formica mattarella draghi

APOCALYPSE RINO (FORMICA) – "IL CONTE-DUE PUÒ ANCORA GALLEGGIARE QUALCHE MESE POI LE ELEZIONI SARANNO INEVITABILI. LO SA ANCHE MATTARELLA CHE DEVE DECIDERSI A FARE UN QUADRO DELLO STATO DI SALUTE DEL PAESE DAVANTI AL PARLAMENTO – IL MOVIMENTO 5 STELLE E IL PD SONO MORTI. ZINGARETTI, DI MAIO, RENZI SONO TUTTI ROTTAMATI O ROTTAMABILI. L’ASSENZA DI PENSIERO HA RESO LE CLASSI DIRIGENTI BUROCRATI DI NOMENKLATURE IN ESTINZIONE – L’ITALIA NON HA VOCE IN EUROPA". E SU DRAGHI….

Marco Biscella per https://www.ilsussidiario.net/

 

Rino Formica

Le conseguenze del voto in Umbria? Le difficoltà del governo giallo-rosso? Il ruolo di Zingaretti, Di Maio o Renzi? Le discussioni sulla manovra? Per Rino Formica, ex ministro socialista attento osservatore delle vicende politiche, contano poco, di fronte, per esempio, a ciò che sta accadendo in Gran Bretagna, con un Parlamento che ha saputo riappropriarsi delle proprie prerogative in una partita decisiva per le sorti future dell’Europa e del suo ruolo nel mondo.

 

Anzi è proprio lo scenario internazionale, alla ricerca di un nuovo ordine e di nuovi equilibri, che sta mettendo drammaticamente a nudo la debolezza di fondo dell’Italia: “Da almeno 25 anni – ricorda Formica – si sta via via esaurendo un pensiero politico sistemico, di visione, perché l’istinto e la reazione prevalgono, con riflessi sulle forze politiche e sulle istituzioni che oggi sono diventate sterili”.

mattarella draghi gualtieri

 

Come uscirne? Serve una scossa, un big bang: tocca a Mattarella “fare un quadro dello stato di salute del Paese al Parlamento. È suo dovere costituzionale, non è una richiesta alla persona. Solo così si possono risvegliare e coagulare le forze vitali presenti nel paese”. E Formica – che dopo il voto in Umbria fatica a individuare l’impatto prodotto sul governo e sui partiti della coalizione giallo-rossa, “perché dovremmo individuare cos’è il governo, cos’è il M5s e cosa sono i partiti oggi – invita a stare “sulla ricerca di cosa si è mosso e cosa si muove nella realtà italiana”.

 

sergio mattarella giuseppe conte 8

Cosa si sta muovendo?

Siamo al punto terminale di una lunga fase che ha visto l’istinto prevalere sul pensiero, la reazione sulla riflessione. È agli sgoccioli tutto quello che poteva produrre un sistema senza pensiero politico e di carattere generale, che da 25 anni si è riversato sulle istituzioni e sull’intero equilibrio del sistema politico italiano.

 

Con quali effetti?

Il disperdersi sugli aspetti più minuti di ciò che sta avvenendo sia nell’attività di governo che nell’attività dei partiti è fuorviante. C’è un distacco impressionante tra la valutazione delle questioni quotidiane minori nelle quali siamo immersi e le questioni di carattere generale, interne e internazionali.

RINO FORMICA CRAXI

 

A cosa sta pensando?

È successo qualcosa di politica estera molto più importante che stabilire se in Umbria si è spostato un gruppo sociale a favore di un altro gruppo sociale. In Gran Bretagna, dopo tre anni di guerriglia parlamentare in un Paese investito dallo stesso male del populismo che ha colpito l’Europa, il Parlamento si è riappropriato della sua funzione e ha detto: andiamo alle urne e chiediamo al popolo se noi abbiamo forza politica nazionale tale da poter essere presenti nella nuova prospettiva che rende necessaria la ricomposizione di un ordine mondiale. Ciò che avverrà in Gran Bretagna, da oggi al 12 dicembre, interessa o non interessa l’Italia e l’Europa?

sergio mattarella giuseppe conte 3

 

La sua risposta?

In Gran Bretagna si voterà anche per il futuro non solo del nostro Paese, ma dell’Europa. Le nostre forze politiche e le nostre istituzioni, invece di occuparsi del dettaglio se si dovranno tassare le sigarette o lo zucchero, seguiranno da vicino il dibattito politico e le elezioni inglesi?

 

Perché è così importante?

RINO FORMICA

In Italia siamo al dettaglio di ciò che residua della nostra possibilità di influire sugli equilibri economico-sociali e ci dimentichiamo che il 90 per cento delle nostre decisioni dipenderanno da ciò che succede fuori dal nostro paese. Siamo in presenza di una decadenza e di un immiserimento della nostra classe dirigente da paura. Il problema non è se noi giochiamo un ruolo di secondo o di terzo piano sulla scena mondiale, il problema è: abbiamo un nostro pensiero sul futuro dell’Europa? Le nostre istituzioni, sfornite del pensiero politico, sono diventate sterili. Non pulsa il cuore, non funziona il cervello, come possono funzionare le gambe e le braccia?

 

sergio mattarella giuseppe conte 2

In Gran Bretagna si torna al voto, in Italia lo abbiamo fatto in Umbria. Chi è uscito davvero sconfitto dalle elezioni di domenica? Il M5s?

Il Movimento 5 Stelle è nato morto, perché è nato senza pensiero politico, anche se apparentemente, con le elezioni del marzo 2018, ha avuto una ventata favorevole. Quel risultato faceva leva sugli istinti anti-sistema che attraversavano il paese.

 

C’è chi dice che i Cinquestelle erano una forza perché anti-sistema e poi, una volta arrivati al governo, si sono indeboliti. È d’accordo?

Se era anti-sistema, vuol dire che il M5s non aveva il pensiero per sostituire il sistema con un altro sistema, perché nelle società moderne non si può essere anti-ordine per il disordine. Nessuna società moderna può accettare il disordine, tutt’al più un diverso ordine. La debolezza di questo governo non è che si fonda su una forza parlamentare del 33% che oggi non è più tale perché indebolita dalle urne, ma che finalmente si è scoperto che non esisteva come pensiero politico nel paese. È stata un’illusione.

 

RINO FORMICA 2

Neppure l’alleanza con una forza di sistema come il Pd riuscirà a colmare questo vuoto?

Il Pd si è trovato ad aver accettato dal 1994 in poi di nascondere il proprio pensiero, di non aggiornarlo; e non poteva non seguire la sorte delle forze che vedevano esaurirsi il proprio pensiero politico. Pensi al paradosso: dove il Pd sopravvive con una certa vivacità è legato al fatto che prende motivazioni esistenziali della destra reazionaria.

 

Faccia un esempio.

Prendiamo il caso dell’immigrazione. Le sembra che fosse pensabile, anche solo pochissimo tempo fa, che la Ocean Viking venisse tenuta 10 giorni in mare in attesa che ci fossero le elezioni in Umbria per poi farla attraccare a Pozzallo? È una cosa che non avrebbe fatto nessuna sinistra.

tvboy opera conte di maio zingaretti renzi

 

L’esperimento dell’alleanza Pd-M5s è fallita ancora prima di nascere. Questo complica i piani di chi? Zingaretti? Di Maio? Renzi?

Sono tutti rottamati o rottamabili. Qualsiasi cosa dovesse nascere da domani in poi nascerà senza e contro di loro. L’assenza di pensiero ha reso le classi dirigenti burocrati di nomenklature in estinzione.

 

Che cosa potrebbe o dovrebbe fare Mattarella, visto che questo governo affronta ogni giorno difficoltà, incomprensioni, tensioni?

Mattarella ha un giusto orientamento: dopo questo governo non c’è un altro incarico di governo sostitutivo. Ci sono le elezioni, che sono inevitabili in caso di crisi del Conte-2, che può ancora galleggiare qualche mese al massimo.

 

E poi?

I problemi interni e internazionali imporranno una guida politica che non sia carente di pensiero politico. Il problema è che il presidente della Repubblica, cioè la massima istituzione garante che ha anche la forza morale per poterlo fare, deve decidersi a fare un quadro dello stato di salute del Paese davanti al Parlamento. È il suo dovere costituzionale, non è una richiesta alla persona.

RINO FORMICA

 

Nel caso decidesse in tal senso, che cosa potrebbe succedere?

Il Paese sarà scosso, ma forze vitali nel paese ci sono, ciò che manca è il pensiero organizzato.

 

E lei dove vede queste forze vitali?

Sono dovunque e in nessun luogo. Dovunque, dove c’è una persona pensante, e ce ne sono tante; in nessun luogo, perché non ci sono luoghi di coagulo. Ma il Big bang crea il punto di aggregazione. È evidente a tutti questa necessità di un’operazione-verità e le forze politiche non possono non cogliere questa esigenza di avere respiro sulle grandi questioni di politica economica, sociale, estera. Dov’è la politica economica di questo paese, che è un obbligo costituzionale avere, come prevede l’articolo 41 della nostra Carta?

 

Umberto Ranieri Paolo Cirino Pomicino e Rino Formica

Che ruolo potrebbe giocare Draghi?

Noi abbiamo già una posizione istituzionale europea importante, di presidio e di osservazione, con Gentiloni nella Commissione Ue. Poi abbiamo una persona che ha guadagnato grande prestigio internazionale e ora è libero di esprimere giudizi di ordine sistemico. Il problema non è andare a ricercare una collocazione funzionale a Draghi, ma utilizzare un arbitraggio morale: può essere interrogato ed esprimere un parere su quello che si fa o non si fa per la costruzione dell’area geo-politica europea, visto che nei suoi 8 anni alla Bce ha cercato di mantenere l’essenziale della coesione europea. Il ruolo viene dopo, se si presenta la necessità.

 

mattarella renzi zinga di maio

Ma il primo passo è rianimare il pensiero politico, visionario di un paese: qual è la funzione dell’Italia nel mondo, piccola o grande non importa? Noi abbiamo avuto una funzione nel mondo fino a 20 anni fa. Oggi no, abbiamo cessato di produrre posizioni di iniziativa autonoma, lavoriamo solo sugli interstizi, sugli spazi residuali. Anziché avere una posizione autonoma attiva di costruzione di una linea europea, ci si è immiseriti nel tentativo di utilizzare gli spazi che i litigi altrui creano.

 

Restando all’Europa, Dombrovskis ha manifestato serie preoccupazioni sulla manovra del governo Conte-2. Dobbiamo aspettarci da qui a dicembre un pesante condizionamento della Ue?

roberto speranza nicola zingaretti vincenzo bianconi luigi di maio giuseppe conte

No. L’Italia ha scelto con questo governo una linea disciplinata alle decisioni dell’Europa. Il vero prodotto della mancanza di pensiero politico è che si sceglie di non avere margini di autonomia nel contrastare situazioni non favorevoli. È la nostra debolezza. Quando non si hanno una politica industriale, una politica economica, una politica estera e di difesa, giocando solo di rimessa su tutto, se la palla arriva, va bene, altrimenti si sta in mezzo al campo come un broccolo. Ma non è un problema solo di questo governo o di quello passato. È una situazione che dura da almeno 20 anni.

DI MAIO ZINGARETTI E LE REGIONALI IN UMBRIANicola Zingaretti Luigi Di Maio Giuseppe ConteMATTEO RENZIMATTEO RENZIMATTEO RENZI

 

zingaretti di maio

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…