
“LE LISTE CIVICHE DI ONORATO, IL PARTITO DEI PACIFISTI DI TARQUINIO, I COMITATI DI RUFFINI? E’ LA COSA MIGLIORE CHE POTESSE ACCADERE. AL CAMPO LARGO SERVONO I MODERATI” – GOFFREDO BETTINI INSISTE SULLA NECESSITA’ DI UNA GAMBA CENTRISTA ALLA ALLEANZA PD-M5S-AVS E PLAUDE ALLA INIZIATIVA DELL’ASSESSORE ALESSANDRO ONORATO (“HA EMPATIA E SEMPLICITÀ DI LINGUAGGIO CHE ARRIVANO A CHI DOBBIAMO ANCORA CONQUISTARE”): "CONTE? SARA’ UN ALLEATO DEL PD" – IL CONSIGLIO A SCHLEIN: “I DEM RIFUGGANO SETTARISMI ED EGOISMI DI PARTE”
Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera” - Estratti
Le liste civiche di Alessandro Onorato, il partito dei pacifisti di Marco Tarquinio, i comitati «Più Uno» di Ernesto Maria Ruffini… Goffredo Bettini, secondo lei che è uno dei «padri fondatori» del Partito democratico, che cosa sta mai accadendo nel Campo largo?
«La cosa migliore che potesse accadere…
La mobilitazione di energie nuove, diverse, appassionate che intendono costruire dal basso l’alternativa alla destra. Hanno diversità da rispettare e valorizzare. Ma sono fiumi che confluiranno, al momento opportuno, nello stesso mare. Quello del grande campo progressista, che deve crescere ancora per poter vincere».
Proprio lei aveva coniato il termine «Campo largo». Ora, invece, parla di «tenda» per i moderati, auspicando la nascita di un centro che collabori con i progressisti. Ma il Pd non doveva essere un partito a vocazione maggioritaria?
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«Campo largo e “tenda” dei moderati sono termini non contrapposti, piuttosto complementari. Il campo, infatti, sarà largo solo se comprenderà anche la “tenda” dei liberali, dei repubblicani, dei democratici di centro, delle reti di impegno civico. Nel pensiero e nella vocazione politica, il Pd deve rimanere maggioritario.
Vale a dire, un partito che ambisce a promuovere un’idea unitaria e generale del Paese, rifuggendo settarismi ed egoismi di parte. Richiamo, tuttavia, un principio di realtà. Da anni siamo inchiodati a percentuali di consenso del 20%. Anzi, solo grazie al lavoro straordinario di Elly Schlein, siamo passati dal baratro del 16% alla speranza del 23%, il nostro dato nei sondaggi di oggi».
Elly Schlein deve preoccuparsi per questi movimenti?
«Schlein insiste da sempre su due concetti fondamentali: l’unità di uno schieramento ampio, insieme alla necessità di vincere, evitando autolesionismi. Non ho dubbi che la segretaria consideri ogni novità che spinge in questa direzione un deciso passo in avanti. Vedo una reciproca amicizia tra il dispiegarsi di iniziative intese a strappare i cittadini dall’astensionismo e l’apertura verso l’esterno che caratterizza il nuovo Pd.
goffredo bettini e marco tarquinio foto mezzelani gmt061
Onorato, Ruffini, Tarquinio, parlano ognuno a mondi diversi ma egualmente delusi o dormienti perché infastiditi dalla politica urlata e inconcludente che ha il palcoscenico nei talk show.
Onorato è un giovane politico, cresciuto fin da giovanissimo sul territorio nella periferia di Roma, che ha governato bene, appassionato dell’impegno pubblico e politico, e con una cultura diversa dalla sinistra.
Ripeto sempre: non deve piacere tanto a noi quanto all’elettorato che non vuole Meloni ma che è lontano dalla sinistra o dai cattolici democratici che con la sinistra costituiscono il Pd. E, a me, pare che Onorato abbia grande empatia e semplicità di linguaggio che arrivano proprio a chi dobbiamo ancora conquistare».
giuseppe conte francesco rutelli goffredo bettini roberto gualtieri foto mezzelani gmt024
Lei che ha rapporti con Giuseppe Conte, ritiene che il Movimento 5 Stelle andrà da solo alle elezioni politiche o si unirà allo schieramento di centrosinistra?
«Non ho dubbi. Tutte le trasformazioni che Conte ha realizzato nel suo movimento hanno uno sbocco naturale: partecipare con la propria identità allo schieramento progressista. Ha bisogno del suo spazio, di marcare il suo profilo, ma non credo per gelosia o insofferenza verso il Pd. Piuttosto per portare in campo nella lotta la maggior parte del suo popolo; che tanto più si apre a una prospettiva di governo, tanto più intende riaffermare alcuni principi basici che lo hanno generato».
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I partiti del centrosinistra sono divisi, riusciranno mai a governare insieme?
«Sì. Diversi. Ma uniti su un punto decisivo. Sta prevalendo l’azzeramento di ogni valore spirituale e autenticamente umano. Dilaga la logica della forza senza principi. Si parla concretamente di una prossima guerra in Europa.
Il riarmo consumerà risorse che sarebbe stato più giusto orientare verso la riconversione industriale, l’aumento dei salari, i servizi sociali, la lotta alla povertà e alle diseguaglianze. La destra che governa è servile e allo stesso tempo connivente e protagonista, a fronte di queste scelte sciagurate. Noi siamo il confine che può fermare questa deriva
goffredo bettini foto mezzelani gmt019
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goffredo bettini foto mezzelani gmt021
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gianni letta goffredo bettini foto mezzelani gmt056