».

 

Corrado Passera, Giovanna Salza, Luca MontezemoloLUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO Corrado Passera Mauro Moretti Montezemolo NTVpassera e salza nozze DELLA VALLE E MONTEZEMOLO Nando PagnoncellibagnascoEnrico Mentana Luca Cordero Di Montezemolo - Copyright Pizzi

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…